tag:blogger.com,1999:blog-21452533950823344292024-03-06T01:04:50.385-08:00OVEREXPOSEDRumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.comBlogger192125tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-66160070743562471212014-02-12T06:49:00.000-08:002014-02-12T06:49:33.098-08:00THE COUNSELOR (2013), Ridley Scott<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggmLG2_dKwP43aRkK5GDsVF48Tr-CGgZxImnpsGXjx12ZGaKPndN9nEWJ82l0SQDmNeva8-6jhyphenhyphenREiXcWcND5v3W6fAc16OAxnF0NU9tv1pxOINkjk0VecZruDZ04Z10w-XUSRN1dB1wM/s1600/the-counselor-il-procuratore-teaser-poster-svezia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggmLG2_dKwP43aRkK5GDsVF48Tr-CGgZxImnpsGXjx12ZGaKPndN9nEWJ82l0SQDmNeva8-6jhyphenhyphenREiXcWcND5v3W6fAc16OAxnF0NU9tv1pxOINkjk0VecZruDZ04Z10w-XUSRN1dB1wM/s1600/the-counselor-il-procuratore-teaser-poster-svezia.jpg" height="400" width="281" /></a></div>
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USA, 2013<o:p></o:p></div>
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<b>Regia</b>: Ridley Scott<o:p></o:p></div>
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<b>Cast</b>: Michael Fassbender, Cameron Diaz, Javier Bardem, Brad
Pitt, Penélope Cruz<o:p></o:p></div>
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<b>Sceneggiatura</b>: Cormac McCarthy<o:p></o:p></div>
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<b>Trama (im)modesta</b> – Il <i>counselor</i> (mi rifiuto di chiamarlo
procuratore, insensato in italiano) è uomo dalla doppia vita. Quello che il
pubblico vede, quello che vedono le autorità, è un rispettabile avvocato
arricchitosi con una brillante carriera. Ma sono in pochi a sapere che il
<i>counselor</i> investe, per arricchirsi, nel traffico della droga insieme allo
spacciatore/imprenditore Reiner. Tutto pare andare per il verso giusto fino a
quando un carico scompare e il counselor, insieme alla sua squadra, è accusato di
averlo rubato...<o:p></o:p></div>
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<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Avrei voglia di dire che in
questo film non c’è una cosa che vada per il verso giusto. Ma non amo
generalizzare. E in effetti né la regia di Ridley Scott m’è parsa qui tanto
orrenda (tranne per l’imperdonabile stupidità di seguire religiosamente uno
script in cui poco o nulla c’era di buono), né perché gli attori mi hanno
deluso particolarmente. Anzi. Penélope Cruz, che di solito non mi sta affatto
simpatica, mi è parsa convincente e brava, sprecato rispetto alla sua esagerata
bravura è stato Michael Fassbender e in generale tutto il resto del cast. Unico
problema, il cocktail letale di bravi attori e scarsa caratterizzazione conduce
a una trafila di ruoli macchiettistici e insensati come sono stati non solo
quelli dei comprimari (Pitt, Bardem, Diaz) ma anche di tutte le belle comparse
sparse in giro del tutto a caso (parlo di Toby Kebbell, Natalie Dormer e Dean
Norris) con l’unica eccezione del sempre piacevole Bruno Ganz.<o:p></o:p></div>
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Il grande, grandissimo problema sembra essere proprio il
blasonato sceneggiatore, ossia il premio Pulitzer Cormac McCarthy, autore di
gran pregio, già saccheggiato con abbondanza dall’industria cinematografica con
gran bei risultati (ricordiamo <i>Non è un paese per vecchi</i>, <i>La strada</i> e <i>The Sunset
Limited</i>). Questa volta l’amaro pessimismo cosmico dello scrittore del Rhode
Island non viene integrato nella storia ma sforzato con violenza in fondo alla
gola di tutti i personaggi che, ironicamente, non sono nemmeno approfonditi
psicologicamente. Non parlo dell’approfondimento complesso di quelle figure
leggendarie del cinema ma del semplice chiaroscuro che permette a qualunque
carattere di essere più spesso della carta su cui è scritto. In <i>The Counselor</i> è
già raro capire non tanto i nomi, quanto le occupazioni di tutti i suoi
protagonisti. Il personaggio di Brad Pitt è un’incognita quasi totale. Ma che
fa? Dicono solo che è un “<i>business associate</i>” nulla di più, nulla di meno.<o:p></o:p></div>
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Più interessante è vedere come il cartello messicano di cui
tanto si parla non si veda mai. Il film è una sequela di racconti terrificanti
su ciò che accade nella selvaggia Juarez, con un flebile cenno alla decadenza
della società. Ma tutto si ferma qui, spunti inespressi, abbandonati per
strada. Scene intere sono praticamente inutili (Cameron Diaz che va in chiesa,
ad esempio), altre invece vorrebbero avere un significato profondo ma riescono
solo strane e vagamente disgustose (il famigerato “sesso con la Ferrari”). La
storia, nel frattempo, langue. La dimensione umana dei protagonisti non c’è,
quella thriller della vicenda latita pure. Cosa resta? Una sfilza di inutili
arguzie inanellate con un compiacimento quasi offensivo e impacchettate in una
messinscena da rivista che poi è anche l’unico pregio di una pellicola così. <o:p></o:p></div>
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Peccato, era interessante lo spunto della storia che seguiva
il carico di droga fino a Chicago, in mezzo a tutte le sue avventure. Fra
queste, almeno uno sfida ogni legge della logica. Parlo della scena, già
presente nel trailer, del motociclista decapitato. Che poi quale fosse la sua
funzione nessuno l’ha spiegato. Lo ricordo soltanto per un discorso mal
recitato su una dieta a base di croccantini per cane. Ugualmente confusa è la
continuity che lo vede intrecciare il suo cammino con il counselor: quando è finito
in prigione? Quando è stato tirato fuori? E a che serviva il dispositivo che
portava nel casco? Perché era così essenziale recuperarlo? <o:p></o:p></div>
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Fra sequele di dialoghi filosofici e del tutto insensati (su
tutti, la telefonata Laura/Malkina) che culminano nel lungo e immotivato
apologo filosofico dell’avvocato (???) del cartello al counselor, l’azione del
film si vede poco. Un nuovo spreco: la poca che c’è è ben fatta, divertente,
pulp. Ma se almeno l’affine <i>Le Belve</i> di Oliver Stone di due anni fa era divertente
e complicato, quest’ultimo lavoro di Scott fa fatica a inseguire le bizze di
una scrittura onanistica e capricciosa, prona alla verbosità non richiesta,
priva della minima ironia. Un trash sperticato <i>through and through</i> questa
novella di dramma morale. Un grande cast del tutto sprecato e una regia che
altrimenti avrebbe funzionato buttata via, al servizio di una storia non brutta
ma prolissa e pretenziosa. Sconsigliato.<o:p></o:p></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiigOl58qJ0q_ybseKnBW2rnuxRhuzVOc25VFb6pr_dyFsWlP7u4FoQVLBm_E2z_bDf6wEKrJ8P-l1MpluehGhnQvZCaTyKGwEI5wM_3rRk3IDGopqaLPSFCKngDicoMVxpelfeG2ErLg/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiigOl58qJ0q_ybseKnBW2rnuxRhuzVOc25VFb6pr_dyFsWlP7u4FoQVLBm_E2z_bDf6wEKrJ8P-l1MpluehGhnQvZCaTyKGwEI5wM_3rRk3IDGopqaLPSFCKngDicoMVxpelfeG2ErLg/s1600/Cattura11.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
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<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ovviamente i precedenti
lavori con marchio di fabbrica di McCarthy: <i>Non è un paese per vecchi</i> (2007) di
Joel ed Ethan Coen, <i>La strada</i> (2009) di John Hillcoat e <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F04%2Fsunset-limited-2011-tommy-lee-jones.html&ei=hIj7Uti0PKeO7AbbhoHYCA&usg=AFQjCNEOp17yPmZMHRGuqW7Jz9Pp0H3LRA&sig2=VDD4sUNVNQebOkguobX2MA&bvm=bv.61190604,d.ZGU">The Sunset Limited</a></i>
(2011) di Tommy Lee Jones. Validissimo è <i>Killer Joe</i> (2011) di William Fredkin e
il tanto vessato <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CC8QFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2013%2F08%2Fle-belve-2012-oliver-stone.html&ei=mYj7Us6EAubB7AbepYEY&usg=AFQjCNFv9WWHkZdaGKjf5if8IcMY9jC5jw&sig2=ldGCi0jAumB808Cd1sA7dA&bvm=bv.61190604,d.ZGU">Le Belve</a></i> (2012) di Oliver Stone. Ricordiamo poi <i>Assassini Nati</i>
(1994) sempre di Oliver Stone e <i>Una vita al massimo</i> (1993) di Tony Scott,
fratello di Ridley, alla cui memoria questo film è dedicato. C’è poi il
funambolico <i>C’era una volta in Messico</i> (2003) di Robert Rodriguez e <i>Traffic</i> (2000)
di Steven Soderbergh.<o:p></o:p></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_grC9UwlO0JpcefunEnAaEMcfQskYPZVUQDYiXfLmjya20hwuCguwo-s_I_HKeyMvLeJzOHwL2joXQRaiGbNfpzVATl422PBIK8U4458-bBkGkUl3m8L9Ht7zVe5WIEuTyCAegyqrYoc/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_grC9UwlO0JpcefunEnAaEMcfQskYPZVUQDYiXfLmjya20hwuCguwo-s_I_HKeyMvLeJzOHwL2joXQRaiGbNfpzVATl422PBIK8U4458-bBkGkUl3m8L9Ht7zVe5WIEuTyCAegyqrYoc/s1600/Cattura13.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b><br /></b></div>
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<b>Scena cult</b> – Il sesso con la macchina, ovvio.<o:p></o:p></div>
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<b>Canzone cult</b> – Carina la colonna sonora. Ma non mi sono
disturbato a cercare canzoni.<o:p></o:p></div>
</div>
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<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/nMIoNpHsYhY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com904tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-26611072810904227382014-01-31T05:58:00.000-08:002014-01-31T05:58:05.812-08:00DALLAS BUYERS CLUB (2013), Jean-Marc Vallée<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj4o5NGgqJ-fBHWUR84IZV7cp7TnlXpb3xp19mUqSkZkMmTVQDWzvGTsN4o1f8OTBkBCe4Z153ignTv2GXkxDsuOrAAwoWAssk0c73mWT28D4J9-GRzQcxpUvtDfr-1h8ZdqEvTJOPFks/s1600/dallas-buyers-club-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhj4o5NGgqJ-fBHWUR84IZV7cp7TnlXpb3xp19mUqSkZkMmTVQDWzvGTsN4o1f8OTBkBCe4Z153ignTv2GXkxDsuOrAAwoWAssk0c73mWT28D4J9-GRzQcxpUvtDfr-1h8ZdqEvTJOPFks/s1600/dallas-buyers-club-poster.jpg" height="400" width="268" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Jean-Marc
Vallée<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Matthew McConaughey, Jared Leto, Jennifer Garner, Denis O’Hare, Steve Zahn<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Craig Borten, Melisa Wallack<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4aLaKTWhxBCtCf8gET1BIFBjFENy0BfX055L1QrUF_67bsycT4TIxoTxR6uiuGI5nlT3jNzwhs3kFEItGwBzNtERKfgYHu-2AHj9Po-tITU1O6nGEnJDMjvlMJwMu22pQ7zEFYQ00yVs/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4aLaKTWhxBCtCf8gET1BIFBjFENy0BfX055L1QrUF_67bsycT4TIxoTxR6uiuGI5nlT3jNzwhs3kFEItGwBzNtERKfgYHu-2AHj9Po-tITU1O6nGEnJDMjvlMJwMu22pQ7zEFYQ00yVs/s1600/Cattura2.PNG" height="168" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta </b>– 1985. Ron Woodroof fa l’elettricista in
una stazione petrolifera, è un uomo rude, intossicato da cocaina e
metamfetamina, appassionato di rodei e sesso causale. È proprio una sciagurata
passata con una tossicomane che gli procura l’infezione mortale: l’HIV. I
medici non gli danno più di trenta giorni: il morbo è incurabile e solo in quel
momento si stanno facendo test sperimentali con l’AZT, un nuovo farmaco. Ron
riesce a procurarsene ma, dopo un periodo di miglioramento, le cose peggiorano.
Gli viene consigliato un dottore messicano che gli dimostra come l’AZT sia meno
efficace che pericoloso per i malati di AIDS. Non si tratta di eradicare il
virus ma di aiutare un organismo il cui sistema immunitario è in crollo. Le
vitamine e i farmaci necessari, purtroppo, tutti non tossici, non sono
approvati dal governo americano. Aiutato dal transessuale Rayon, Ron
costituisce il Dallas Buyers Club, che serve a procurare ai malati le loro
medicine. Ma il governo e i medici ufficiali non vogliono mollare la presa...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiExeFYmfMl7cuMV1DEZAfD2OUATVlv3hprzXo1tUobw0j72ZL6a3hgVrDcH93NVAD0cOffCe3T6cPgvPG75ZNRpSHc0Hu9H4XDpYwt8a1AOscZEd-toiiUmH6DpdvhsLkz9lUZ7p1oSZY/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiExeFYmfMl7cuMV1DEZAfD2OUATVlv3hprzXo1tUobw0j72ZL6a3hgVrDcH93NVAD0cOffCe3T6cPgvPG75ZNRpSHc0Hu9H4XDpYwt8a1AOscZEd-toiiUmH6DpdvhsLkz9lUZ7p1oSZY/s1600/Cattura3.PNG" height="170" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – L’AIDS è una malattia scomoda.
Quando esplose, negli anni ’80, colse il mondo impreparato. Il fatto che fosse
diffusa fra omosessuali e tossicomani e imperversasse nei paesi del Terzo Mondo
la trasformò nel marchio di Caino per milioni di disperati. Senza aggiungere
poi le difficoltà nel trattamento di un virus sconosciuto e insidioso. Ma
<i>Dallas Buyers Club</i> ci mostra di più. Se la novità della malattia, la sua
virulenza, facevano (e fanno) brancolare le autorità mediche nel buio, i pochi
spiragli di luce per i malati venivano uccisi dai loschi maneggi delle case
farmaceutiche, che preferivano sintetizzare farmaci dai costi emorragici
piuttosto che accettare approcci diversi ai problemi. E il film di Jean-Marc
Vallèe (già regista di <i>C.R.A.Z.Y.</i> e <i>The Young Victoria</i>) racconta la storia di
chi denunciò questi meccanismi, un profeta inascoltato in patria: Ron Woodroof.<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Sarebbe anche interessante leggere il film come allegoria.
L’AIDS ha cambiato tutto. Affrontarla non ha significato affrontare soltanto
una malattia, ma anche quelle porzioni invisibili della società scomode per
molti. L’AIDS è stata la più grande sfida della storia per generazioni e
generazioni di miopi e biechi benpensanti. La storia di <i>Dallas Buyers Club </i>è
una storia personale e, di riflesso, collettiva. Il cammino di un uomo che
inizia come un relitto umano, balordo drogato e vizioso, e diventa un eroe, un
condottiero, un uomo non solo capace di rimanere in sella al toro imbizzarrito
della società in movimento ma anche di guardare senza paura il destino, vestito
da clown serio, che troneggia in mezzo all’arena. La stessa metodologia
alternativa che Woodroof propone è significativa della sua assunzione a eroe
moderno: se i medici ufficiali vogliono con l’AZT sradicare il morbo, le nuove tecniche
preferiscono accettarne la presenza e limitarsi a trattarlo.<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Un approccio basato sulla tolleranza, dunque, e
sull’apertura. È questo il cambiamento più importante che affronta non solo Ron
Woodroof, omofobo all’inizio e crociato per una causa riguardante
principalmente omosessuali alla fine, ma la società intera. Affrontare
serenamente la malattia significa anche accettare i cambiamenti che essa porta
nel mondo. E i cambiamenti che questa malattia ha portato nel mondo non sono
nemmeno immaginabili. Grazie a questo male, ironicamente, i pregiudizi cadono
come foglie morte e due membri della società che paiono vivere agli antipodi
(un rude texano amante dei rodei e un transessuale) si coalizzano, diventano
amici e alleati contro il vero nemico: l’avidità della società consumista, i
maneggi degli alti papaveri dell’industria farmaceutica che controlla le loro
stesse vite. E si scopre, ancora una volta, che legge e giustizia non sono che
raramente la stessa cosa.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Lo script della coppia Borten-Wallack si fa forte di una
narrazione cruda ed essenziale, una storia nuda e senza fronzoli. A narrarla
s’impegna una regia poco virtuosistica, che preferisce trasmettere messaggi ed
emozioni tramite un accortissimo uso del montaggio. La fotografia livida e il
meraviglioso lavoro dei make-up artists, poi, consentono allo stellare cast di
incarnare alla perfezione questa storia. Matthew McConaughey è, insieme a
Leonardo Di Caprio, il nuovo Dio della recitazione. Non solo, come il suo
collega che ho appena citato, le sue capacità attoriali paiono sempre più
illimitate, ma anche la sua carriera sta spiccando un volo in salita verso il
più alto dei firmamenti. Non meno infinito di McConaughey è il grandissimo
Jared Leto, inedito nella parte truccatissima e ipermagra del transessuale
Rayon. <o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ5axrx01qRVC66afJPx9jaESbSgce5CB-NKOmt6rWWORrAgvFRG0Kb4rDNNLNBNn6I934Aa_1h5ZRioUZpMB_7i_A9dJYydBEZ35Pi2JPSQK6PPuxw9UEJYgyNXXPMFBK7J8gi89-3JI/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ5axrx01qRVC66afJPx9jaESbSgce5CB-NKOmt6rWWORrAgvFRG0Kb4rDNNLNBNn6I934Aa_1h5ZRioUZpMB_7i_A9dJYydBEZ35Pi2JPSQK6PPuxw9UEJYgyNXXPMFBK7J8gi89-3JI/s1600/Cattura12.PNG" height="168" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
I visi dei due attori principali, i loro corpi dragati dalla
malattia danno carne e sangue alla pura sofferenza che ci trasmettono. Unico
rimprovero che muovo al film di Vallèe, nonostante il suo indiscusso impegno, è
l’eccessiva convenzionalità della storia, basata, alla fin fine, sul
tipicamente idealista self-made man crociato per la sua causa. Ovviamente il
film non è neppure lontanamente ruffiano in senso tradizionale, ciò che propone
è una sorta di moralismo mordernizzato, con il sopradetto movimento di Ron da
una vita basata su vizio/male a virtù/bene. Il vizio è didascalicamente
mostrato tramite droghe e prostitute, la virtù è la tolleranza e l’apertura.
Non che ci sia qualcosa di sbagliato in ciò, ma questa distinzione netta toglie
complessità morale ai personaggi, senza però privarli per un attimo della loro
dolorosissima intensità. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Naturalmente il classico
<i>Philadelphia</i> (1993) di Jonathan Demme è una sorta di caposquadra del genere.
Notevolmente più drammatico e angosciante è il documentario <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDQQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F09%2Fbody-without-soul-1995-wictor-grodecki.html&ei=b6vrUuiMHOrm4QSE24Bo&usg=AFQjCNHSzzdA4BfK9SUoyJMkqTRl2vacpg&sig2=SWdz6t_EKmcyGT4UJGOwiA&bvm=bv.60444564,d.bGE">Body Without Soul</a></i>
(1995) di Wiktor Godrecki, che intervista un vero <i>hustler</i> minorenne nel suo
letto di morte per colpa dell’immunodeficienza. Il male del secolo non poteva
certo mancare nel grandioso affresco decadente di fine millennio <i>Kids</i> (1995) di
Larry Clark né nel musical bohèmienne<i> Rent</i> (2005) di Chris Columbus. Ricordiamo
anche il drammatico <i>Buddies</i> (1985) diretto dall’attivista Arthur J. Bressan Jr.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0os1ARIvOaN64wafxSKkTMWktKy9VlAtx3qeykk7f1sZO4FCQGJXA57yeRZV3_H9hCm2whoKE_kC5pGKl98APltkD74ghRo54Th0DQ2ORRZp5z250xJdEIGQe_smL52MgNf8fMGutjxY/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0os1ARIvOaN64wafxSKkTMWktKy9VlAtx3qeykk7f1sZO4FCQGJXA57yeRZV3_H9hCm2whoKE_kC5pGKl98APltkD74ghRo54Th0DQ2ORRZp5z250xJdEIGQe_smL52MgNf8fMGutjxY/s1600/Cattura11.PNG" height="168" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult </b>– Il rodeo finale. Woodroof che attraversa la
frontiera. La stanza piena di farfalle.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Dei The Airborne Toxic Event abbiamo
l’energica <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=_zVXsFXEGXU">Hell and Back</a></i>. Immancabile in un film con Jared Leto, poi,
l’intevento dei 30 Seconds to Mars con la versione acustica di <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=p3KvgJfxNj8">City of Angels</a></i>.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/Pdja_jiOFUU/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/Pdja_jiOFUU&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="https://youtube.googleapis.com/v/Pdja_jiOFUU&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-80790157742272785612014-01-30T07:14:00.003-08:002014-01-30T07:14:36.559-08:00AMERICAN HORROR STORY: COVEN (2013), Ryan Murphy, Brad Falchuck<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-1Vo1nmEB2RTjemvpepbrnvcp474-QuTPkx-qmLHVvCOSBSq7t8c8n15LiemdV__XJCbjTSZVCGA6muOj5bnQJ-wO6lh4O14_b79LFNxUjSkYBCCcVyVV0rvSPt3OfWGoCIRJ81nvoGw/s1600/american-horror-story-coven-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-1Vo1nmEB2RTjemvpepbrnvcp474-QuTPkx-qmLHVvCOSBSq7t8c8n15LiemdV__XJCbjTSZVCGA6muOj5bnQJ-wO6lh4O14_b79LFNxUjSkYBCCcVyVV0rvSPt3OfWGoCIRJ81nvoGw/s1600/american-horror-story-coven-poster.jpg" height="400" width="266" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
USA, 2013<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Alfonso Gomez-Rejon, Michael Rymer, Michael Uppendahl,
Jeremy Podeswa, Bradley Buecker, Howard Deutch<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Jessica Lange, Sarah Paulson, Taissa Farmiga, Emma Roberts, Evan Peters, Angela
Bassett, Gabourey Sidibe, Frances Conroy, Lily Rabe, Kathy Bates, Denis O’Hare,
Jaime Brewer<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Sceneggiatura</b>:
Ryan Murphy, Brad Falchuck, Tim Minear, James Wong, Jennifer Salt, Jessica
Sharzer, Douglas Petrie<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH6i1-RRaNTbfE4sky3YbJYMPC_LZyvL-wRC6WSddV3sMJncYW7El4r_KJtKAssruxZIkm5a5u0j9gFkpHcEbJyS4s35O1DMtN2_DJUnEUIfCZB_0tDsNDno0R_lNTBuURw5hVxOIV2ec/s1600/Cattura20.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjH6i1-RRaNTbfE4sky3YbJYMPC_LZyvL-wRC6WSddV3sMJncYW7El4r_KJtKAssruxZIkm5a5u0j9gFkpHcEbJyS4s35O1DMtN2_DJUnEUIfCZB_0tDsNDno0R_lNTBuURw5hVxOIV2ec/s1600/Cattura20.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – New Orleans, giorni nostri. La Miss
Robicheaux’s Academy for Exceptional Young Ladies è un’esclusiva scuola privata
che nasconde, in verità, una congrega di streghe, le ultime discendenti di
Salem. I tempi sono duri, le streghe, decimate dai protiettili d’argento di uomini
che danno loro la caccia, sono pochissime, governate da una Suprema, Fiona
Goode, che approfitta dei suoi grandi poteri per accrescere il suo potere e la
sua bellezza. Ma i tempi stanno maturando, una nuova Suprema sta per sorgere. E
più la nuova Suprema cresce in potere, più la vecchia si avvicina alla morte.
Ma Fiona Goode non è disposta a lasciare il trono tanto facilmente e si mette
alla ricerca dell’immortalità, intromettendosi in una vecchia resa dei conti
fra una vecchia donna immortale e la donna che l’ha maledetta: Marie Laveau, la
regina del Voodoo di New Orleans...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqd_OHwoXRdoHuv4V3xMrZiSSQCFG_jWAns51nzj24l0lhaJj4VQJypPn7PHhu9mbnhdMwsX1gA9Q9ZrrTRfOeWReGeRrWD3RA_K-8ExKFF7vPEOmfd6fCNhdBSktwpEQ7BmQjsP-6W64/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqd_OHwoXRdoHuv4V3xMrZiSSQCFG_jWAns51nzj24l0lhaJj4VQJypPn7PHhu9mbnhdMwsX1gA9Q9ZrrTRfOeWReGeRrWD3RA_K-8ExKFF7vPEOmfd6fCNhdBSktwpEQ7BmQjsP-6W64/s1600/Cattura2.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – No, ancora non ci siamo. Se la
prima stagione iniziava alla grande e si sgonfiava sul finale e la seconda
stagione risultava parecchio più equilibrata e si concludeva con tre episodi
grandiosi che costituivano uno dei finali più toccanti che avessi mai visto sul
piccolo schermo, questa terza stagione di American Horror Story abbassa il tono
invece di alzarlo, volta alto e poi ricade in basso, realizza un prodotto che ha i suoi momenti di indiscussa
forza ma che difetta inevitabilmente dell’energia delle prime due stagioni. La discontinuità fra pura bellezza e assoluta inutilità pare la sua legge.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWZqidQ7AMyFtQ-OdiN_CJPIq2y9Rl-HAwE0RkI1fuPFdK53IfnSTb6H8lxqlz2UtRnM4Lde8xJGN4oAN78zt0JJjp3mmlF1OAmgul5Jf4o5Al64jkH3BZ8RMZ2RCtxteQ1NPMCwDElc/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfWZqidQ7AMyFtQ-OdiN_CJPIq2y9Rl-HAwE0RkI1fuPFdK53IfnSTb6H8lxqlz2UtRnM4Lde8xJGN4oAN78zt0JJjp3mmlF1OAmgul5Jf4o5Al64jkH3BZ8RMZ2RCtxteQ1NPMCwDElc/s1600/Cattura6.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Pare che il problema sia il solito, lo stesso che affligge
tutti i prodotti caratterizzati da uno stile “estremo”: la cristallizzazione
dello stile. <i>American Horror Story</i> è uno show fra i più trasgressivi e
controcorrente degli ultimi anni, non ha paura di giocare con il sesso, il <i>mind
screw</i> a cui solo Lynch ci aveva abituati, l’horror più cupo. Uno show del
genere piace per la maniera unica in cui riesce a frullare insieme gli stilemi
del proprio genere, rinfrescandoli, dando loro nuova vita. Purtroppo questo non
è quello che accade in <i>Coven</i>.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOvL68ga0lp8_eDWkudAV50n8i-k6dA61kNfG6CzEgifjjZkaeX6IZgnTeC8PH4zGMCYllsjC1ecOlAiZH1zBdm9rv8yZzfqGIk6aSIKiQ1WAB_Oh9hpP15vDbTg3Junn-W_uiLhrp16E/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOvL68ga0lp8_eDWkudAV50n8i-k6dA61kNfG6CzEgifjjZkaeX6IZgnTeC8PH4zGMCYllsjC1ecOlAiZH1zBdm9rv8yZzfqGIk6aSIKiQ1WAB_Oh9hpP15vDbTg3Junn-W_uiLhrp16E/s1600/Cattura3.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Specialmente dopo <i>Asylum</i>, mi sarei aspettato uno scavo
incisivo sui personaggi, un’inventiva fuori dal comune, un’orchestrazione
narrativa contorta ma coerente. Le mie aspettative sono state disattese. Ryan
Murphy, che pare sempre incapace di trattenersi dall’ingolfare le sue storie
con una <i>gay campiness</i> ai limiti dell’umano, trasforma uno show di alta qualità
in uno sciapo e vagamente trash dramma da liceo il cui unico scopo pare
ammucchiare, battuta dopo battuta, fino alla nausea, tutti i giochi di parole
che includono la parola “<i>bitch</i>”. È davvero questo il meglio che sa fare?<o:p></o:p></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg8PdpxSwKqXu0YErclWyHTH00ArtPC2EHXK701pVdZ_hQVjHkiP5-xbhFWP8AHsVEi_x-vahINCanwhbHOqtW3nGQLAcVE2xIkHGZzmJgB_6Dy9EyevE2cwFHMF9pCWFSFjWDWxUrkHY/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhg8PdpxSwKqXu0YErclWyHTH00ArtPC2EHXK701pVdZ_hQVjHkiP5-xbhFWP8AHsVEi_x-vahINCanwhbHOqtW3nGQLAcVE2xIkHGZzmJgB_6Dy9EyevE2cwFHMF9pCWFSFjWDWxUrkHY/s1600/Cattura13.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
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Murphy aveva annunciato che, dopo il nichilismo estremo di
<i>Asylum</i>, questo <i>Coven</i> sarebbe stato più leggero e disimpegnato. Ma c’erano mille
modi di condire una trama horror con humor nero senza rovinarla come è stato
fatto. Il ricorso ossessivo al trucchetto della risurrezione dei personaggi, la
morte e il ritorno di tutti dal regno dei trapassati, uccidono l’entusiasmo
dello spettatore, tolgono coraggio e spina dorsale a una storia che,
basicamente, può essere rappresentata come una gara fra cinque bionde
superficiali a chi è più favolosa e cattiva. Insomma, una noia mortale.<o:p></o:p></div>
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Tracollo definitivo dell’entusiasmo è l’apparizione di una
invecchiatissima, stonatissima e inutilissima Stevie Nicks, che spera,
riesumando se stessa in televisione, di riesumare anche la sua carriera. In
certi momenti mi è parso di guardare <i>Glee</i>, piuttosto che <i>American Horror Story</i>.
Dove è finito lo spavento? Dove stanno le stranezze bizzarre, le cameriere
fantasma, i fantasmi vestiti di lattice, le suore possedute dal demonio, gli
angeli della morte in tailleur nero e ali di ordinanza? Tutto scomparso, tutto
andato. Rimane solo la noia, insieme anche a una certa irritazione.<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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Bravissimi tutti gli interpreti, ma incredibilmente
sprecati. Tranne Emma Roberts, Angela Bassett e Patti LuPone, non c’è attore
che abbia una parte che gli competa e che si meriti. Jessica Lange fa
essenzialmente la bastarda, Sarah Paulson si piange essenzialmente addosso,
Taissa Farmiga ed Evan Peters sono spaesati, mal sfruttati. E sappiamo tutti
quanto sia bravo Evan Peters, uno degli interpreti più dotati di tutto il
piccolo schermo. Non citiamo Kathy Bates, bravissima, che solo grazie alla sua
bravura riesce a rendere un minimo
credibile uno dei personaggi peggio scritti dell’intera storia
televisiva.<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBZcszDD06El7RzbI1xAhgw2NXDX7Fo_KxSf3EQb3v8lH8xnQiLMKDtpGIprB5s2Hi4wwRY-bq7JRIcl1K5HSrgNlQr8B2AiQR1iSX5-sOcRnwhJOoPrwfvNZL8l025Mc-8hmU2p8jI-s/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBZcszDD06El7RzbI1xAhgw2NXDX7Fo_KxSf3EQb3v8lH8xnQiLMKDtpGIprB5s2Hi4wwRY-bq7JRIcl1K5HSrgNlQr8B2AiQR1iSX5-sOcRnwhJOoPrwfvNZL8l025Mc-8hmU2p8jI-s/s1600/Cattura4.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
Ma, come ho detto, alla serie non mancano i suoi momenti
forti. Momenti che, purtroppo, non sanno cancellare l’amaro dalla bocca. È un
po’ come se di <i>American Horror Story</i> si fosse conservata solo la vuota
facciata, depauperata di contenuti e profondità, privata persino dell’horror in
favore di una scadente commedia nera che, al massimo, può vantarsi di una
validissima messinscena e di ottimi interpreti, rovinati semplicemente da un
team di autori profondamente incompetente. Murphy ci rassicura, dice che la
prossima stagione tornerà sui toni foschi di <i>Asylum</i>. <o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifvzpF_mRYjmT6ObjrOjFaJVVtLi-2_PtUMEYaE6Jj0Tg69-EkOAo9nVAbSwe2wUPIKpyBWYrEU4nmMFKL2nb7cisaBJcptZVtyHKXOJH9wKKFw-sHnDoKbOqypc8XT6zOSjmCbyJsoDg/s1600/Cattura18.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifvzpF_mRYjmT6ObjrOjFaJVVtLi-2_PtUMEYaE6Jj0Tg69-EkOAo9nVAbSwe2wUPIKpyBWYrEU4nmMFKL2nb7cisaBJcptZVtyHKXOJH9wKKFw-sHnDoKbOqypc8XT6zOSjmCbyJsoDg/s1600/Cattura18.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
Con le mie critiche però (è necessario che chiarifichi) non voglio comunque sminuire il valore che lo show di Murphy ha implicitamente. Per quanto incoerente e confuso, per quanto inferiore alle precedenti stagioni, <i>Coven</i> rimane comunque avanti a quasi tutti gli altri show, un'asticella di salto in alto posizionata oltre i limiti pensabili della televisione comune. E se suono irritato, è solo perché credo che, con materiale tanto esplosivo fra le mani, il minimo che si potrebbe fare sarebbe di valorizzarlo, renderlo entusiasmante. <i>Coven</i> è pieno di momenti in puro stile <i>American Horror Story</i>, quello che io lamento è la mediocrità e la confusione che impediscono a uno show bello come questo di assurgere a livelli di perfezione che, per altri, non sarebbero nemmeno possibili. E il finale di <i>Asylum</i> ha dimostrato quanto in alto possa arrivare una serie così.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5zC4t3AtuioISDabOJ7rB5LzFNUImZlww_X1WaWu23Nl2STz1es9KJKmvKy7ZE7KPOerWq64nvg46BwRXLNuKLXPLwSl8QWp7Jo3HLCJ2xPkSh8tcGw0qavsuF3UWfFyiIoJ-vYkDFQ/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb5zC4t3AtuioISDabOJ7rB5LzFNUImZlww_X1WaWu23Nl2STz1es9KJKmvKy7ZE7KPOerWq64nvg46BwRXLNuKLXPLwSl8QWp7Jo3HLCJ2xPkSh8tcGw0qavsuF3UWfFyiIoJ-vYkDFQ/s1600/Cattura10.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ovviamente le prime due
stagioni, la prima, <i>Murder House</i> (2011), e la spettacolare seconda, <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2013/01/american-horror-story-asylum-2012-2013.html">Asylum</a></i>
(2012). La serie di culto rimarrà comunque sempre <i>Streghe</i> (1998 – 2006) di Constance
M. Burge e Aaron Spelling. Per le vere streghe, quelle che <i>Coven</i> avrebbe potuto
citare, citiamo il classico horror <i>Suspiria</i> (1977) di Dario Argento, <i>La
seduzione del male</i> (1996) di Nicholas Hytner, il tamarro ma gustosissimo <i>Tamara</i>
(2005) di Jeremy Haft e il più autoriale <i>Il mistero del bosco</i> (2006) di Lucky
McKee. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ljsdS-9h1Qki5Mnve6jThyR1ak4agjBCcBiXnOpYb8Hu16rD_9yljKieNHs3-6Hp0zIae87yAO401PznyCG_EYt1ZVqPqDCpcGfylQIR-zr1AhwjQnzPYDAYHldgEsXH8ldZdUID9MU/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ljsdS-9h1Qki5Mnve6jThyR1ak4agjBCcBiXnOpYb8Hu16rD_9yljKieNHs3-6Hp0zIae87yAO401PznyCG_EYt1ZVqPqDCpcGfylQIR-zr1AhwjQnzPYDAYHldgEsXH8ldZdUID9MU/s1600/Cattura8.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Scena cult </b>– L'intero primo episodio (una vera bomba), gli incipit della quarta e dodicesima puntata, il rogo della quarta puntata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Canzone cult</b> – La mitica <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=KbIHOXUb4sg">Sugarland</a></i> di Papa Mali, il funky
indiavolato di Dr. John in <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=G5zPqgQ67yo">Right Place, Wrong Time</a></i> e le inquietanti musichette
del cameriere fantasma Spaulding.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/zMy5BNoUMhM?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-55093134438630180892014-01-26T15:33:00.000-08:002014-01-26T15:33:05.780-08:00THE HUNGER GAMES: CATCHING FIRE (2013), Francis Lawrence<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjatrW65HAEyQgLqPbG04CkgB_xakrCUztAqhDMbG096Gc3OCjE3jxrVZa5pUMVnc9REsnugP8q-1np7muYUOyz8D3h1DJJZjUTS2RNo2LBGAy5EOQ9AoJJ-Bs_K-yskMs058iwuPJtEUY/s1600/catching-fire-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjatrW65HAEyQgLqPbG04CkgB_xakrCUztAqhDMbG096Gc3OCjE3jxrVZa5pUMVnc9REsnugP8q-1np7muYUOyz8D3h1DJJZjUTS2RNo2LBGAy5EOQ9AoJJ-Bs_K-yskMs058iwuPJtEUY/s1600/catching-fire-poster.jpg" height="400" width="262" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2012<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Francis Lawrence<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Woody Harrelson, Donald Southerland, Philip
Seymour Hoffman, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Stanley Tucci<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Simon Beaufoy, Michael deBruyn<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRrnfSrAjmlPt2PrDtmjb_CcNrVZflXmoFqFidPDHbsddM2v5FbjOT_lHxBETi1KwCQQScDD1xi54V-Eoo9G7XKLjURTW3UOJDUmW7qcl2pLw_7Jx6FjZ6tgJ6HZTZmvz7TfeVK7_q6II/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRrnfSrAjmlPt2PrDtmjb_CcNrVZflXmoFqFidPDHbsddM2v5FbjOT_lHxBETi1KwCQQScDD1xi54V-Eoo9G7XKLjURTW3UOJDUmW7qcl2pLw_7Jx6FjZ6tgJ6HZTZmvz7TfeVK7_q6II/s1600/Cattura.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Dopo aver vinto negli ultimi Hunger
Games, le cose non si sono fatte migliori per Katniss Everdeen. Il presidente
Snow la odia per i moti rivoluzionari che ha istigato, il suo amore per Gale
non può realizzarsi dato che la sua vita dipende unicamente dalla relazione
mediatica che ha con il compagno Peeta. Su suggerimento del nuovo stratega
Heavensbee, i nuovi Hunger Games includeranno tutti i vincitori delle edizioni
precedenti. Katniss e Peeta dovranno tornare a combattere ma questa volta
qualcosa è diverso...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg598aIBtQgsQEMWjtGf61cVSfHlfK11KctkPGFqW7hGUr4eAg7Ez1MAjtiQc55q6T_GMDwebraIujMl2WbVHemvxRHDVH6fiaQuiRzoMrifsX9pV0VZt74jlWCt-aQxACi3_XRZWcTC5Q/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg598aIBtQgsQEMWjtGf61cVSfHlfK11KctkPGFqW7hGUr4eAg7Ez1MAjtiQc55q6T_GMDwebraIujMl2WbVHemvxRHDVH6fiaQuiRzoMrifsX9pV0VZt74jlWCt-aQxACi3_XRZWcTC5Q/s1600/Cattura13.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – La noia. La noia. La noia. Se
il primo episodio riusciva a mettere in scena una storia teen ma anche a
riprendere di scorcio un tipo di società, feroce parodia della nostra in salsa
teen-fantasy, il secondo film della saga, <i>Catching Fire</i>, ha due ore e mezzo a
disposizione e, miracolosamente, riesce a non centrare nemmeno un punto.
L’azione latita e quando c’è è delle più scarse e meno eccitanti. «Sarà allora
un film più riflessivo?», ci si chiederà. Errore: il film nemmeno è riflessivo.
Le feste grandiose di Capitol City sono salutate così, di passaggio, nessuno si
spreca.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5idMyvfX0jhDfWqyNvck8eDDFet2PSYSvf7_0Y5GTmKM1qwhPgZp_waPw-trEf9yZtnS5Hf6LtGFrQq8nFTnqcFUvDc9COny56n92lx4U4xdUEQsIAJB2E4Hm_7XfImVmTQr-hsSa_tE/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5idMyvfX0jhDfWqyNvck8eDDFet2PSYSvf7_0Y5GTmKM1qwhPgZp_waPw-trEf9yZtnS5Hf6LtGFrQq8nFTnqcFUvDc9COny56n92lx4U4xdUEQsIAJB2E4Hm_7XfImVmTQr-hsSa_tE/s1600/Cattura6.PNG" height="165" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
E i giochi? Questa volta non ci sono solo dilettanti: i
killer più mortali di tutti i distretti si sono riuniti per... Ancora un
errore. Insieme alla mancanza totale d’azione o ritmo, abbiamo pure i personaggi peggio
scritti e sbrigativamente caratterizzati di sempre. I problemi morali di
Katniss sono solo accennati (il salvabile lo salva la sempre immensa Jennifer
Lawrence), le insicurezze di Peeta sono appiattite fino alla massa critica e il
personaggio diventa il bersaglio della politica autoriale più castrante di
sempre: non si parla d’altro che di proteggere Peeta, Peeta è solo come un cane,
Peeta viene rapito e orrendamente torturato (sempre lontano dalle scene, sia
chiaro). <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfRdT0AOBetJO5IPgIICFu_pu1KTzD0Usp1UVHsa3185aA8jOi9Za5Kk2zcTnOLxcujwYGkPWknzxTm8HWCLR3hn3CdWpPqKB4t1Nx6nbHoUVGaEPc27vxiexzmtyFPVJOdFM43Ck-ffQ/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfRdT0AOBetJO5IPgIICFu_pu1KTzD0Usp1UVHsa3185aA8jOi9Za5Kk2zcTnOLxcujwYGkPWknzxTm8HWCLR3hn3CdWpPqKB4t1Nx6nbHoUVGaEPc27vxiexzmtyFPVJOdFM43Ck-ffQ/s1600/Cattura3.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Almeno si vedrà un poco di questa rivolta? Insomma. Giusto
un paio di frame qui e lì, ma nulla di che. <i>Game of Thrones</i> è riuscito a far
meglio con mezzi evidentemente inferiori e senza un budget da capogiro (140
milioni di dollari non sono certo pochi). Di chi è la colpa? In parte di
Francis Lawrence che, eccettuato il mio cult personale <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F11%2Fconstantine-2005-francis-lawrence.html&ei=2prlUrbALeq47AaijoCoDQ&usg=AFQjCNH22wJ9elyla0VMguq5WVjS4csALg&sig2=gUSaXv_w1QMphiorGsGlSQ&bvm=bv.59930103,d.ZGU">Constantine</a></i>, non è mai
stato esattamente un esperto né di film d’azione né di pellicole dall’andamento
contemplativo. In parte della sceneggiatura prolissa e allungata alla peggio,
della scrittura dozzinale e grossolana. Insomma, boccio questo <i>Catching Fire </i>su
tutta la linea. Peccato, il primo m’era piaciuto così tanto...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikqLLUQ5cVRn0exSXgUo_JMjHb1fL-677_hnpL1D1ZlgH6yOPNXKqjx9sitXa4oo1O__WkSPNiYk8kp20_SfldniiayIQUOa06DJx1-BqeKYuISIV1ZFybIiLjAR9X96u0pDQ5uKaUXm8/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikqLLUQ5cVRn0exSXgUo_JMjHb1fL-677_hnpL1D1ZlgH6yOPNXKqjx9sitXa4oo1O__WkSPNiYk8kp20_SfldniiayIQUOa06DJx1-BqeKYuISIV1ZFybIiLjAR9X96u0pDQ5uKaUXm8/s1600/Cattura12.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ovviamente il primo e
migliore <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDkQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F05%2Fhunger-games-2012-gary-ross.html&ei=iprlUt6BEoSR7AaxooHwBw&usg=AFQjCNGo2ic0wBcnexlJmOLD5bFz-e4YTg&sig2=v81-nIQ2fGME4skvJz0kHg&bvm=bv.59930103,d.ZGU">The Hunger Games</a></i> (2012) di Gary Ross e il suo illustre precedente <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F07%2Fbattle-royale-2000-kinji-fukasaku.html&ei=pJrlUsClJ6rX7Ab23oB4&usg=AFQjCNFwBWIJ1amSkofGmnH599RFcgcPDQ&sig2=lwX9DW54jMDdQYlg9QEF3Q&bvm=bv.59930103,d.ZGU">Battle Royale</a></i> (2000) di Kinji Fukasaky. Per bruttezza e inconsistenza paragono in
questa sede <i>Catching Fire</i> all’orripilante <i>After Earth </i>(2013) di M. Night
Shyamalan mentre ci sono affinità tematiche con il non ottimo ma certamente più
valido <i>Elysium</i> (2013) di Neill Blomkamp. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9z6j-LyXVPRR252Pvmr_JajTr5SheBk64HdW0HEy7vgZ7jUSIJvYNirkFwtYntSbmeNee1T8TxTaiLCBQxkZ45D0N-jRV-zLgDG1pdSsgOBQypRU6tT4vbiImo1XhLlT3C8gPQBIiDZY/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9z6j-LyXVPRR252Pvmr_JajTr5SheBk64HdW0HEy7vgZ7jUSIJvYNirkFwtYntSbmeNee1T8TxTaiLCBQxkZ45D0N-jRV-zLgDG1pdSsgOBQypRU6tT4vbiImo1XhLlT3C8gPQBIiDZY/s1600/Cattura10.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Scena cult</b> – Una soltanto, per spettacolarità: Katniss che
fa saltare in aria l’arena, alla fine del film.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><b>Canzone cult</b> – Non mi sono nemmeno curato di
cercarne una</span><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/MdD-fDM3fTU?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-39861458547362273552014-01-25T03:17:00.000-08:002014-01-25T03:17:07.078-08:00PRISONERS (2013), Denis Villeneuve<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrsqjsn9t-LjCdz_CGW8v8Oh2W19lKQe6x1ndHbwVULSApzcXZauDakuDANf8EIgcW8PkoJxbZyr1IMkXHDnqCGu6F1AOeBO5BLBYtPZzYddB8sLmcjfbTNQ-JjQnCVet2jHzrfMLOeGE/s1600/Prisoners+Poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrsqjsn9t-LjCdz_CGW8v8Oh2W19lKQe6x1ndHbwVULSApzcXZauDakuDANf8EIgcW8PkoJxbZyr1IMkXHDnqCGu6F1AOeBO5BLBYtPZzYddB8sLmcjfbTNQ-JjQnCVet2jHzrfMLOeGE/s1600/Prisoners+Poster.jpg" height="400" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Denis Villeneuve<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Hugh
Jackman, Jack Gylenhaal, Paul Dano, Melissa Leo, Viola Davis, Terrence Howard,
Maria Bello<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Sceneggiatura</b>:
Aaron Guzikowski<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-n3jsuc7FsapW9UCd6ImHt_I9CMWiGGYCl9Rzw_8JjBReIXU79zKefNOfi0JCfucaxpusr6F5xpYIidGkvPRM8pD-fWOomprfdp9LyFziQiXxFUHWoHmAC-S47z4G5RQd5jllDuzJFAc/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-n3jsuc7FsapW9UCd6ImHt_I9CMWiGGYCl9Rzw_8JjBReIXU79zKefNOfi0JCfucaxpusr6F5xpYIidGkvPRM8pD-fWOomprfdp9LyFziQiXxFUHWoHmAC-S47z4G5RQd5jllDuzJFAc/s1600/Cattura13.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta </b>- È il Giorno del Ringraziamento. Due
famiglie sono riunite insieme per la cena. Tutto pare andare per il meglio fino
a quando le due figlie minori, Joy e Anna, scompaiono nel nulla. Un camper
sospetto viene visto nella zona, quando la polizia lo va a cercare vi trova
dentro Alex Jones, un minorato mentale che viene fermato e interrogato, senza
risultato. Ma Keller, il padre di Anna, non è convinto della versione di Alex,
lo rapisce e prende a torturarlo per strappargli la verità sulle sue figlie.
Nel frattempo, sulle tracce delle bambine si mette il detective di Loki, che
scoprirà una verità più terribile dietro quei crimini.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg-Thuukq0Pn2b1x1JX1-VPcH2-CHBWUdQmxjh2uXWAnWgD9-e0rHZPwcA4zr0O0MC-pf2T8Nm9vBJ0ze51ypkpD_L0zeVCYGHiADZcgrdcJx_CNQelVOUpreKU2UHp2MRgl6lseXxAxo/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg-Thuukq0Pn2b1x1JX1-VPcH2-CHBWUdQmxjh2uXWAnWgD9-e0rHZPwcA4zr0O0MC-pf2T8Nm9vBJ0ze51ypkpD_L0zeVCYGHiADZcgrdcJx_CNQelVOUpreKU2UHp2MRgl6lseXxAxo/s1600/Cattura9.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione </b>– Una storia americana fatta da
un canadese. Il thriller dell’anno? Con ogni probabilità. Denis Villeneuve
ancora una volta (l’aveva già fatto nello splendido <i>Polytechnique </i>e in La donna
che canta) prende ad ispirazione gli stilemi del mystery, del dramma ispirato
alla cronaca nera per raccontare di un malessere, di una disillusione. Se in <i>Polytechnique</i>
si studiavano le dinamiche di un massacro e in <i>La donna</i> che canta era l’orrore
della guerra ad essere esaminato, <i>Prisoners</i> fa un passo avanti: non solo
racconta la fenomenologia della crudeltà, della tortura e dell’imprigionamento,
ma dipinge anche una metafora. Come non potrebbero tornare alla mente, vedendo
le torture di Keller Dover al sospettato Alex Jones, gli orrori di Guantanamo
Bay e le sevizie inferte ai detenuti politici?<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMi4R2RKjtp2WdvCyiWJqHlRl3h-TCHK1MH_tuzWHwmlAQB-9K8E23MSwS0pwJd3gPhj9OwmxX1RjvzXWtb58_gK447OSaT-BGJUyjiKU7M2fjwYZD2Ago92BdKEq1ZtipPafTG59kNRg/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMi4R2RKjtp2WdvCyiWJqHlRl3h-TCHK1MH_tuzWHwmlAQB-9K8E23MSwS0pwJd3gPhj9OwmxX1RjvzXWtb58_gK447OSaT-BGJUyjiKU7M2fjwYZD2Ago92BdKEq1ZtipPafTG59kNRg/s1600/Cattura2.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Come Keller, l’America, forte della sua fede e dei suoi
valori, non esita a commettere i peggiori reati, a scendere nella sevizie
credendo di proteggere i propri figli. È facile notare come l’indagine del
detective Loki (bravissimo Jake Gylenhaal) arrivi alle stesse conclusioni di
quella personale di Keller Dover. Ma dove uno, rappresentante della legge,
riesce a riaggiustare i cocci della famiglia distrutta, l’altro, privato
cittadino, giunge alle stesse conclusioni con il più immorale dei mezzi (la
sevizia di un innocente). La condanna al comportamento di Keller è evidente:
aggredisce il suo stesso figlio maggiore, lascia che la propria moglie venga
schiacciata dalla depressione, permette che la sua casa venga violata. Gli
autori del film non sanno nemmeno se salvarlo oppure no, il dubbio della sua
sopravvivenza permane fino all’ultimo secondo della pellicola.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQqoB9pVmwkHmzRWq61ojnlQqwRXn9SbixAAWtOYJTMBtF5cQlB3ZCkbRdQPeeqGIBfghLhskot8k8kU3tY3UUtZQe9HfgQI2-P3dgXj6Rp_zKDyAvLcCUBQmAVhIKjzC3LWiyDLhocms/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQqoB9pVmwkHmzRWq61ojnlQqwRXn9SbixAAWtOYJTMBtF5cQlB3ZCkbRdQPeeqGIBfghLhskot8k8kU3tY3UUtZQe9HfgQI2-P3dgXj6Rp_zKDyAvLcCUBQmAVhIKjzC3LWiyDLhocms/s1600/Cattura5.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<i>Prisoners</i> sarà pure il miglior thriller della scorsa annata,
ma non è certo il miglior film di Villeneuve. Molti danno la colpa
all’eccessiva durata, alla storia complessa. Non credo sia vero. Più
ragionevoli mi paiono le critiche ai pesanti sottesi religiosi che possiede la
storia. La croce è elemento onnipresente (nelle case, sulle dita tatuate di
Loki, al collo di Keller Dover), il film si apre con la recita di un Padre
Nostro che viene ripetuto, più tardi, senza possibilità di essere completato,
si allude agli oscuri maneggi dei sacerdoti, un cadavere connesso proprio a un
sacerdote è l’indizio-chiave dell’intera vicenda. Non parliamo poi dei
serpenti, presenti in una memorabile e suggestiva scena di tensione. Un
didascalismo ben dipinto ma male organizzato, troppo poco sottile e aderente
alle vicende.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_JkXgm0NNpUcYG8XZfcOroWJ7XmWHasgYaIFsPg6MPDt9w4ppmfMlXblJUULxhg5NQ3zME3uKjYrfmfUVHrvDDwhyphenhyphenyyJ5i4RbJKQadxB2Zgfvd6wmLvSdaMuMKhm2Gext6FBwNMbAkEw/s1600/Cattura16.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_JkXgm0NNpUcYG8XZfcOroWJ7XmWHasgYaIFsPg6MPDt9w4ppmfMlXblJUULxhg5NQ3zME3uKjYrfmfUVHrvDDwhyphenhyphenyyJ5i4RbJKQadxB2Zgfvd6wmLvSdaMuMKhm2Gext6FBwNMbAkEw/s1600/Cattura16.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Per il resto <i>Prisoners</i> si classifica come un dramma teso e
cupo, inquietante in certi punti che trionfa come novella morale e come prova
di recitazione per l’intero cast di stelle capitanato da un monumentale Hugh
Jackman, che si è davvero lasciato i passati errori alle spalle (cito l’ultimo
<i>Wolverine</i> e l’orrendo <i>Real Steel</i>) per dare l’anima a un personaggio forse sopra
le righe ma umanissimo e assai profondo. La fotografia opaca e intirizzita, la
bella colonna sonora contribuiscono a fare di <i>Prisoners</i> un film elegante e
forte, denso di spunti, un mystery coerente che forse un autore meno talentuoso
avrebbe rovinato. Da non perdere.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Rxkti96i8S9F7Mcx9_VpI8aB2a7ydhJZHQr-ZAaBGkngwiD_0M5XBzsinhhp-4u_gV7-3uBaDO43cxQuIMQ5ruRjX2sApjTKd05TIpmvMi3TLK1FJNsMwX8fTjr5Tmohm460BILdyfY/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Rxkti96i8S9F7Mcx9_VpI8aB2a7ydhJZHQr-ZAaBGkngwiD_0M5XBzsinhhp-4u_gV7-3uBaDO43cxQuIMQ5ruRjX2sApjTKd05TIpmvMi3TLK1FJNsMwX8fTjr5Tmohm460BILdyfY/s1600/Cattura15.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Il pensiero va subito
allo stupendo <i>Gone Baby Gone</i> (2007) di Ben Affleck e <i>Un gelido inverno</i> (2010)
di Debra Granik. Affine raffinatezza nel trasformare un dramma poliziesco in un
dramma umano possiedono <i>Niente da nascondere</i> (2005) del grande Michael Haneke e
<i>Mystic River</i> (2003) di Clint Eastwood. Abbiamo poi l’ottimo<i> Alpha Dog</i> (2006) di
Nick Cassavetes e i classici <i>Fargo</i> (1996) di Joel e Ethan Coen e <i>Anatomia di un
rapimento</i> (1963) di Akira Kurosawa.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmnWzBwLft8QHmWlJQzSmlP3VBvSsf8cANyhS5hIE-C5RPjDkCUP3ulyxOFDDJs4vL9bTMgHb6nAWg8xH8HRx3UmZwiwV01zddEkblekLIiFekLgvoe7jS4lUh72ovSM2PrD3xdAHofBk/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmnWzBwLft8QHmWlJQzSmlP3VBvSsf8cANyhS5hIE-C5RPjDkCUP3ulyxOFDDJs4vL9bTMgHb6nAWg8xH8HRx3UmZwiwV01zddEkblekLIiFekLgvoe7jS4lUh72ovSM2PrD3xdAHofBk/s1600/Cattura11.PNG" height="222" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – La tortura della doccia, i serpenti nascosti
nelle valigie, lo svelamento finale.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/iQOP_uSNZ9I/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/iQOP_uSNZ9I&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="https://youtube.googleapis.com/v/iQOP_uSNZ9I&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-42847698271433747652014-01-25T03:06:00.002-08:002014-01-25T03:07:04.671-08:00COMPLIANCE (2012), Craig Zobel<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_dUEUi8_EdYeCkLTRR8nqSDI-tL3FVVsuy6gIFeidoqepVVDISLtDxzjUQs7c52QTrgs2Hq5XqRBz0ZKEvg31L5GjNvwbE8oIYDroy3fecqcGeDPAXHIkzkdcw5rND3uJ34P3NSsNdhE/s1600/compliance-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_dUEUi8_EdYeCkLTRR8nqSDI-tL3FVVsuy6gIFeidoqepVVDISLtDxzjUQs7c52QTrgs2Hq5XqRBz0ZKEvg31L5GjNvwbE8oIYDroy3fecqcGeDPAXHIkzkdcw5rND3uJ34P3NSsNdhE/s1600/compliance-poster.jpg" height="400" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">USA, 2012<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Craig
Zobel<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Ann
Dowd, Dreama Walker, Pat Healy, Bill Camp<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Sceneggiatura</b>: Craig Zobel<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWpQph2HURUCJwSfhRIcO7iIezKsXt9gQRc31hWA0bIiFghYwzK2OaeEFPRGG7PpWGne5fezFQcAkH4h0_bHBDmFduUeoe9iOonI_udOA5YkMFqiqm-ZaLX4ltfhVUJHLANhHQHvRoNWc/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWpQph2HURUCJwSfhRIcO7iIezKsXt9gQRc31hWA0bIiFghYwzK2OaeEFPRGG7PpWGne5fezFQcAkH4h0_bHBDmFduUeoe9iOonI_udOA5YkMFqiqm-ZaLX4ltfhVUJHLANhHQHvRoNWc/s1600/Cattura7.PNG" height="166" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Tutto inizia un venerdì qualsiasi in un
qualsiasi fast food americano. I clienti vanno e vengono, la giornata sembra
non finire mai, tutti non vedono l’ora d’iniziare il loro weekend. Arriva una
telefonata. È l’agente Daniels, della polizia. Dice alla manager che Becky, una
ragazza che sta alle casse, ha rubato dei soldi dalla borsa di una cliente. Le
chiede di perquisirla prima, poi di farla spogliare. Ma il lavoro deve
continuare, la tensione di tutti aumenta. Becky si ritrova in un vortice
d’angoscia crescente, sempre più vittima della voce che viene dal telefono...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtfpUmS2Kh8H3ePTutcx6igDSOsThLb1FExPeTM6agjJ3i9v93uHwNFhUzJPC0woZbkShunQORq8crIbD5f6h3-q8wKwrLaIAejA0ij9Gj5axFDshf8wwJHyq4KAp5Bu8nJqXlH6ElZ8g/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtfpUmS2Kh8H3ePTutcx6igDSOsThLb1FExPeTM6agjJ3i9v93uHwNFhUzJPC0woZbkShunQORq8crIbD5f6h3-q8wKwrLaIAejA0ij9Gj5axFDshf8wwJHyq4KAp5Bu8nJqXlH6ElZ8g/s1600/Cattura.PNG" height="166" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – <i>Compliance</i> è un grande film.
Sfruttando un interessante caso di cronaca che, da solo, avrebbe al massimo
denunciato l’ingenuità e l’incompetenza di manager e dipendenti, Craig Zobel
imbastisce un <i>kammerspiel</i> raffinato e tesissimo. Dentro quel fast food, sta
l’America intera. Un pubblico che non sa e che, sapendo, si rifiuta
d’intromettersi mentre un’innocente è mandato al macello per la beffa crudele
di uno sconosciuto la cui unica autorità è quella che dichiara d’avere. Non c’è
troppa distanza, dopo tutto, fra la cieca obbedienza di persone che accettano, solo per sentito dire, di abusare di un'innocente e le guardie naziste che "eseguivano solo gli ordini"...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRJUNRytF9bJ8sZq1XHOoxodYBuv4d5bZx1eyFUkzAzjrz_ecn77Lr3U4c_qtULsGVXCAinxtldUCFXT4Tha9HmBmK7b_d10S5BubLmkKaTZUFk0ObeaZJ0USiIqKzscTo9tiJhMEpF4Y/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRJUNRytF9bJ8sZq1XHOoxodYBuv4d5bZx1eyFUkzAzjrz_ecn77Lr3U4c_qtULsGVXCAinxtldUCFXT4Tha9HmBmK7b_d10S5BubLmkKaTZUFk0ObeaZJ0USiIqKzscTo9tiJhMEpF4Y/s1600/Cattura5.PNG" height="165" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Al di là dei sottesi politici e civili, al di là del dramma
morale, al di là anche dell’indagine psicologica su una vittima sempre più
quiescente, un carnefice che si limita a parlare al telefono e tutti gli
inconsapevoli complici, <i>Compliance</i> è una storia dalla costruzione fenomenale.
Avrebbe come minimo meritato di più delle controversie scoppiate al Sundance
durante la sua proiezione. Certo è che il film di Zobel costituisce
un’esplorazione affatto superficiale della psiche umana, delle dinamiche del
potere e della distruzione che si può causare usando soltanto delle parole ben
scelte.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3owVTV7wR-ovsu4EKjVzrv3-SPxFq44fOv3WBLlbbDM0U2ak4vBm3I4k3ruXiiQWziZ4zZ37Djno7I01eK-VGlzF8yMEO2Hr9nU_gkgfvSwhrYqB1JK98RQ6uMsjPmSwdzgOSx5gKtA/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs3owVTV7wR-ovsu4EKjVzrv3-SPxFq44fOv3WBLlbbDM0U2ak4vBm3I4k3ruXiiQWziZ4zZ37Djno7I01eK-VGlzF8yMEO2Hr9nU_gkgfvSwhrYqB1JK98RQ6uMsjPmSwdzgOSx5gKtA/s1600/Cattura8.PNG" height="166" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
La musica della pellicola, un finissimo e appropriato tappeto
d’archi, svolge la doppia funzione di regalare eleganza a un film la cui
ambientazione non potrebbe essere delle più squallide e di sollevare la
tensione e perfino l’orrore (solo morale, sia chiaro) ai livelli che solo gli
ottimi thriller raggiungono. E del resto questo <i>Compliance</i> del thriller ha
l’anima, ma non l’aspetto. Grandi gli attori, sia l’ottima Dreama Walker,
spaesata vittima dell’orrenda beffa, sia Ann Dowd, che interpreta la manager in
crisi, spinta sull’orlo del baratro dal cattivissimo Pat Healy, uno dei più
grandi antagonisti di tutto il cinema indipendente.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMUrss-Sdc4J2HsTHvjpMssLp9qu6_K7qm119Qkr5CYDk6nxqeH52QSZdXDAjwZ7_mFlEsKNQmKitGRys50u41A-_YqIqSANxFTN_RJbEHyE7YcFQfL5tNXEq7WyAsvfF35VCOd1X2zB8/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMUrss-Sdc4J2HsTHvjpMssLp9qu6_K7qm119Qkr5CYDk6nxqeH52QSZdXDAjwZ7_mFlEsKNQmKitGRys50u41A-_YqIqSANxFTN_RJbEHyE7YcFQfL5tNXEq7WyAsvfF35VCOd1X2zB8/s1600/Cattura2.PNG" height="166" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Disturbante riflessione
sulla violenza e sulla crudeltà del mondo moderno è il <i>Funny Games</i> (1997) di
Michael Haneke (anche nella sua <a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDkQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F08%2Ffunny-games-us-2007-michael-haneke.html&ei=L5rjUvbZMuvQ4QT1koDoBQ&usg=AFQjCNG2ysnDcJFf8rWz5D7vT4lyrLcXdQ&sig2=YJ6Hv6cXIBeGue5AyaCq_A&bvm=bv.59930103,d.bGE">versione statunitense</a>, dello stesso regista).
Diverso da <i>Compliance</i> ma non meno inquietante e profondo è il <i>Kids</i> (1995) di
Larry Clark, mentre sempre tesissimo e vicino ai problemi della modernità è <i>Hard
Candy</i> (2005) di David Slade insieme allo sconvolgente <i>Alpha Dog</i> (2006) di Nick
Cassavetes.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDfxKPg0unVsVCUG2cfpv0e-JiNvPvVvXzdt6alvOFVduFlP8XRaKjB8ZsPrcA2tPtRwpJz1IiM94DFO88LzLbF5HodK4M8zG5JMKIQlKZOAPkfSNlAm3xz7oe_2Nr3H16VyZ3flFkO_w/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDfxKPg0unVsVCUG2cfpv0e-JiNvPvVvXzdt6alvOFVduFlP8XRaKjB8ZsPrcA2tPtRwpJz1IiM94DFO88LzLbF5HodK4M8zG5JMKIQlKZOAPkfSNlAm3xz7oe_2Nr3H16VyZ3flFkO_w/s1600/Cattura9.PNG" height="167" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – I discorsi del perfido <i>prankster</i>. Puro genio dialettico.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult </b>– Non pervenuta.</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/cDat96UyT5A?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com60tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-18711034255132979722014-01-10T06:10:00.003-08:002014-01-10T06:10:33.648-08:00OH BOY (2013), Jan Ole Gerster<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3QFun76VCOE9HYz8yxiMOwT70m7fC8Ci3oLEmzF0ZNRiioInAL6UzghnwqGvLUZs3-MKJ_2x9Il_-MITf8JW6aK2ZDQDh03J1ZfBa5VlpqgD-afE933v60-C2Aab6rzZVSwMwOEtXog4/s1600/oh_boy_xxlg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3QFun76VCOE9HYz8yxiMOwT70m7fC8Ci3oLEmzF0ZNRiioInAL6UzghnwqGvLUZs3-MKJ_2x9Il_-MITf8JW6aK2ZDQDh03J1ZfBa5VlpqgD-afE933v60-C2Aab6rzZVSwMwOEtXog4/s1600/oh_boy_xxlg.jpg" height="400" width="282" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">Germania,
2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Jan
Ole Gerster<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Tom
Schilling, Friederike Kempter, Marc Hosemann, Katharina Schüttler, Justus von
Dohnanyi<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Jan Ole Gerster<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglKGNVdJlI0siRWji62kIHd80Dob2EelYVAixDr3tVJ56Huf2A9KhF9zPYMVZ3FHoe9FPHWOAojYhRhd94aLZxhzh_GtQM94wehlF03wBHs_2T-bdEVHZhH8r_CvWotsoIcXJkJKGGD40/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglKGNVdJlI0siRWji62kIHd80Dob2EelYVAixDr3tVJ56Huf2A9KhF9zPYMVZ3FHoe9FPHWOAojYhRhd94aLZxhzh_GtQM94wehlF03wBHs_2T-bdEVHZhH8r_CvWotsoIcXJkJKGGD40/s1600/Cattura9.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Niko è un ragazzo berlinese. L’ha fidanzata
l’ha lasciato dopo un’ultima notte di passione, lui ha lasciato da due anni gli
studi universitari, il padre non gli dà altro che bacchettate, lo stesso
destino pare essergli ostile, nel suo rifiutarsi di concedergli nemmeno il
conforto di una tazza di caffè. Una giornata intera e un’intera notte passa
Niko vagando per la città, fra attori falliti, teatranti isteriche, rissosi
bifolchi, esclusivi club di golf, vecchi carichi di amarezze e vicini
invadenti. Ma che bottino trarrà dai suoi tristi traffici con la vita e la
morte? Saprà finalmente cosa fare o rimarrà con in mano un pugno di mosche?<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaT2lQWvJ-MZ4eKa9kXrVEpFHMpZv6Of_WzHWv6zX2qnpQIWGhyjt-sC7XnqObZ6EdoR7HJn0hGhLVjhgV9MH677CT-Qrbvik6_gi7h2CHagXur4Au5Va9BmPYWsl28MmaNSRTzwP3Ezs/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaT2lQWvJ-MZ4eKa9kXrVEpFHMpZv6Of_WzHWv6zX2qnpQIWGhyjt-sC7XnqObZ6EdoR7HJn0hGhLVjhgV9MH677CT-Qrbvik6_gi7h2CHagXur4Au5Va9BmPYWsl28MmaNSRTzwP3Ezs/s1600/Cattura8.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Di solito non amo né oziosi
esercizi di stile né i film che si pretendono intellettuali. Uno dei film che
più micidialmente odio, <i>Les Amants Reguliers </i>di Philippe Garrell, l’ho sempre
criticato, senza mai nemmeno concedergli l’ombra del dubbio. E cosa fa la
differenza fra il filologico mattone-omaggio alla Nouvelle Vague di Truffaut e
Chabrol e un minuscolo filmetto indipendente girato a Berlino otto anni dopo?
Naturalmente i film non hanno correlazioni evidenti (come potrebbero?) eppure
entrambi sono girati in un bianco e nero corposo, hanno per sfondo una fervente
capitale europea, hanno per protagonista un eroe giovane e malinconico.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuJa30WT6exIXp6PIZo6RhyJ6Br-4VPw0Ojtme4LMw16yScX_ZvkBHswBOl92bLT7L5LKMTTM3pE03wjRphzEfctm5Izr18Cz8KRv_7DOGOCwZrEZ9BjoqY1nLZzGJ23YychLIWnp5Mq0/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuJa30WT6exIXp6PIZo6RhyJ6Br-4VPw0Ojtme4LMw16yScX_ZvkBHswBOl92bLT7L5LKMTTM3pE03wjRphzEfctm5Izr18Cz8KRv_7DOGOCwZrEZ9BjoqY1nLZzGJ23YychLIWnp5Mq0/s1600/Cattura11.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
In senso più lato, dunque, cosa mi ha fatto apprezzare tanto
<i>Oh Boy</i>, dato che è un film che in circostanze diverse avrei mal sopportato?
Sebbene la smania citatazionista di Gerster sia evidentissima e il suo film sia di
certo una sorta di ricalco del lavoro di più accreditate maestranze francesi,
la pellicola tedesca riesce a trovare una sua identità nazionale precisa (il
nazismo continua ad aleggiare nella Germania del ventunesimo secolo, più come
riflesso lontano che come minatorio fantasma), il suo mood intorno a un eroe
che non fa l’intellettuale raffinato<i> à-la-</i>Louis Garrell (sempre sia lodato) ma
è un giovane indeciso e gentile. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9csw8eHxSMObxI5NCF2ag39tO5VwHxwtgf_lsZ1TY_drASYICpvWUPnBfBRgPg_sXA9UasMM72wV-7KLhupBU-AXOoOvUcjZHh_d95Oz6GAljTomUwv9mvb4X6waoqLEXFU1m8_Im9gk/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9csw8eHxSMObxI5NCF2ag39tO5VwHxwtgf_lsZ1TY_drASYICpvWUPnBfBRgPg_sXA9UasMM72wV-7KLhupBU-AXOoOvUcjZHh_d95Oz6GAljTomUwv9mvb4X6waoqLEXFU1m8_Im9gk/s1600/Cattura2.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’energia dell’intero film, tutta la sua forza, si concentra
nello sguardo mite e malinconico di Tom Schilling, un attore davvero perfetto,
misuratissimo, capace di gestire una parte certo difficile senza disagi
apparenti. Secondario fulcro assoluto di potenza narrativa e comunicativa è la
fine colonna sonora jazzistica, che è il modo più evidente del regista sia per
citare il maestro Allen sia per ricreare quel misto di ironia e amarezza per
l’assurdità del mondo che aleggia per l’intero film. L’ironia, sì, è un tratto
importante di tutta la storia: l’impossibilità del protagonista di bere una
sola goccia di caffè nel corso dell’intera giornata fa ridere ma pare anche
suggerire l’inafferrabilità del desiderio, lo stesso potrebbe dirsi per i
grotteschi intellettuali che si azzannano su brutti lavori teatrali e della
anonima passante che espone sempre le goffaggini del nostro protagonista,
incontrandolo nei momenti più imbarazzanti.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5NFFHKrZFTNDJu9XMsPb31ZPQEzWCXBGzsvg-GXgfxHiAyGNrf0GE0lxsnsEZ0idZ8olC158o-W137LJT0EmQivzRNvBx_PbFFZh3a5TsB9tq9489_eOBm5c3bjaF3SHSD57NvPqibU/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5NFFHKrZFTNDJu9XMsPb31ZPQEzWCXBGzsvg-GXgfxHiAyGNrf0GE0lxsnsEZ0idZ8olC158o-W137LJT0EmQivzRNvBx_PbFFZh3a5TsB9tq9489_eOBm5c3bjaF3SHSD57NvPqibU/s1600/Cattura6.PNG" height="225" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Un film interessante, dunque, che sa evitare il sapore
grezzo dell’artificio puro ma che rimane comunque una copia, per quanto
appassionata e sentita. Film d’autore? Prima vorrei vedere l’autore, che pare
promettente nascosto com’è da questa valanga di citazioni. Bello è lo script,
l’andamento ma anche i grandi classici finiscono per sapere di già visto e
sentito, senza per questo stancare. Senza dubbio, dichiaro <i>Oh Boy</i> uno dei film
più interessanti dell’annata scorsa, una prova ulteriore di che perle il cinema
indipendente sia capace anche in un’epoca di quasi totale deserto spirituale,
com’è la nostra. Ma per promuovere Gerster attendiamo il prossimo
lungometraggio.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC2rNtjSntmvYZJopP6NN_BtxI9M5wvxnbbo0dBlih1u0auWQ7XVJqAwjc9dC2t2-dK6s7_gCjjAo8au2o4aRn6zb8BIgbuvuRHx_bpYdHgpIWcWY2EGa6kkkJn8pEIOm1CBO0PTNsUWM/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC2rNtjSntmvYZJopP6NN_BtxI9M5wvxnbbo0dBlih1u0auWQ7XVJqAwjc9dC2t2-dK6s7_gCjjAo8au2o4aRn6zb8BIgbuvuRHx_bpYdHgpIWcWY2EGa6kkkJn8pEIOm1CBO0PTNsUWM/s1600/Cattura4.PNG" height="226" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ho citato l’odiato <i>Les
Amants Reguiliers</i> (2005) di Philippe Garrell e vi consiglio comunque di
vederlo, non fosse altro che per onestà intellettuale. Non posso evitare di
consigliare<i> I 400 Colpi</i> (1959) di François Truffaut, <i>Manhattan</i> (1979) di Woody
Allen e <i>Bande à Part</i> (1964) di Jean-Luc Godard. Altro imperdibile bianco e nero
è il francese <i>L'odio</i> (1995) di Mathieu Kassovitz mentre è simile nel piacere
per la divagazione ma più originale e raffinato il sublime <i>A Single Man</i> (2009)
di Tom Ford. Né potrei evitare di citare <i>Kids</i> (1995) di Larry Clark, sommo
classico della décadence fine anni ’90.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinlwwmUauIhFvh98H_bpWDIMyd-o7g5IN4FxRG25_jkXtwW0GM5jxjwT7hUiyGDFMF-XUSnqwgPfiiTAvhknZzwXIrkCp-12FQgdYH4suHBKbUQRDArOYyNkw0TrXaLn1hm-U3UEzBono/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinlwwmUauIhFvh98H_bpWDIMyd-o7g5IN4FxRG25_jkXtwW0GM5jxjwT7hUiyGDFMF-XUSnqwgPfiiTAvhknZzwXIrkCp-12FQgdYH4suHBKbUQRDArOYyNkw0TrXaLn1hm-U3UEzBono/s1600/Cattura12.PNG" height="223" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Gli intellettualoidi rissosi e il finale in
ospedale. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non bene identificata. Rimando però alla
colonna sonora nella sua interezza.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="https://ytimg.googleusercontent.com/vi/KIeoc_1VEk4/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="https://youtube.googleapis.com/v/KIeoc_1VEk4&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="https://youtube.googleapis.com/v/KIeoc_1VEk4&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-40069268277982141702014-01-02T06:25:00.000-08:002014-01-02T06:25:20.386-08:00SHERLOCK – “The Empty Hearse” (Stagione 3, 2014), Jeremy Lovering<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW2RIlIH8NxdGZWqMh6mR3DirSyiesO6ssayOCMs9_vn4mxmHSABsCC5YPsObWcW1Ia2EzgWEYNeGXj-tIdWzGTAvlRSDqIoLoczkjo0CCCpVYv2Nqr24orG7GknbKYxptEGwaPjK1He8/s1600/415493849.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW2RIlIH8NxdGZWqMh6mR3DirSyiesO6ssayOCMs9_vn4mxmHSABsCC5YPsObWcW1Ia2EzgWEYNeGXj-tIdWzGTAvlRSDqIoLoczkjo0CCCpVYv2Nqr24orG7GknbKYxptEGwaPjK1He8/s400/415493849.jpg" width="290" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">Regno
Unito, 2014<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Jeremy Lovering<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Mark Gatiss, Rupert Graves, Una Stubbs,
Louise Brealey<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Mark Gatiss<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Sono passati due anni dalla morte di
Sherlock Holmes, gettatosi nel vuoto dal tetto del St. Bartholomew’s Hospital
di Londra. Ci sono stati il funerale, la bara. Ma un gruppo di fanatici fan
porta avanti la teoria che il leggendario detective sia ancora vivo e abbia
falsificato la sua morte. Lontano da tutte le voci, devastato dalla perdita
dell’amico, John Watson è andato avanti con la sua vita, ha trovato una
compagna, sta per sposarsi. Gli viene quasi un infarto quando Sherlock gli si
ripresenta, vivo e vegeto, con un nuovo caso da risolvere: una gruppo
terroristico sta per colpire Londra. Al segugio di Baker St. è affidato il
compito di salvare la città.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDp5qihPU909gVYEmL6got2GSGr-Z_NDbFyuG1u4xMKWfYe64xykDUrRICeIM2WDvw1bIGevKCTb4CWVcL74s-3NiBR7x3I9XpaD5rGAYIEOGt73XKnHFcHDcExUkng7GXSlDl9E7uN0/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUDp5qihPU909gVYEmL6got2GSGr-Z_NDbFyuG1u4xMKWfYe64xykDUrRICeIM2WDvw1bIGevKCTb4CWVcL74s-3NiBR7x3I9XpaD5rGAYIEOGt73XKnHFcHDcExUkng7GXSlDl9E7uN0/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Due anni sono passati. E come
noi fan li abbiamo sentiti, li hanno sentiti anche i protagonisti della serie
BBC che si ritrovano leggermente invecchiati (anche solo per un brutto baffo
che si sono fatti crescere), annoiati dalle loro vite anonime, disperati, chi
in un modo chi in un altro, per la perdita del geniale detective. Ecco il primo
tocco di genio degli autori: i fan che, nella vita reale, hanno passato due
anni a sfiancarsi su assurde teorie circa la sopravvivenza di Sherlock sono
rispecchiati dai fan del detective che, nel telefilm, si lanciano nelle più
improbabili e funamboliche ipotesi sugli eventi del giorno in cui Sherlock
Holmes era, agli occhi del mondo, morto. Due delle migliori di queste ipotesi
ci vengono mostrate. Una al cardiopalma che par tratta da un film d’azione,
l’altra (parecchio spassosa), scovata di certo in qualche forum yaoi, che vede
Sherlock fingere la sua morte e scappare con il ritrovato amore della sua
vita...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOWOlYuCxwwAOIzssf6tLhXeAm0PtpTylj4RQBB7HPMqb42Cl5uLg6ScUq2z_axK639LGFpCnQ3kEafKgzpYgYhitfaK0DD0XHQO1bYtoditcZHSkjpUvVhY6GhIfdEzxE3JfGgNdRvas/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOWOlYuCxwwAOIzssf6tLhXeAm0PtpTylj4RQBB7HPMqb42Cl5uLg6ScUq2z_axK639LGFpCnQ3kEafKgzpYgYhitfaK0DD0XHQO1bYtoditcZHSkjpUvVhY6GhIfdEzxE3JfGgNdRvas/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Gli scrittori ascoltano i fan: buon segno. Gli scrittori
sono parecchio più avanti dei fan: segno ancora migliore. Con un ulteriore,
piccolo folgorante dettaglio, Sherlock stesso racconta l’intricata vicenda
della sua sopravvivenza e ci lascia persino con il dubbio che non sia tutta la
verità. Ma una spiegazione l’abbiamo, possiamo dirci accontentati. Sherlock è
tornato. Una puntata, <i>The Empty Hearse</i>, che è un trionfo. Non solo un
equilibrio perfetto fra il nuovo caso del detective più famoso del mondo e lo
scompiglio che il suo ritorno ha portato ai suoi cari, ma anche il ritorno di
una serie finalmente smagliante, lontana dalla brillante ma scadente
messinscena dell’ormai lontana prima stagione che ha catapultato a velocità
d’urto i suoi due protagonisti nel paradiso della <i>stardom</i>.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyx7zMGDLDyH2Ms1DO5DCcw54DQt7wBNlnud8mHbXMYfV9SUsGBWIyVE6jsb5WSypc4xpr1OOVWmI7VQirU8lCxEKYwQyWk6GTKyKuxPczrvdA8SI74JURdABkEpVHry-xuuU8ztUZ7lk/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyx7zMGDLDyH2Ms1DO5DCcw54DQt7wBNlnud8mHbXMYfV9SUsGBWIyVE6jsb5WSypc4xpr1OOVWmI7VQirU8lCxEKYwQyWk6GTKyKuxPczrvdA8SI74JURdABkEpVHry-xuuU8ztUZ7lk/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Finalmente una puntata dall’aspetto decisamente inglese ma
che d’inglese non ha la solita povertà di stile. Già s’erano viste avvisaglie
nell’altro, splendido opening della seconda stagione con protagonista
l’assolutamente perfetta Irene Adler. Peccato poi che la seconda puntata abbia
perso d’epicità per lasciare con un sorriso d’accontentamento alla terza finale.
Bisogna ammetterlo: <i>Sherlock</i> ha sempre avuto grandi puntate iniziali la cui
qualità è stata messa in discussione da episodi successivi spesso pretenziosi e
non certo all’altezza dei precedenti. E la prima stagione ne era un esempio più
che evidente, quasi fastidiosa nella sciocchezza con cui certe trame venivano
risolte.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9oebIt3LY_C6IYyk5GsnVi7Qf4hrN7V6lnrjSmMu_fYLVAiHuc8uwSfPb3Tf9EP8ZqZ7E0qKySKqfIcbxt6pEzb-2vDXc_Es7DrtF-AdGzZKGMZEIFbM18aEmxlQDqw4psgkDrKKuC1A/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9oebIt3LY_C6IYyk5GsnVi7Qf4hrN7V6lnrjSmMu_fYLVAiHuc8uwSfPb3Tf9EP8ZqZ7E0qKySKqfIcbxt6pEzb-2vDXc_Es7DrtF-AdGzZKGMZEIFbM18aEmxlQDqw4psgkDrKKuC1A/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Ma questo pare un problema superato. La regia di Lovering è
mobile, intensa, teatrale. Lo script di Mark Gatiss è meditato, divertente,
astuto. Quanto ai nostri protagonisti, sono soltanto migliorati. Anzi, sia il
mitico Cumberbatch (già entrato nella lista dei miei attori di culto) che
l’ottimo Martin Freeman paiono divertirsi un mondo, gigioneggiano entrambi
quasi al limite dei loro personaggi. Conquista, questo primo episodio, anche
grazie alla mirabolante sequenza iniziale, degna di John McClane, alle visioni
cerebrali di Sherlock, all’eccitante colonna sonora e agli spettacolari effetti
speciali. Attendiamo allora l’episodio del 5 Gennaio (che, essendo anche il
giorno del compleanno di chi scrive, dovrà essere anche un gran bel regalo) e
festeggiamo: Sherlock è tornato.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsmUGOXBnwiSqDhVK0ekI_oPcKu1fXtFVo2FJ_z9QIs9PWlS6SIPWrBZPqri56nBNxV2WLE-uMzbD55Ruxys1j7ccIi-iaS91JjzXMGhQ_u1JxctmwLYEBJK_4-q-5KiQgvMc4vV2R-sA/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsmUGOXBnwiSqDhVK0ekI_oPcKu1fXtFVo2FJ_z9QIs9PWlS6SIPWrBZPqri56nBNxV2WLE-uMzbD55Ruxys1j7ccIi-iaS91JjzXMGhQ_u1JxctmwLYEBJK_4-q-5KiQgvMc4vV2R-sA/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – Ovviamente le prime due
stagioni precedenti, insieme al frizzante <i>Sherlock Holmes</i> (2009) di Guy
Ritchie. Altro gran film sul segugio di Baker St. è il classico vintage <i>Senza
Indizio</i> (1988) di Thom Eberhardt. Volendo vedere il grandissimo Benedict
Cumberbatch in un personaggio pressoché epico, è obbligatorio <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2013/09/star-trek-into-darkness-2013-jj-abrams.html">Star Trek – IntoDarkness</a></i> (2013) di J.J. Abrams. Se invece voleste rivedere insieme sullo
schermo l’accoppiata Cumberbatch/Freeman, ci sono i recentissimi primi due film
della saga de <i>Lo Hobbit</i>: <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2013/01/lo-hobbit-2012-peter-jackson.html">Un Viaggio Inaspettato</a></i> (2012) e <i>La desolazione di
Smaug</i> (2013) entrambi di Peter Jackson. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7_F353NoLDdM5N4jTxy8KQ71dreGdNYXHWeMsDzs8LePlwagMcyXyeuIqISN7RwxbkvktK8xkhJZxgeRUp_kvhQc3fSI90uzggkmIVYtjrWY9dQoJoYhBnM-iZwUu_pcjLZqjpyQTPXk/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7_F353NoLDdM5N4jTxy8KQ71dreGdNYXHWeMsDzs8LePlwagMcyXyeuIqISN7RwxbkvktK8xkhJZxgeRUp_kvhQc3fSI90uzggkmIVYtjrWY9dQoJoYhBnM-iZwUu_pcjLZqjpyQTPXk/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Il mirabolante incipit, la confessione di
Holmes e, per quello che mi riguarda, tutte le scene dal primo all’ultimo
minuto.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Nessuna in particolare ma grandissima è il
brano <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDQQtwIwAA&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3Dlr06DX45UCM&ei=_XXFUrr-EIPC7Ab2z4EY&usg=AFQjCNEuIdKb7f7rh2KPYGLAErJGCYIraw&bvm=bv.58187178,d.ZGU">Pursuit</a></i> di David Arnold e Michael Price.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/9UcR9iKArd0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-63284005042066052222013-12-23T05:39:00.000-08:002013-12-23T05:39:17.009-08:00THE DESCENT (2005), Neil Marshall<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKKRjyNBVYvKQRnht-qQJFqBnQ-GlrlQVUSeJ49fvhZ2LGiSHevibODSogIUJL8WYVT-ZeHA8JHw1fqhhcDFLU3Fk23I5TmPXt5-YdcIcwVtc549pGkrhkbECcCxLLO0I7PJ_96240oQU/s1600/descent_ver2_xlg.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKKRjyNBVYvKQRnht-qQJFqBnQ-GlrlQVUSeJ49fvhZ2LGiSHevibODSogIUJL8WYVT-ZeHA8JHw1fqhhcDFLU3Fk23I5TmPXt5-YdcIcwVtc549pGkrhkbECcCxLLO0I7PJ_96240oQU/s400/descent_ver2_xlg.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Regno Unito, 2005<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Neil Marshall<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Cast</b>: Shauna Macdonald, Natalie Mendoza, Alex Reid, MyAnna
Buring, Saskia Mulder<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Neil Marshall<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIoYiHgQWzOITTRp0hyphenhyphenR1aBP4IwPTsNgJUvDDAlx9Mwsj4Swfe1gC5VtazsE-kXF-wwYDWwMuHtjNcX2AFFCLs9Twd2JLnXegANN-o2QOqd5rAo2esIlrIAKlMl340aoJXPPCU15Z81yM/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIoYiHgQWzOITTRp0hyphenhyphenR1aBP4IwPTsNgJUvDDAlx9Mwsj4Swfe1gC5VtazsE-kXF-wwYDWwMuHtjNcX2AFFCLs9Twd2JLnXegANN-o2QOqd5rAo2esIlrIAKlMl340aoJXPPCU15Z81yM/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Juno, Sarah, Beth, Sam e Rebecca sono un
gruppo di amiche amanti dello sport estremo. Dopo una giornata passata a fare
rafting in Scozia, Sarah è coinvolta in un incidente automobilistico in cui
perde il marito e la figlia. Un anno dopo, il gruppo si riunisce ancora per
esplorare le grotte di Boreham. Ma mentre le donne c’è un incidente, un
passaggio crolla. Il gruppo cerca una nuova uscita ma Juno rivela loro di
averle portate in un complesso di grotte sconosciuto. Sono bloccate dentro. La
situazione già non è delle migliori ma dato che piove sempre sul bagnato, le
protagoniste scoprono di non essere sole, lì a due miglia sotto terra.
Mostruosi umanoidi albini danno loro la caccia nel buio...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghvYLtGP4gOmQAJMhzN724opzOrviEH9AVyKBN9N661KI6HKvkBjiLfIXt1DkRMLRN6wntyeOZ3g5qbmiyfFGsoD_YT-rY86DJFnWEha3gk4dEgkV34Q2y35vh-wHgDgLuElOKEPcbqyE/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghvYLtGP4gOmQAJMhzN724opzOrviEH9AVyKBN9N661KI6HKvkBjiLfIXt1DkRMLRN6wntyeOZ3g5qbmiyfFGsoD_YT-rY86DJFnWEha3gk4dEgkV34Q2y35vh-wHgDgLuElOKEPcbqyE/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Lo devo confessare, ero
alquanto diviso riguardo le premesse di <i>The Descent</i>. Ero naturalmente a
conoscenza del suo assoluto successo di pubblico e critica e l’ambientazione
claustrofobica, i soffocanti canali sotterranei di uno sconosciuto complesso di
grotte, promettevano un grande horror. Meno mi convinceva l’idea dei mostri che
davano la caccia alle donne. Con mio grande sollievo, però, l’apparentemente
inesperto Neil Marshall è riuscito a fondere plausibilmente tutti gli elementi
della pellicola, creando, se non un horror rivoluzionario, almeno una delle
pellicole di paura più notevoli del suo decennio.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAxHultelT56VYZzpbCE70IB7pafOJuiFT2Sdlc-kxj70c9zAoSpP28jDzGgVLJ40QvFXPJh3D5vvLm4qSY80SP5X20PkjQKudfJ9C9byKALHQo9JxWly2cYsIECWecetDo-eTdEslvbA/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAxHultelT56VYZzpbCE70IB7pafOJuiFT2Sdlc-kxj70c9zAoSpP28jDzGgVLJ40QvFXPJh3D5vvLm4qSY80SP5X20PkjQKudfJ9C9byKALHQo9JxWly2cYsIECWecetDo-eTdEslvbA/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Punti di forza del film e della storia sono la crescente
originalità della storia che parte da angoscioso racconto di un incidente di
speleologia e diventa via via più visionario, con geniali soluzioni visive e di
fotografie, virate in verde e in rosso alternate al buio assoluto, fino al
lirico, catartico, allucinatorio finale. Secondo pregio è la forza del
personaggio della protagonista Sarah e, in generale, di tutte le più
abborracciate comprimarie. Riservandomi di parlare di Sarah più avanti,
sottolineo qui quanto positivamente m’abbia colpito la resa delle protagoniste
non come indifese scream queens ma come donne mature, combattive, fortissime.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnMirmEYFaSG3Cki-in8P_OtlQlpc7RySOhrycT3eAUUrCRRztfvxFCVxk1VAAFK3SVf-aYdAs9oLH5QfyEGZBDb0zFX1ZENGmTInnmu3whDdIZZhCaec48M9aGxlhZVGxkOvBZSPKWK4/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnMirmEYFaSG3Cki-in8P_OtlQlpc7RySOhrycT3eAUUrCRRztfvxFCVxk1VAAFK3SVf-aYdAs9oLH5QfyEGZBDb0zFX1ZENGmTInnmu3whDdIZZhCaec48M9aGxlhZVGxkOvBZSPKWK4/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Come ho detto poco sopra, il personaggio centrale è quello
di Sarah. È il suo personaggio il più viscerale, intenso, simbolico. Sebbene
parta come la solita donna depressa, pronta ad affrontare le sue paure,
scontrandosi contro il soprannaturale (la tradizione cinematografica ne è piena
zeppa), il personaggio di Sarah possiede un dipiù di furia primordiale, di
significanza e di lirismo. Mentre la trama horror si svolge normalmente, con le
protagoniste separate e riunite che combattono contro i mostri, mi pare degno
di nota che Sarah rimanga da sola ad affrontare il tradimento e la morte (il
colpo di grazia inferto a Beth, le menzogne di Juno) e la paura allo stato
puro.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE7T5LSIOYiN_qTHqqY35J4oZ6eH7hZywzctxBYNbHqOWioRKa1pMRyPk7QwtWbmMKUdfT_Sm3_aDBFWs4MT3YOfSykVdzaIloxok2QCAgAAG_jjOQ-AtEpRSGL2-Wco_mYi9UQQ3K34I/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE7T5LSIOYiN_qTHqqY35J4oZ6eH7hZywzctxBYNbHqOWioRKa1pMRyPk7QwtWbmMKUdfT_Sm3_aDBFWs4MT3YOfSykVdzaIloxok2QCAgAAG_jjOQ-AtEpRSGL2-Wco_mYi9UQQ3K34I/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il finale è amarissimo. Ma questo dipende dalla versione che
avete visto. Esiste infatti una versione confezionata per il mercato americano,
riconoscibile dal lieto fine, e una originale, dove il lieto fine è solo
apparente, e la pellicola di Marshall rivela tutta la sua amarezza, la sua rude
poesia, la sua visionarietà. Ma non travisatemi: <i>The Descent</i> è un film
dell’orrore. I brividi che regala sono veri. La claustrofobia dei budelli
pietrosi, il peso di due miglia di roccia, l’angoscia del silenzio da mantenere
(le creature mostruose sono cieche, ma vedono attraverso il suono, come i
pipistrelli) fanno di <i>The Descent</i> un horror insieme di ampio appeal e di rara
bravura registica.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjld-xzHSEWkde8Dia_6TbUjXeIvF90VlBxL9TIz_z3IeeB5tkMJQsq6W9F4i6Z6_JBif0x61_PvhMxpexHqH1g776lzbW4WiDGAhbIULhlqmj50OQdQ5v2A_3Auq5bln0AT-oklhSwISg/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjld-xzHSEWkde8Dia_6TbUjXeIvF90VlBxL9TIz_z3IeeB5tkMJQsq6W9F4i6Z6_JBif0x61_PvhMxpexHqH1g776lzbW4WiDGAhbIULhlqmj50OQdQ5v2A_3Auq5bln0AT-oklhSwISg/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Meravigliosa la fotografia, incredibilmente fantasiosa
considerando che per più di tre quarti il film è ambientato in una serie di
caverne. Le luci dei fuochi di segnalazione, degli stick fluorescenti, del fosforo
delle rocce procurano forti virate coloristiche. Grandiose le ricostruzioni del
mondo sotterraneo della grotta, sempre più surreale e spaventoso man mano che
l’incubo va avanti. Pavimenti di resti umani, stagni di sangue, abissi neri,
cascate e la finale, biblica scalata di ossa che conduce alla luce. <i>The Descent</i>
è, a ragione, un classico moderno del proprio genere. Da non perdere.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpWNsvedspOsz9DYcvoGyoIecHOd7GT3DtRj7klPEPRxak6NgPgB_RR-wVvp5IQ4rEC4balKXDTUcp3BkwKn-upKEXqKtsuWYPAPR7X_43uKAIGkCVU_y5SmrBYGiT6u7yWIEdPIK5Ltc/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpWNsvedspOsz9DYcvoGyoIecHOd7GT3DtRj7klPEPRxak6NgPgB_RR-wVvp5IQ4rEC4balKXDTUcp3BkwKn-upKEXqKtsuWYPAPR7X_43uKAIGkCVU_y5SmrBYGiT6u7yWIEdPIK5Ltc/s400/Cattura15.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Il regista Neil Marshall
ha citato i cult assoluti <i>Non aprite quella porta </i>(1974) di Tobe Hooper, <i>La
Cosa</i> (1982) di John Carpenter e <i>Un tranquillo weekend di paura</i> (1972) di John
Boorman come ispirazione. Classici film claustrofobici sono poi <i>Prigionieri
dell’Oceano</i> (1944) di Alfred Hitchcock, il kafkiano <i>Cube</i> (1997) di Vincenzo
Natali e il valido <i>127 Hours</i> (2010) di Danny Boyle.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChPGyWb04Nr03Ee9qyc4cIArnYr1iE0uBRUOFebXMJwHjUs6Xbq317TN72C7ksVZfe6Tu92saALK5fEDbFzW5xqAZ_7OW75i4N4SiTduMa1RBN5CJWimkY95R0xFCjWSwMEr4wzMzd_0/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiChPGyWb04Nr03Ee9qyc4cIArnYr1iE0uBRUOFebXMJwHjUs6Xbq317TN72C7ksVZfe6Tu92saALK5fEDbFzW5xqAZ_7OW75i4N4SiTduMa1RBN5CJWimkY95R0xFCjWSwMEr4wzMzd_0/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Sarah da sola nella grotta, piena di sangue,
che lotta per la sua vita. La scalata sulla montagna di ossa. Il visionario
finale.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/NALlx9D_1Yo/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/NALlx9D_1Yo&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="http://youtube.googleapis.com/v/NALlx9D_1Yo&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-15759093235652954312013-12-17T09:48:00.003-08:002013-12-17T09:48:43.214-08:00ECSTASY GENERATION (1997), Gregg Araki<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZQkYsg1dngIVmYi_US555tAqxfBeD0lM2pMi9VsecUjFJ9jQdhr23EX4TSVsbuhjxBV3FCWaiDl55CFNvPx77XJNXMI803ul9751Ca0DhAC617x8V8niV7AX6kWcr12JgkLBfmHa4TEU/s1600/Nowhere_poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZQkYsg1dngIVmYi_US555tAqxfBeD0lM2pMi9VsecUjFJ9jQdhr23EX4TSVsbuhjxBV3FCWaiDl55CFNvPx77XJNXMI803ul9751Ca0DhAC617x8V8niV7AX6kWcr12JgkLBfmHa4TEU/s400/Nowhere_poster.jpg" width="217" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 1997<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Gregg Araki<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: James
Duval, Rachel True, Nathan Bexton, Christina Applegate, Kathleen Robertson, Sarah
Lassez, Heather Graham, Ryan Philippe<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Gregg Araki<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJkOuXUuZsm_EvBAH4uzbnvSoBJRCwCzfuVkGoHKWxhyi8wStrf9q51QSbh3oSLn2B1WxH6AaRbo7MMKgoCiCXXxUlebYnhfTmwv2DyygcMMjUMaU9CyAblaSctNxW3bZGkzARxDfe0qk/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJkOuXUuZsm_EvBAH4uzbnvSoBJRCwCzfuVkGoHKWxhyi8wStrf9q51QSbh3oSLn2B1WxH6AaRbo7MMKgoCiCXXxUlebYnhfTmwv2DyygcMMjUMaU9CyAblaSctNxW3bZGkzARxDfe0qk/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Dark e Mel sono una coppia diciottenne
di amanti bisessuali e alienate. Attorno a loro ruota un sottobosco di figure
più o meno bizzarre, non meno estreme e devastate di loro: Lucifer, amante
lesbica di Mel; gli autodistruttivi, sessuomani Shed e Lilith; Montgomery,
biondino innocente, biancovestito dagli occhi difformi. E, fra tutti loro,
cammina non visto un alieno bizzarro, che ne rapisce alcuni. Così, fra
sparizioni, metamorfosi, suicidi si consuma una giornata per la gioventù condannata
dell’allucinata Los Angeles.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy5zIKB6NK8KcgYKRGGJoLtOSd1CHv5poCk9tA-VlaOJA84ZVmyDkzTpjDJj8gifXu_raz8yhIV6Argm_Nr2KTbDQt8TNPXaYaoHNd0Jrj6Q1ctFc_4Dvcr8zfsSrTIaERflDpsyp9SqU/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy5zIKB6NK8KcgYKRGGJoLtOSd1CHv5poCk9tA-VlaOJA84ZVmyDkzTpjDJj8gifXu_raz8yhIV6Argm_Nr2KTbDQt8TNPXaYaoHNd0Jrj6Q1ctFc_4Dvcr8zfsSrTIaERflDpsyp9SqU/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Gregg Araki è un autore
bizzarro. La sua estetica curiosa, a metà fra il B-Movie fantascientifico (visto come estremo escapismo da un mondo troppo duro) e il
porno softcore, ci ha regalato film stranamente poetici (vedi <i>Mysterious Skin</i>)
e anche assai divertenti (come il più recente <i>Ka-Boom</i>). Troppe volte, però,
come autore, ha preferito ricoprire un facile maledettismo con onirismi tinti
di Lynch e, più in generale, con le sue interessanti trovate visive. Ma proprio
per questo il rischio d’incorrere nello stallo “<i>style over substance</i>” è grosso
e pesante.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMxi73pu3ruPDKyVwXdozPOmpCg2IWzSA7E5hyphenhyphen5ioCOr8lq0iCn1sV-R2iqrcHOht7WgnUzMYNnCEDdfLZyWFRDzJyFGP-sLi-JWNfO-7QihAu_TuVkUVZ3equZTOAJFcyzCRObeCy96o/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMxi73pu3ruPDKyVwXdozPOmpCg2IWzSA7E5hyphenhyphen5ioCOr8lq0iCn1sV-R2iqrcHOht7WgnUzMYNnCEDdfLZyWFRDzJyFGP-sLi-JWNfO-7QihAu_TuVkUVZ3equZTOAJFcyzCRObeCy96o/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Chiariamoci. Sono io il primo che favorisce lo stile al di
sopra della sostanza e devo certo ammettere che l’estetica pop di Araki mi
seduce in qualche maniera. Ma in questo film (il cui titolo originale è un più
sensato Nowhere), come in altri, dove il regista funge anche da sceneggiatore,
vediamo una maggiore talento per il lato più cinematografico piuttosto che per
quello narrativo <i>strictu sensu</i>. Il risultato? Araki monta un videoclip
notevole, torbido e allucinato, ma né lo organizza in forma di storia né lo usa
per filosofeggiare. Anzi, si potrebbe dire che sta così attento all'architettura di ogni singolo frame che finisce per dimenticare il senso generale del suo intero lavoro.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-z54FKGJV2aHSyWTcUvahLt13OYKeqIMsybwptJHoTuPvre6NKItxwauw209QsRSVzJ_PRR3PeqjlItNI0bNdnPAXM9UXd877DmBc7aGT9VlTPI66ICSNu2CJTcAz9sWHlp2QLNGVIKM/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-z54FKGJV2aHSyWTcUvahLt13OYKeqIMsybwptJHoTuPvre6NKItxwauw209QsRSVzJ_PRR3PeqjlItNI0bNdnPAXM9UXd877DmBc7aGT9VlTPI66ICSNu2CJTcAz9sWHlp2QLNGVIKM/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Tanto peggio è che tenta di filosofeggiare. Con appassionata
superficialità mostra tutti i gradi dell’alienazione (e dell’abiezione) della
fantomatica Doom Generation, la generazione superficiale, quella (secondo le
stesse parole di Araki) condannata a vivere la fine del mondo. Ebbene, questa
generazione viene molto descritta ma poco spiegata (tutt’al più scappa qualche
riferimento alla teledipendenza, al rapporto sempre più conflittuale coi
genitori, alla disperata confusione sessuale), con il risultato di dipingere un
pastiche efficace ma condito da tante e tali aporie intestine da farci
sovvenire il dubbio sulle effettive capacità di penetrazione di Araki all’interno
della propria stessa opera.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9b54YcTozU1l6KDu4j4B6HI-78DlcMsOEj5JtD_qHxUI8hAUEMAu0TLmqcTc_1vCQ8vmyPoc3rPnYRBCoXwtDBvXi4TxJC27iwH9tVtrXyW2iwggRn1z3LzLxyvgYQvyA__slnCAwVMg/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9b54YcTozU1l6KDu4j4B6HI-78DlcMsOEj5JtD_qHxUI8hAUEMAu0TLmqcTc_1vCQ8vmyPoc3rPnYRBCoXwtDBvXi4TxJC27iwH9tVtrXyW2iwggRn1z3LzLxyvgYQvyA__slnCAwVMg/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Altra pecca del film: vorrebbe essere trasgressivo ma non
riesce a esserlo. Sì la violenza grafica, verbale e psicologica è notevole, ma
poco ci viene effettivamente concesso dal punto di vista più fisico. Strano,
facendo vedere assai di meno, un maestro come Gus Van Sant riesce a colpirci
parecchio di più. I pregi dell’eleganza: il bacio scambiato sotto la doccia dai
killer dell’indimenticato <i>Elephant </i>è molto più significativo, estremo,
conturbante di un’ora e diciotto di pruderie sfuse condite con parolacce,
violenza all’ingrosso e nichilismo
gratuito.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij5LOdaYBJTc320Vbe1BZ2kxHWsQJuI7JZVl2qxAsx4OJBkHa6qgELpJTEs4fwNAk6yxdBbviMiUuFN8NolCbTmTDSJXc6ahr3oiin0rjjdgnuJCZRy_8IZIDZ9CfunBU70jVkVIqEzfk/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij5LOdaYBJTc320Vbe1BZ2kxHWsQJuI7JZVl2qxAsx4OJBkHa6qgELpJTEs4fwNAk6yxdBbviMiUuFN8NolCbTmTDSJXc6ahr3oiin0rjjdgnuJCZRy_8IZIDZ9CfunBU70jVkVIqEzfk/s400/Cattura15.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Ma credo che Araki sia così. Profonda incompetenza
nell’intreccio mescolata a visioni di profetico camp, sublime bellezza
(affascinanti gli occhi di doppio colore del biondo Montgomery) e trash del più
turpe. Autentica furia autodistruttiva e dozzinale retorica post-grunge.
<i>Ecstasy Generation</i> lo boccio a metà e a metà lo promuovo: troppo mi piace
quell’estetica anni ’90 fatta di LSD, troppo mi piace quell’irrequietezza. A non
piacermi è il facile pessimismo, la generale tendenza radical-chic declinata in
salsa camp/omoerotica. Da rivedere, ma sempre tenendo a mente le più riuscite
pellicole di Araki.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9EXi2RBo3CC7ycYb1_JbMYXIHd5e8GOMcZzqkukr6X7zOHm6dnnxOJx9gcFbxcvDATI55u_oxONfJVDadXEjgO-r_imGe4YP0mvcn-up9xhEJK2fidpE2M0nT7yHz0bYjj8FalzBINGw/s1600/Cattura14.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9EXi2RBo3CC7ycYb1_JbMYXIHd5e8GOMcZzqkukr6X7zOHm6dnnxOJx9gcFbxcvDATI55u_oxONfJVDadXEjgO-r_imGe4YP0mvcn-up9xhEJK2fidpE2M0nT7yHz0bYjj8FalzBINGw/s400/Cattura14.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – Non migliore ma forse più
iconico è<i> Doom Generation</i> (1995) sempre di Gregg Araki, seguito a ruota dai
validi <i>Mysterious Skin</i> (2004) e <i>Ka-Boom</i> (2010). Andiamo più in alto, verso la
Trilogia della Morte del grande Gus Van Sant: <i>Gerry</i> (2002), <i>Elephant</i> (2003) e
<i>Last Days</i> (2005). Sempre di Gus Van Sant segnalo <i>Mala Noche</i> (1985), <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDQQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F03%2Fmy-own-private-idaho-1991-gus-van-sant.html&ei=zo2wUv7ZF-nmywOjkoC4Dg&usg=AFQjCNEKonvYLAL_qhOHfw9W7s_Os63y1g&sig2=y-ttxyH9XdEYfLJlYGuLtQ&bvm=bv.57967247,d.bGQ">Belli e Dannati</a> </i>(1991) e <i>Paranoid Park</i> (2007). Né potrei dimenticarmi dell'assoluto capolavoro <i>Kids</i> (1995) di Larry Clark.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUlGm_agPC4ynvZgu4RMmArdN8qRozZTfm6raAFHzT6AmSMo8sDibOiPz06k1lhMcNX-JdUvUx6YYjYL2iwvf-behcjr-KgIPScZlZoaWOarurB6U3MO-6ZlvwAxuuD1f2ni2CWAil9WI/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUlGm_agPC4ynvZgu4RMmArdN8qRozZTfm6raAFHzT6AmSMo8sDibOiPz06k1lhMcNX-JdUvUx6YYjYL2iwvf-behcjr-KgIPScZlZoaWOarurB6U3MO-6ZlvwAxuuD1f2ni2CWAil9WI/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Lo stupro di Egg, l’erotico incipit sotto la
doccia, tutte le scene fra Ryan Philippe e Heather Graham.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Grande colonna sonora. <span lang="EN-US">Cito <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=CiNvGUqVzJA">Life is Sweet</a></i> dei The Chemical Brothers
remixata dai Daft Punk, il remix di <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=JG9CXQxhfL4">Daydreaming</a></i> dei Massive Attack, i Radiohead
con <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=N9vHG4Od0uA">How Can You Be Sure</a></i> e la <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Vw-rb5gtG7g">Kiddie Grinder</a></i> di Marilyn Manson.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/yL7okbGR5Uw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-8484644419091913222013-12-13T04:28:00.001-08:002013-12-13T04:28:32.755-08:00CHARLIE COUNTRYMAN (2013), Fredrik Bond<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMgqF95vU71hNwrxD4ehDKUJlhHSXFKKgYeriSHb1iPf8skNXqNolIQbAqALVpjIG9dC-0opKYDvOpx3_MJu_RT6V3RjH1mt0BEkmv3KvbVxkgQVRohBnHdzfDpxerapFD7vg7bagYgek/s1600/hr_Charlie_Countryman_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMgqF95vU71hNwrxD4ehDKUJlhHSXFKKgYeriSHb1iPf8skNXqNolIQbAqALVpjIG9dC-0opKYDvOpx3_MJu_RT6V3RjH1mt0BEkmv3KvbVxkgQVRohBnHdzfDpxerapFD7vg7bagYgek/s400/hr_Charlie_Countryman_3.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Fredrik
Bond<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Shia
LaBeouf, Evan Rachel Wood, Mads Mikkelsen, Rupert Grint, Melissa Leo<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Matt Drake<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Sr2vSNpcRbEoWbvlKuBILmc7D9CXyH-IGo1p0NTisJfdOrOrz1ZvoJHXhCJi6Yj3Eb68Q3wdtSm90TLnusT22GnjMehi47wCuPuHcG9qeFjjWDm1KJJSfzn6UlhtfpGoRb6-gHYX1lc/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0Sr2vSNpcRbEoWbvlKuBILmc7D9CXyH-IGo1p0NTisJfdOrOrz1ZvoJHXhCJi6Yj3Eb68Q3wdtSm90TLnusT22GnjMehi47wCuPuHcG9qeFjjWDm1KJJSfzn6UlhtfpGoRb6-gHYX1lc/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Dopo aver perso la madre, Charlie fa un
viaggio a Bucarest dove, per un curioso groviglio del caso, conosce Gabi, bella
e triste musicista il cui padre è morto a bordo dello stesso aereo che aveva
portato Charlie in Romania. Ma le frequentazioni di Gabi non sono delle
migliori: Charlie si ritroverà alle calcagna lo spietatissimo ex-marito di lei,
un gangster dal grilletto facile che traffica eroina attraverso l’Europa
dell’Est. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC-nEPoqBX4DI5VyTH9Yeu1C2_NjFLx0D66N9_WX0vnRl4a2OMZuqWjcY189SjI9mPwF1omqgJC9EoNUbmS4ZAKdKzIi_LwaZGwHGJUiX_1G3qhcSQKF_IfhoEUtLxpbRy5aRBVV7emdI/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC-nEPoqBX4DI5VyTH9Yeu1C2_NjFLx0D66N9_WX0vnRl4a2OMZuqWjcY189SjI9mPwF1omqgJC9EoNUbmS4ZAKdKzIi_LwaZGwHGJUiX_1G3qhcSQKF_IfhoEUtLxpbRy5aRBVV7emdI/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – <i>The Necessary Death of Charlie
Countryman</i> (abbreviato ora al solo nome del protagonista per la distribuzione
internazionale) è un film d’esordio e si vede. Una pellicola che potrebbe
parere firmata dalle mani di un autore giovanissimo ma la cui sapiente tecnica
tradisce certo un tocco più attempato. Frederik Bond, svedese, si è fatto le
ossa prima alle accademie di cinema newyorchesi per poi lanciarsi in una
fortunata (e premiata) carriera di regista pubblicitario. Un tocco, quello del
pubblicitario, che il film sente, se non pesantemente, almeno pervasivamente. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBPvOkw5-Ye9TJ-NLhQO6DMDcjad8kHCqk_yzUJj7lTHUqnHQdP2KAyWoWG0uc2E7mVqrQkhFvZGgzzoUzXPv65sSURpl1I_j22TxxNNKvX-FitOQn7452FN_vbvR6FnSNveaZbhOJezQ/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBPvOkw5-Ye9TJ-NLhQO6DMDcjad8kHCqk_yzUJj7lTHUqnHQdP2KAyWoWG0uc2E7mVqrQkhFvZGgzzoUzXPv65sSURpl1I_j22TxxNNKvX-FitOQn7452FN_vbvR6FnSNveaZbhOJezQ/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Visivamente, musicalmente e drammaturgicamente ogni scena
del film è una meravigliosa chicca a sé stante. Questo è ovvio: Bond è
specializzato in pubblicità, ossia in video di breve durata capaci di
concentrare con la massima concisione ed esattezza un’idea, una sfumatura. E in
questo lo svedese par bravo. Ma un film non è uno spot pubblicitario, deve
avere più che unità vera e propria almeno una parvenza di coesione stilistica.
Ed è qui che casca l’asino. Complice una sceneggiatura difficoltosa e
disarmonica, certo degna di un autore più rodato ed esperto, il <i>Charlie
Countryman</i> di Frederik Bond appare un film confuso fra la storia romantica e il
dramma criminale, fra l’adrenalina degli inseguimenti e le visioni dell’acido
lisergico.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbj2EpeISprkIZJBl24z6a_8y1xQljizORAtr_nKqjykt7zJ66pE3TzMS7dz4UTFhBZOFejgXTtVPIhqvQIE7GE_xHIF-Ejwzga6BMjfNMgqSkNl-V29iJk8vVwCEoe5ztzs9kVARlHYk/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbj2EpeISprkIZJBl24z6a_8y1xQljizORAtr_nKqjykt7zJ66pE3TzMS7dz4UTFhBZOFejgXTtVPIhqvQIE7GE_xHIF-Ejwzga6BMjfNMgqSkNl-V29iJk8vVwCEoe5ztzs9kVARlHYk/s400/Cattura15.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
I personaggi sono approfonditi ma appaiono piatti perché
alquanto banali. Li salvano soltanto le interpretazioni del vigoroso cast
capitanato da Shia LaBeouf che pare star vivendo una nuova rinascita
all’interno del cinema indipendente dopo la brutta parentesi iniziata con
<i>Transformers</i>, continuata con l’ultimo terribile <i>Indiana Jones</i> e, a quanto pare,
conclusasi fra l’inizio di quest’anno e la fine di quello passato. Sempre
perfetta è la bellezza lunare di Evan Rachel Wood, vera eroina di favola nera.
Altre figure notevoli sono quelle del regale Mads Mikkelsen e di Ruper Grint, a
cui purtroppo è riservata una parte assai limitata.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm6-wIQGBjZ4ZqSyFjKp61sf53YH3pdwrWvLbfgy9dVquqv5FYy7RYXWAvPSaken9dkRwarnzh9yhvJEqF9gEKR5djNz8d9E0LF1ZvsoRQRWoNuBfjWK5uuSRYHZitmJzP_PUmA_WGU3Q/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm6-wIQGBjZ4ZqSyFjKp61sf53YH3pdwrWvLbfgy9dVquqv5FYy7RYXWAvPSaken9dkRwarnzh9yhvJEqF9gEKR5djNz8d9E0LF1ZvsoRQRWoNuBfjWK5uuSRYHZitmJzP_PUmA_WGU3Q/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
La colonna sonora è da visibilio, specialmente quando
commenta inseguimenti al ralenti o vedute a volo d’uccello sulla Bucarest
notturna. Il dilemma è sempre lo stesso in ogni caso: <i>Charlie Countryman</i> è un
film esteticamente notevole ma poco compatto, anzi abbastanza confuso. Ciò per
fortuna non ne pregiudica troppo la visibilità. Ossia, vi divertirete di più a
guardare il fantasioso ma pasticciato <i>Charlie Countryman</i> piuttosto che l’oscuro
ma denso (?) <i>Solo Dio Perdona</i>. Una pellicola dal piglio giovanissimo, dunque,
entusiasta ed esagitata. Da vedere, non da adorare.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXhSLizlrFQOIpqZqmZdIRyh9f1aiek5m90p2HKvWPwoYhm3v15O9ny5kkuo7AFtw0iRrvIyZEnqDhGflZFV7356icwLJBXmamyfA1AGw7kmoIvaprBF4yUUOqsNAw-HgbDqrnea-BCZM/s1600/Cattura19.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXhSLizlrFQOIpqZqmZdIRyh9f1aiek5m90p2HKvWPwoYhm3v15O9ny5kkuo7AFtw0iRrvIyZEnqDhGflZFV7356icwLJBXmamyfA1AGw7kmoIvaprBF4yUUOqsNAw-HgbDqrnea-BCZM/s400/Cattura19.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDcQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F06%2Fproject-x-2012-nima-nourizadeh.html&ei=qPyqUqrRMoOr7Abi9YFQ&usg=AFQjCNEhIy1LEDPcTr_GB_im3W-LHnn7nA&sig2=oqhHkayemokN7rHoePz57A&bvm=bv.57967247,d.ZGU">Project X</a></i> (2012) di Nima
Nourizadeh, che condivide con <i>Charlie Countryman</i> lo scrittore Matt Drake. Cito
poi lo <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&ved=0CD8QFjAB&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2013%2F08%2Fspring-breakers-2013-harmony-korine.html&ei=qPyqUqrRMoOr7Abi9YFQ&usg=AFQjCNG1_M6vxUXk7ZijXA-zG7cEo492TA&sig2=-OSTRGiCivT5aqNMjJTeKQ&bvm=bv.57967247,d.ZGU">Spring Breakers</a></i> (2012) di Harmony Korine, il già detto <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2013%2F08%2Fsolo-dio-perdona-2013-nicolas-winding.html&ei=2fyqUvz1LYbd7QbCq4HoDw&usg=AFQjCNEFGoFFj55FI49IdauW_T7LGUFuYg&sig2=9G2x4xswQSD20-HbfRvRJg&bvm=bv.57967247,d.ZGU">Solo Dio perdona</a></i>
(2013) di Nicolas Winding Refn, <i>21 & Over</i> (2013) di Jon Lucas e Scott Moore. Parlando poi
dell’indiscutibile spirito goliardico che attraversa tutto il film non si
possono non citare il trashissimo <i>EuroTrip</i> (2004) di Jeff Schaffer e l’inglese
<i>The Inbetweeners</i> (2011) di Ben Palmer.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX8b4C4MrRiWxwoU8wJAXE4o7h24dvqJRCORg6Vq0ZDxL4idGgA7Yku9b7dl9horDyxlwN_ch2b_grrzb6s1Q4iWwDzA0T73wPD14qs4Xa-tmqJOXIjC_dUlXlMsBunzhQnHrVWAWjV78/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgX8b4C4MrRiWxwoU8wJAXE4o7h24dvqJRCORg6Vq0ZDxL4idGgA7Yku9b7dl9horDyxlwN_ch2b_grrzb6s1Q4iWwDzA0T73wPD14qs4Xa-tmqJOXIjC_dUlXlMsBunzhQnHrVWAWjV78/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Il trip di acido di Charlie (Shia LaBeouf ha
effettivamente assunto acido lisergico durante le riprese, per un effetto di
maggiore realtà) e lo spettacolare inseguimento in metro. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Iniziamo con <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=_WgnUeIzDNM">Stars</a></i> dei The xx, la
psichedelica <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=3Sb9fWcJk14">Intro</a></i> degli M83 e <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Q7zQlsLgYhg">Shot in the Back of the Head</a></i> di Moby e, sempre
di Moby, il remix della canzone <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=g4purtcH0So">After </a></i>realizzato da Drumsound & Bassline.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/UqnstjzPtfo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-86251060961476990102013-11-28T09:52:00.003-08:002013-11-28T09:52:24.315-08:00SEX CRIMES (1998), John McNaughton<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_yQMWs4DZKz1Cd9lGlGSw3jdIXu3KwAJAROJyJprMvlNVgSva_Yy9Mi8cOm6BXon9RlQIdumaXjo4aTMWD9fEWkeSq_W52Cd9SQ0-P_wlFCropqHD5S3i2onCfJGrr8bmCZQ8PaBrni0/s1600/sexcrimes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_yQMWs4DZKz1Cd9lGlGSw3jdIXu3KwAJAROJyJprMvlNVgSva_Yy9Mi8cOm6BXon9RlQIdumaXjo4aTMWD9fEWkeSq_W52Cd9SQ0-P_wlFCropqHD5S3i2onCfJGrr8bmCZQ8PaBrni0/s400/sexcrimes.jpg" width="275" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 1998<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: John
McNaughton<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Matt
Dillon, Kevin Bacon, Neve Campbell, Denise Richards, Bill Murray<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Stephen Peters<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMVWJ5zv3bcklCh4gDg4Cit30SYsufDL2vDQmOKfPH1BWIVGgydQ_cW8qEZh74wArSA5DY-nEDCARLtbXdyS4ykVPNXzZmbYSowwAj5kk60UfBp87pEGKBXbp6uxqX3XUlS6l312enpwo/s1600/Cattura16.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMVWJ5zv3bcklCh4gDg4Cit30SYsufDL2vDQmOKfPH1BWIVGgydQ_cW8qEZh74wArSA5DY-nEDCARLtbXdyS4ykVPNXzZmbYSowwAj5kk60UfBp87pEGKBXbp6uxqX3XUlS6l312enpwo/s400/Cattura16.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Sam Lombardo lavora nel liceo di una cittadina
della Florida meridionale. È un membro apprezzato della comunità, almeno fino a
quando non viene accusato di stupro da una studentessa: Kelly VanRyan. La
polizia non è sicura della veridicità delle accuse, ma un’altra studentessa,
Suzie Toller, afferma di aver subito violenze da Lombardo. S’imbastisce un
caso, si organizza il processo. Ma un detective, Ray Duquette, sente puzza di
bruciato: sotto la vicenda di Sam Lombardo si cela un vero serpaio d’intrighi e
cospirazioni. E quando una delle accusatrici sparirà nel nulla, il caso si farà
ancora più complicato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRKqOFvQdaqPQa8hRcQzWyObNEsiYYJk73ScgZgAnyq9PBhGzmC-HIDGjNi-no3zNqFYzLXAvy1cu50S7fdsvooLrnVdUj59e5Aroe6o47qo2gE9UK8jN_ET0TYM8-o7EBHhlrrlTGm7M/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRKqOFvQdaqPQa8hRcQzWyObNEsiYYJk73ScgZgAnyq9PBhGzmC-HIDGjNi-no3zNqFYzLXAvy1cu50S7fdsvooLrnVdUj59e5Aroe6o47qo2gE9UK8jN_ET0TYM8-o7EBHhlrrlTGm7M/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – <i>Sex Crimes</i> (brutto titolo
italiano, l’originale era <i>Wild Things</i>) è un film grandemente sottovalutato sia
dal pubblico che dalla critica. Lo si ricorda vagamente attraverso gli anni, lo
si accosta a thriller erotici come <i>Basic Instinct</i>, <i>Attrazione Fatale</i>, <i>Brivido
Caldo</i> od <i>Omicidio a Luci Rosse</i>. E, in qualche maniera, si fa bene a farlo
perché è a quel genere di neo-noir che <i>Sex Crimes</i> appartiene. Ma laddove i più
si aspettano una fragile storia criminosa condita di dettagli osè e sesso
gratuito, il film di McNaughton riesce a farsi forte di una sceneggiatura
essenziale e ben sviluppata e di una regia fermissima, degna del miglior
neo-noir.<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<i>Sex Crimes</i> è stato chiamato il thriller più ingarbugliato
del suo decennio. È di certo vero: nemmeno nei titoli di coda siamo risparmiati
dalla raffica dei colpi di scena e delle rivelazioni. Il gioco del film è
astuto. Prende una direzione per farci sentire al sicuro, poi la cambia. Poi
ancora un’altra volta e un’altra ancora. I personaggi del dramma sono sempre
mutevoli, ma piuttosto che cambiare s’arricchiscono. Così Sam Lombardo, Suzie
Toller, Ray Duquette e anche l’infuocata Kelly Van Ryan appaiono via via in sfumature sempre meno
convenzionali e prevedibili per diventare sempre più complessi e stratificati.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sia chiaro, non bisogna certo aspettarsi dal film una
profondità umana <i>tout court</i>, quanto piuttosto un progressivo arricchimento
drammatico. E c’è un motivo per cui il titolo originale del film recitava <i>Wild
Things</i>, cioè “Creature Selvagge”: tutto il quartetto dei personaggi principali
(lo schivo insegnante, le studentesse, il poliziotto) è formato da persone
rapaci, feroci come squali. Una partita a scacchi a quattro, un pericoloso <i>paso
doble</i> ballato con la morte, questa è la vicenda di <i>Sex Crimes</i>, sempre più oscura man mano che la storia procede, con le scene ambientate alla luce del giorno pian piano sostituite da notturne che poi culminano nella luce accecante dell'oceano della scena finale.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Gli attori sono perfetti per i loro ruoli. Matt Dillon deve essersi divertito
un mondo a interpretare lo sfuggente Sam Lombardo e Kevin Bacon non è mai stato
tanto dentro la propria parte. Denise Richards fa quello che sa far meglio,
cioè la femmina da schianto, e non le si domanda di più, Neve Campbell conferma
il suo status di icona alternativa degli anni ’90 al cinema. I suoi ruoli nella
saga di <i>Scream</i>, nel dramma <i>Studio 54</i> e in questo noir la confermano come attrice
versatile e complessa, peccato sia scomparsa dalle scene dopo il Millennio.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-1Edv6rjvzL7C_gcmNVlPA07noYTgA5wJOnv4rE_uQOBnTQ_9vKRDn8uyCbP1fjTfX3vurNZ4IRV7zryKqZx5cq2HmiZ-6TrqoS3yor5ELQclOpCY_ae4FNWqwGxqNWydU1BMEJJ3LXE/s1600/Cattura14.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-1Edv6rjvzL7C_gcmNVlPA07noYTgA5wJOnv4rE_uQOBnTQ_9vKRDn8uyCbP1fjTfX3vurNZ4IRV7zryKqZx5cq2HmiZ-6TrqoS3yor5ELQclOpCY_ae4FNWqwGxqNWydU1BMEJJ3LXE/s400/Cattura14.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La colonna sonora è un altro punto a favore della pellicola:
torbidissimi sassofoni, atmosfere torride e spettrali. E nemmeno fotografia e
costumi scherzano: perfetti per creare l’indispensabile atmosfera afosa e umida
della cittadina della Florida. <i>Sex Crimes</i> è un perfetto southern gothic,
arroventato e sottile al punto giusto. Impensabile vantaggio è il taglio di
alcune delle scene più spregiudicate dall’edizione italiana che cancella di
colpo l’allure di thriller erotico con null’altro da offrire che i seni nudi di
Denise Richards (e che seni!) e carne scoperta dell’intero cast. Ultimo,
indispensabile tocco autoriale lo dà Bill Murray, attore che anche in film come
questi si rivela un impagabile caratterista, giustamente adorato da metà dei
cineasti indipendenti di Hollywood.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj47Y6DEPlfz7FzhEjGwfuZsSJ2ytFmdiUO3oTCq_x97uW2dxT5HJglgVZZ1VVIkEjWmru7TQkZkLEcWI-uhMpkWgMxx0k8AEiREW7K7AyHVcTLsln-HwragFB-NtScnPAB6imqocvJd0s/s1600/Cattura17.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj47Y6DEPlfz7FzhEjGwfuZsSJ2ytFmdiUO3oTCq_x97uW2dxT5HJglgVZZ1VVIkEjWmru7TQkZkLEcWI-uhMpkWgMxx0k8AEiREW7K7AyHVcTLsln-HwragFB-NtScnPAB6imqocvJd0s/s400/Cattura17.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – Di certo <i>Bound – Torbido Inganno</i> (1996) di
Andy e Lana Wachowski insieme al classico trash <i>Basic Instinct</i> (1992) di Paul
Verhoeven e il più ironico e frizzante <i>L'ultima seduzione</i> (1994) di John Dahl.
Stravince Brian De Palma con il plasticoso <i>Femme Fatale</i> (2002) e il sicuramente
migliore <i>Omicidio a luci rosse</i> (1984). Ricordiamo poi il sottovalutato ma
modesto thriller <i>Perfect Stranger </i>(2007) di James Foley insieme al sommo cult
anni ’90 <i>Cruel Intentions</i> (1999) di Roger Kumble.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLiV6GRffPkJeiHV04_kxogfJJI1wJ_AhHbvTztVl27QBz5ZjzvHQhDkgMCz5D3i7QV5l5lPY1eGNjusPl6zbT3kJRux4PUTwZ4Bkl2TQE-IuLBGtKIoMF5LdpwA9gmhq2hu-E-R5BnMY/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLiV6GRffPkJeiHV04_kxogfJJI1wJ_AhHbvTztVl27QBz5ZjzvHQhDkgMCz5D3i7QV5l5lPY1eGNjusPl6zbT3kJRux4PUTwZ4Bkl2TQE-IuLBGtKIoMF5LdpwA9gmhq2hu-E-R5BnMY/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Scena cult </b>– Il tesissimo finale sulla barca a vela. Denise
Richards fradicia d’acqua nel salotto di Sam Lombardo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – La torrida <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=aAp56-oNbgE">I Had My Chance</a></i> dei Morphine.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/b-RA9zOxIWg?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-36779870035092220432013-11-08T07:45:00.000-08:002013-11-08T07:45:06.743-08:00TWO MOTHERS (2013), Anne Fontaine<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLxpYhWRjmfCcrNMWL-T17_GIMosa4zlEDjaHJUX7BVFazWl0pjIT6Qdp9XkPB47bgG4gYx3O3-8dGWK_xZLbvaTRqQrRtMHudBNHNkctgsEQebvbTAfHkiBwDp4i1iIYOj07c7Cdg-no/s1600/19553_big.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLxpYhWRjmfCcrNMWL-T17_GIMosa4zlEDjaHJUX7BVFazWl0pjIT6Qdp9XkPB47bgG4gYx3O3-8dGWK_xZLbvaTRqQrRtMHudBNHNkctgsEQebvbTAfHkiBwDp4i1iIYOj07c7Cdg-no/s400/19553_big.jpg" width="278" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Francia, Australia, 2013<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Anne Fontaine<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Naomi
Watts, Robin Wright, Xavier Samuel, James Frecheville, Ben Mendelsohn<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Sceneggiatura</b>:
Christopher Hampton, Anne Fontaine<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0vuo9NpavqnGNGXw1SyoaAl2jCeBlAp5kpRGyVG0FjBiy0-Rmie0X4VHwQWQr_wsMmy6In0uqeJDl02a0gSoXVPDjJo_gjfdMwuOaU9X500rrpfT0fSYIP2LVXhUh6fnWU5eK8T3wX_I/s1600/Cattura21.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0vuo9NpavqnGNGXw1SyoaAl2jCeBlAp5kpRGyVG0FjBiy0-Rmie0X4VHwQWQr_wsMmy6In0uqeJDl02a0gSoXVPDjJo_gjfdMwuOaU9X500rrpfT0fSYIP2LVXhUh6fnWU5eK8T3wX_I/s400/Cattura21.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta </b>– Lil e Roz sono amiche fin dall’infanzia.
Il loro legame è tanto forte da essere tacitamente passionale, assoluto. Vivono
da tutta la vita su una spiaggia d’inverosimile bellezza, anche i loro due
figli, Ian e Tom, sono amici praticamente da sempre. Ma gli anni passano, le
due, da giovani madri, diventano splendide signore di mezz’età, i loro figli
due ventenni altrettanto belli. All’improvviso scatta qualcosa, un’attrazione,
qualcosa che non sarebbe mai dovuta innescarsi: Roz s’innamora del figlio di
Lil, Lil del figlio di Roz. Le due ne parlano, si trovano stranamente
soddisfatte della paradossale situazione. Ma il tempo continua a scorrere e il
complicato ménage à quatre non potrà durare per sempre...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimxGT8Olk694t2Ngr9mUZaa7a_9kSDkcPzIzb3D9CwvDWql6jDMoTsMs3ABS7A_ZRcNqG77mj_mWt1UEOnmf0HAbp26oCh7jFNMZ8FgfTMnnehNnftsie1EcuswR5LYw0XaebUXjTPHSk/s1600/Cattura23.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimxGT8Olk694t2Ngr9mUZaa7a_9kSDkcPzIzb3D9CwvDWql6jDMoTsMs3ABS7A_ZRcNqG77mj_mWt1UEOnmf0HAbp26oCh7jFNMZ8FgfTMnnehNnftsie1EcuswR5LYw0XaebUXjTPHSk/s400/Cattura23.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – S’è detto e ridetto molto su
<i>Two Mothers</i>, ultima fatica di Anne Fontaine, regista francese da sempre
interessata ai meandri più oscuri della psiche femminile. Molti hanno bollato
il suo film come puro trash, un’opera pseudoerotica per signore, una storia
conturbante e perversa. È vero. Ma in questo film io ho visto anche di più di
un semplice, ozioso esercizio sui pruriti sessuali di due piacenti signore
borghesi. <i>Two Mothers </i>è stato accusato di fare psicologia spicciola, di
blandire un tabù come questo con un approccio fin troppo carezzevole ed idilliaco
per i gusti dei più, di essere in pratica una soap opera arricchita da una
grande regia e intensissime interpretazioni. Io non la penso così.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigK9us09Wu2s7Y4rZCFyJo9Z90vayXJdzxI0XHCJuKqrbZQR4zrzErg0e9R71ckeVswukCLQd59F6P1AfWIt7XbAgi0i7QvsgRjcWaDj5LLV-hb1jYv9ZuYEi23-IGuqTJpyegZEe2YwE/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigK9us09Wu2s7Y4rZCFyJo9Z90vayXJdzxI0XHCJuKqrbZQR4zrzErg0e9R71ckeVswukCLQd59F6P1AfWIt7XbAgi0i7QvsgRjcWaDj5LLV-hb1jYv9ZuYEi23-IGuqTJpyegZEe2YwE/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
La prima parte del film, quella che descrive lo sbocciare
della spinosa situazione, è effettivamente spiazzante per la sua
inverosimiglianza. Entrambe le donne, invece di andare su tutte le furie,
esitano solo un poco prima di gettarsi nello spinoso entanglement sentimentale
l’una con il figlio dell’altra. Ed ha ragione il critico Wesley Moss ad arguire
che la storia sarebbe stata di tutt’altro appeal se al posto delle due bionde
mozzafiato ci fossero state le ben più modeste Kathy Bates e Barbra Streisand e
i due figli non fossero stati due avvenenti surfisti australiani, ma io credo
che la questione sia più complessa di così.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhea6GfORuXwwiJijW98K_-V53CfXLP9iky1mWOxr0T-c1XJh3T2lgDxBr-MwV-7MSIHJBkaA7XUkzfNk14UXJ1JMpwGSx5yV8gzaV_Mho1ZMA4R6CddT6ZdSRNyELglJFXXu5KnoRIKDo/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhea6GfORuXwwiJijW98K_-V53CfXLP9iky1mWOxr0T-c1XJh3T2lgDxBr-MwV-7MSIHJBkaA7XUkzfNk14UXJ1JMpwGSx5yV8gzaV_Mho1ZMA4R6CddT6ZdSRNyELglJFXXu5KnoRIKDo/s400/Cattura15.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film è praticamente basato su questi difetti. Si poggia
per intero sulla bellezza patinata di luoghi e protagonisti, né al di fuori di
questa avrebbe particolare ragion d’essere. E trovo io stesso scandalosa la
maniera in cui è presentato questa sorta di incubo edipico. Ma questo diventa
un punto di vantaggio per la partenza del film: era dai tempi de <i>La Pianista</i> di
Haneke che non provavo un turbamento morale talmente sottile e profondo. Una
volta che lo spettatore è preso all’uncino, meravigliato e terrificato insieme,
la Fontaine sferra il suo colpo. E nella seconda ora della pellicola la vicenda
si capovolge rimanendo stranamente la stessa.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG4KY4SHZML6vPC99V7TrJ2wKH1h0TheG6epmVSNz2_t7opcIQ48E2G78Id0IyHnrx6lAqJClGCNDoIrFgWZVCFW_YuLAo9w_V3YP1diSelOhev4lrDZbSgF-3n15j3dxJw1qYLB_s9Uw/s1600/Cattura16.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG4KY4SHZML6vPC99V7TrJ2wKH1h0TheG6epmVSNz2_t7opcIQ48E2G78Id0IyHnrx6lAqJClGCNDoIrFgWZVCFW_YuLAo9w_V3YP1diSelOhev4lrDZbSgF-3n15j3dxJw1qYLB_s9Uw/s400/Cattura16.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Adesso i loro figli sono grandi, devono vivere la propria
vita, devono per forza uscire dall’utero ibrido di questo sogno estivo in cui
sono rimasti raggomitolati due anni. Entrambi si sposano, entrambi hanno figli.
E si direbbe allora che il peggio è passato, che il legame s’è freddato ed è
morto come era giusto che accadesse. Sbagliato, terribilmente sbagliato. La
relazione in cui tutti e quattro sono sinistramente allacciati è inestricabile,
adamantina. Tutti gli altri personaggi della storia non sono semplicemente
esclusi da questo rapporto, ma lo spettatore li sente come spiacevoli incomodi,
addizioni inutili a un rapporto che, per quanto profondamente sbagliato su
tutti i livelli, trovava una sua perfetta armonia chiuso com’era in se stesso.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAtzwQQOYbuC2NG7xS2Y-shT6hLQB6FcfmKdjuJvi1P8-yDzbo60TfA_kvU47moGRoM-FlkTA9KJGOBg8uwI0taM_4-EVrudC-Lr6uUZbz0wuADLAJcGqFeMcFBRwYnIj1XTRm_tItPcQ/s1600/Cattura20.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAtzwQQOYbuC2NG7xS2Y-shT6hLQB6FcfmKdjuJvi1P8-yDzbo60TfA_kvU47moGRoM-FlkTA9KJGOBg8uwI0taM_4-EVrudC-Lr6uUZbz0wuADLAJcGqFeMcFBRwYnIj1XTRm_tItPcQ/s400/Cattura20.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il risultato è il più sognante di tutti. Estate per sempre,
sogno perpetuo. Le convenzioni sociali, anche le più salde e universalmente
riconosciute, crollano come un castello di carte. Non c’è spazio, in questo
film, per il sentire comune, per il socialmente accettabile. Esistono cose
talmente viscerali e sanguigne, cose che esistono e basta con così profonda
prepotenza che negano l’esistenza di qualsiasi altra istituzione o magistero.
Il rapporto d’amore fra le madri e i figli è davvero edipico, nel senso più
sofocleo del termine: deve semplicemente accadere, non può essere eluso. Tutto
odora d’atavico, di destinato, di scritto nel sangue stesso dei suoi
protagonisti. E interessante è vedere come le figlie di Ian e Tom siano
anch’esse due bambine, in tutto simili alle versioni bambine di Lil e Roz che
il film ci mostra nel suo incipt.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikJ0VF1N5Pf5dMqGHsH26KVPkkTsmhj3VemJfUtnqLpFx-uEWzH2pOyKNYcsCJ5fTxXJhBWxBpqD4LEwIm7V_IBKQofUXzo-BOXaDFd1ZmgwLD3x2030DygR5EFKe-Rj6_RyzrsxM_NG8/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikJ0VF1N5Pf5dMqGHsH26KVPkkTsmhj3VemJfUtnqLpFx-uEWzH2pOyKNYcsCJ5fTxXJhBWxBpqD4LEwIm7V_IBKQofUXzo-BOXaDFd1ZmgwLD3x2030DygR5EFKe-Rj6_RyzrsxM_NG8/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’agognato ritorno all’infanzia, la pace della carne, il
riposo dello spirito. Una giovinezza che è sempreverde. Tutto condito con
sottile perversione e grande scavo psicologico sia da parte della regia che da
parte del cast mozzafiato. La prima coppia gioca tutta sul contrasto delle
bellezze: maestosa e olimpica è la Giunone di Robin Wright, contrapposta a
Naomi Watts, creatura eterea e nervosa. I loro due figli non sono certo da
meno. Xavier Samuel (attore che promette grandissime cose) è completamente a
suo agio nella parte d’efebo languoroso e passionale, mentre la sua
controparte, il più membruto James Frecheville, è placido come uno specchio
d’acqua, dietro i suoi occhi verdi si nasconde una passione freddamente
scandita, calcolata.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB_XOudUkSQCcPxeGKDGhqwKxs7CehfEL8r1lg7U6JXtwJ37KZyovw7XsWIewUBCgBkZW1OYCa1aK3K6JTAL4TnNI7G4QBk_uwVkGtuA1mzUcOq8Grwf-YdoGYbdCoUR0DajNAWtIfM_k/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgB_XOudUkSQCcPxeGKDGhqwKxs7CehfEL8r1lg7U6JXtwJ37KZyovw7XsWIewUBCgBkZW1OYCa1aK3K6JTAL4TnNI7G4QBk_uwVkGtuA1mzUcOq8Grwf-YdoGYbdCoUR0DajNAWtIfM_k/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Tutti bellissimi, tutto bellissimo. L’ambientazione stessa è
da cartolina. Anne Fontaine è impetuosamente innamorata del glorioso paesaggio
del New South Wales, delle sue spiagge infinite, delle sue onde di
lapislazzulo. È innamorata degli sguardi delle due protagoniste e dei corpi
d’atleta di Samuel e Frecheville. Quella ricercata dal film è raramente una
bellezza costruita, artisticamente complessa quanto più un richiamo ancestrale
alle meraviglie della Natura. Proprio la Natura, la spettacolare vista sulle
baie australiane, sul potere delle onde domate dalle tavole da surf, è
avvertita come una quinta protagonista del film – un film che è pieno di luce
dorata, grazie a una fotografia radiosa, travolgente.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVLKLjF1Tv-t71gqnsvAhw0DMOyQvZso7614eeqzND_ygApSlUOjG2hjMvDP1uOTTQ22ufosWQyLf7JTHsOwN6pyT_YKhf51ZjZSJJ2HQEUIROIhGpoJ1zQT5N1jS6a4vMUdHORbDO7hk/s1600/Cattura14.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVLKLjF1Tv-t71gqnsvAhw0DMOyQvZso7614eeqzND_ygApSlUOjG2hjMvDP1uOTTQ22ufosWQyLf7JTHsOwN6pyT_YKhf51ZjZSJJ2HQEUIROIhGpoJ1zQT5N1jS6a4vMUdHORbDO7hk/s400/Cattura14.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Che si legga in <i>Two Mothers</i> ciò che si vuole. Che lo si
accusi di tutto: morbosità, celebrazione dell’immorale, faciloneria narrativa.
Ma quello della Fontaine è un film profondamente francese, riflessivo,
intuitivo, gonfio d’innuendi e pacate caratterizzazioni, tutte affidate alle
due fuoriclasse Robin Wright e Naomi Watts che hanno ruoli difficilissimi: un
filo di emotività in più e la pellicola sarebbe diventata un melodramma urlato
di gusto balordo, un filo di emotività in meno e avremmo avuto davanti un
prodotto facilmente sensazionalistico. Invece la regia è elegantissima, le
interpretazioni calibrate con una perfezione che non vedevo da tempo, la
sceneggiatura convenientemente essenziale eppure profonda.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVzr0UGx8cz2xqexRp6D8PMY1h74kLbMX69MMiC7ajFjKEYiaSh4Y0nBadu3E7LsHG2ZSuOABhpc8jmNaWagMCp7YHQelGzAZUtXCcaNFdiEkpZ9yeJAmeB9BP-JFOMB5rBMaLpqWok_s/s1600/Cattura17.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVzr0UGx8cz2xqexRp6D8PMY1h74kLbMX69MMiC7ajFjKEYiaSh4Y0nBadu3E7LsHG2ZSuOABhpc8jmNaWagMCp7YHQelGzAZUtXCcaNFdiEkpZ9yeJAmeB9BP-JFOMB5rBMaLpqWok_s/s400/Cattura17.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<i>Two Mothers</i> è un film che ho trovato difficile, ammorbante.
Malioso e spaventoso insieme, una vera sfida gettata in faccia alla morale comune.
Probabilmente sarò il suo unico difensore, poco m’importa. Ho voluto detestare
questo film con tutte le mie forze e non ci sono semplicemente riuscito. Troppo
coinvolgente, troppo fine per essere una bufala. Magari è una mia impressione,
magari è vero quello che dice il resto del mondo. Ma in fondo sono sempre stato
un tipo dai gusti cavillosi e dagli strambi capricci. Invito tutti a guardarlo
e dare un giudizio, entusiasta o disgustato che sia. Ma, delusione o no, non è
un film che non vale la pena guardare.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIT_MvH0Xa1TGBH4s72HCOMoFmdTN8X3_xjLNK2fPz5TwAGnWwh5DpiK3tstBBSaTEpbZ0pzv7cWM0-8jIHsaFnNPhGFJJQO9rWpyR0s5rYaWS2KSXr4GRgwq_MOy2zwyWTNE1qT83yKY/s1600/Cattura24.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIT_MvH0Xa1TGBH4s72HCOMoFmdTN8X3_xjLNK2fPz5TwAGnWwh5DpiK3tstBBSaTEpbZ0pzv7cWM0-8jIHsaFnNPhGFJJQO9rWpyR0s5rYaWS2KSXr4GRgwq_MOy2zwyWTNE1qT83yKY/s400/Cattura24.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ho citato <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F05%2Fla-pianista-2001-michael-haneke.html&ei=JAZ9UtnIGIbj4wSz54D4Dg&usg=AFQjCNGMwedrtTf9X1J8wDn4WRURGP2Ddw&sig2=1A1OVILnHthjnbOF14lDyQ&bvm=bv.56146854,d.bGE">La Pianista</a></i>
(2001) di Michael Haneke, come analisi della psiche femminile assai vicina a
questo film. Altro spettacolare studio è il conturbante <i>Diario di uno scandalo</i>
(2006) di Richard Eyre. Altrettanto fascinoso è il fantascientifico <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDMQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F03%2Fwomb-2010-benedek-fliegauf.html&ei=OwZ9UpuZDI7n4QSusIGYDA&usg=AFQjCNFUX012PrVbYGLkNJrFqVBgmkIHbg&sig2=2OtFqTpW5Im-wtR3oq7_kw&bvm=bv.56146854,d.bGE">Womb</a></i> (2010),
Benedek Fliegauf ed impossibile sarebbe non citare il classico <i>Thelma &
Louise</i> (1991) di Ridley Scott. Non dimentichiamo il prezioso <i>Il giardino delle
vergini suicide</i> (1999) di Sofia Coppola e il più indipendente e torbido <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDMQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F07%2Fcracks-2009-jordan-scott.html&ei=WgZ9UpCzHejw4QSmvoDoCg&usg=AFQjCNH4jTY1pLfpLPIVfbH7MqVNafI6Pg&sig2=4XOnM5YIlmfI67MKa0wztg&bvm=bv.56146854,d.bGE">Cracks</a></i>
(2009) di Jordan Scott. Assai consigliati sono anche <i>Swimming Pool</i> (2003) di François
Ozon e <i>Nathalie...</i> (2003) sempre di Anne Fontaine.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkPrt7ckmWqg-22KIzfRUdcIokRLFCJ4iZsizWbI4ExWKolfBAewqNWxFczxHXFm-1ZmkzzaX8AJPGbr2YoRem6fIP3M_UH3HO6n0OY8FTEKJsiXG_Y5pGo1jP1fbLzt4v0KUq_eNsi10/s1600/Cattura22.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkPrt7ckmWqg-22KIzfRUdcIokRLFCJ4iZsizWbI4ExWKolfBAewqNWxFczxHXFm-1ZmkzzaX8AJPGbr2YoRem6fIP3M_UH3HO6n0OY8FTEKJsiXG_Y5pGo1jP1fbLzt4v0KUq_eNsi10/s400/Cattura22.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Gli ultimi quindici minuti. L’ultima sequenza è
di rara intensità.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Il leitmotiv <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=D1w9XldkeKk">In These Shoes?</a></i> di Kirsty
MacColl<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/HI0j5x7cFlk?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-59404278644203167342013-11-07T15:46:00.001-08:002013-11-07T15:46:28.750-08:00COME TI SPACCIO LA FAMIGLIA (2013), Rawson Marshall Thurber<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdTfX1rvmRDE5tJKAaKp2yMG99-fS7tdhF-MdlH8Nc8u2KWeF9ForA0IwE8chhqabTwidFxIN4XoorgSVi2USzyKa8XPJlw-V5DnUUW6ZZO_NrQY4ccitP1ykS1lIpPiW8m5L0yf42sO4/s1600/27218.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdTfX1rvmRDE5tJKAaKp2yMG99-fS7tdhF-MdlH8Nc8u2KWeF9ForA0IwE8chhqabTwidFxIN4XoorgSVi2USzyKa8XPJlw-V5DnUUW6ZZO_NrQY4ccitP1ykS1lIpPiW8m5L0yf42sO4/s400/27218.jpg" width="280" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Rawson Marshall Thurber<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Jason
Sudeikis, Jennifer Aniston, Emma Roberts, Will Poulter, Nick Offerman<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Sceneggiatura</b>:
Bob Fisher, Steve Faber, Sean Anders, John Morris<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAPishEHLackTXxbI1JQ_yNeuomVsRGm2PrZIMVFkqvK5LVgtiDnTgX-CgOqmwbT1dReZ9o_MUbFYSQ68HYQ60HozwFTaA7UhrxTuD8pQFTKAAWiNFVBbZHV15Lrp9syIeYWNhtWqHux0/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAPishEHLackTXxbI1JQ_yNeuomVsRGm2PrZIMVFkqvK5LVgtiDnTgX-CgOqmwbT1dReZ9o_MUbFYSQ68HYQ60HozwFTaA7UhrxTuD8pQFTKAAWiNFVBbZHV15Lrp9syIeYWNhtWqHux0/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – David è un piccolo spacciatore di
marijuana con una vita semplice ma vuota. Un giorno viene derubato da una banda
di teppisti che gli porta via soldi e droga. Per farsi perdonare dal suo
eccentrico grossista, David dovrà trasportare un carico di droga attraverso la
frontiera messicana. Il compito è difficile, il rischio è grosso. Per portare a
termine la missione sano e salvo, David deciderà di farsi passare per padre di
famiglia. Recluterà una stripper, una scappata di casa e un diciottenne
sprovveduto per far finta di essere l’allegra famiglia Miller e non destare
sospetti alla dogana. Tutto, eccettuata qualche disavventura, pare andare per
il meglio, ma il gruppo fa arrabbiare un signore della droga locale, che giura
vendetta...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq5ODJGNnQ579eijgKd4DcuHrYFyMGuJxg0Vtsy49m9y7fiDlnOGtSeL_i52DlrIoM1u3jPJTSfNXfLucisw6D8XtpSYU_xpJr07XWjdkLmEABam8joHk2eIiMqaJcVBa9VwneieyU8t4/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq5ODJGNnQ579eijgKd4DcuHrYFyMGuJxg0Vtsy49m9y7fiDlnOGtSeL_i52DlrIoM1u3jPJTSfNXfLucisw6D8XtpSYU_xpJr07XWjdkLmEABam8joHk2eIiMqaJcVBa9VwneieyU8t4/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – <i>We’re the Millers</i> (orribile il
titolo della traduzione italiana) ha avuto grande successo così al cinema come
nella blogosfera. I pregi al film non mancano di certo, ma altrettanto
certamente si può dire che il film di Thurber (già direttore del tollerabile <i>Dodgeball</i>)
non sia del tutto esente da difetti, sebbene quella che abbiamo fra le mani sia una delle commedie commerciali più riuscite dell'anno. La pellicola intera si regge sullo
strepitoso cast e sui guizzi di una sceneggiatura che risente della presenza di
troppi autori e può essere accusata di inoffensiva ma un po’ fastidiosa
incoerenza stilistica.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpHquFBpuWT79djjnV9tFpmSN17INmRey6p4uw7Xf7EhCvBbeRF_glpyPADFsQUJnrkae0fq9EfUm_fCGG4j7K8mLLP7yyV-BFxjtGrqv4-eUZ-8HMpFwpCapj9lfml-NBnuYqka7BoVM/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpHquFBpuWT79djjnV9tFpmSN17INmRey6p4uw7Xf7EhCvBbeRF_glpyPADFsQUJnrkae0fq9EfUm_fCGG4j7K8mLLP7yyV-BFxjtGrqv4-eUZ-8HMpFwpCapj9lfml-NBnuYqka7BoVM/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film non è stabile. Passa da cultura pop e caustica
irriverenza alla demenzialità più balorda con facilità francamente disarmante.
Non parliamo poi della vena assai larvata di moralismo su cui la vicenda culmina:
sono i fuochi del Quattro Luglio a permettere al protagonista di salvare la
situazione, a liberarsi del solito cattivone messicano (chissà perché il
cattivone americano è un ilare gigione e quello messicano un masnadiere
vendicativo e basta) e a conquistare la donna dei suoi sogni. Anche il lieto
fine, con paternalistica inclusione del nucleo familiare autonomo nella società
costituita (nonostante un buon salvataggio in calcio d’angolo) puzza di
moralismo facilotto. Peccato, il film si era condotto proprio bene: acidissimo
e dissacrante quasi senza la minima interruzione.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbF7-JGXc2MKDcpx0Nc4-nVg4BVNeTbPdPXeOQ7-o3vYfyrHxG0UyYHHlhUptGltDA8Oqomzx38qIVf9jYM0ZiKZD986F7zamk99LRvBp7Cq1pYKG1_1KpoTE3jr_meo7p6t8SurS-nn8/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbF7-JGXc2MKDcpx0Nc4-nVg4BVNeTbPdPXeOQ7-o3vYfyrHxG0UyYHHlhUptGltDA8Oqomzx38qIVf9jYM0ZiKZD986F7zamk99LRvBp7Cq1pYKG1_1KpoTE3jr_meo7p6t8SurS-nn8/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Le scivolate di gusto, poi, denunciano una regia facilmente
sensazionalistica e dal palato grosso. Non parlo del premiatissimo striptease
di Jennifer Aniston (potrebbe far bollire l’acqua della pasta, con quella
lingerie addosso), quanto piuttosto dell’ingenuo deus ex machina durante la
scena del controllo alla dogana e al francamente poco necessario nudo frontale
dell'attore rivelazione Will Poulter con close-up sulle sue parti basse. Una mossa decisamente
becera. Poco piacevole anche la gratuità di qualche scena qui e là e la già
detta ingenuità dei punti nodali della trama.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJzwrQBpYzE7SzW09BGxW1NYuDiEFr_cfKCJ47XJe8Q1uDxR15L_xvRMY4eWepjUKKk7KWPgIQtkIi7wEjy-dlCrrm63h6gd748OrUyrljbSRHReFeXGnW1yqCII-1svm5kY7uERFR1gQ/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJzwrQBpYzE7SzW09BGxW1NYuDiEFr_cfKCJ47XJe8Q1uDxR15L_xvRMY4eWepjUKKk7KWPgIQtkIi7wEjy-dlCrrm63h6gd748OrUyrljbSRHReFeXGnW1yqCII-1svm5kY7uERFR1gQ/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Ma non ci sono solo difetti, in questo film. E, tutto
sommato, <i>We’re the Millers </i>si dimostra una commedia commerciale ma ben al di
sopra della media. Con un certo gusto del trash <i>à-la-</i>Seth McFarlane e che
regala momenti di genuine risate, specialmente quando la famiglia Miller al
gran completo deve impegnarsi a mantenere in piedi la copertura. Il cast, come
ho già detto, è il più grande valore della pellicola (meraviglioso Nick
Offerman) sebbene piegato alle voglie un po’ pecorecce di una regia che avrebbe
tratto profitto da una maggiore finesse di messinscena. Ma pazienza. Per un po’
di sane risate, qualche difetto (grosso, ma a cui siamo abituati) può anche
essere perdonato.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzSYvy3dI5V95X_JmJQAkr1edoxSDgImM_RyHxu_ZcQNfwb3RcdvjNHVMRHjjRHoVOs2cExF4MXok2cg0K-q2meQJQ9ZJLVccrohgbHg8jTEnb1vQvDHDMWhTzLv24SCZiPJSFpFNqus/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzSYvy3dI5V95X_JmJQAkr1edoxSDgImM_RyHxu_ZcQNfwb3RcdvjNHVMRHjjRHoVOs2cExF4MXok2cg0K-q2meQJQ9ZJLVccrohgbHg8jTEnb1vQvDHDMWhTzLv24SCZiPJSFpFNqus/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Perla della comicità
trash è <i>Babbo bastardo</i> (2003) di Terry Zwigoff insieme anche a <i>Suxbad: Tre
menti sopra il pelo </i>(2007) di Greg Mottola. Altri esemplari “eccellenti” il
campionario ne offre: <i>American Pie</i> (1999) di Paul Weitz, il parodico <i>Non è
un'altra stupida commedia americana</i> (2001) di Joel Gallen, <i>Rat Race</i> (2001) di Jerry
Zucker e <i>Vacanze di sangue</i> (2004) di Jay Chandrasekhar. Per il genere dei
<i>family trips</i> consigliamo poi i grandi classici <i>Little Miss Sunshine</i> (2006) di Jonathan
Dayton e Valerie Faris e <i>National Lampoon's Vacation </i>(1983) di Harold Ramis.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWSS8EZb7FTpkS4NQKNXm2UQFdCuWX3zj0jlbFiALtYrPSHIW3CionNPFXRk5w1QqYMz9ow8DkqHg5_IqAS9fSt_wdkJIyUycGeTrlmU0ZLLfh-RVhcVw3VvtMApSjuN9gZo_CHR3E0AA/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWSS8EZb7FTpkS4NQKNXm2UQFdCuWX3zj0jlbFiALtYrPSHIW3CionNPFXRk5w1QqYMz9ow8DkqHg5_IqAS9fSt_wdkJIyUycGeTrlmU0ZLLfh-RVhcVw3VvtMApSjuN9gZo_CHR3E0AA/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult </b>– La “<a href="http://www.youtube.com/watch?v=ChCIRmo5TaA">lezione di baci</a>” al verginello Kenny, lo
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=BhvUPTCn2hs">striptease</a> di Jennifer Aniston.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Tre su tutte: <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=8WEtxJ4-sh4">Waterfall</a> </i>delle TLC, <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=82cJgPXU-ik">Sweet Emotion</a></i> degli Aerosmith e la grintosa <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=5chkHjTNFgk">Put the Gun Down</a></i> di ZZ Ward.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/tMChJANRrcI?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-80908238071934834802013-11-02T08:21:00.000-07:002013-11-02T08:21:39.430-07:00L'EVOCAZIONE - The Conjuring (2013), James Wan<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjfKdwyZCdxHjo5dAVyeebPTCTeyurSycytUwqoVABv3H11P7rsohqwu9tdHT0K-Y9eMPb6MfnBEtIULbk3UbJ4K_d_ZK2-MK0kAmj-EfOXp0vZxXTNj25T3HhWddt05DKjA5QOToW_-k/s1600/the-conjuring-poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjfKdwyZCdxHjo5dAVyeebPTCTeyurSycytUwqoVABv3H11P7rsohqwu9tdHT0K-Y9eMPb6MfnBEtIULbk3UbJ4K_d_ZK2-MK0kAmj-EfOXp0vZxXTNj25T3HhWddt05DKjA5QOToW_-k/s400/the-conjuring-poster.jpg" width="268" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
James Wan<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Patrick Wilson, Vera Farmiga, Lili Taylor, Ron Livingston, Shanley Caswell<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Chad Hayes, Carey Hayes<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIWPWLlESvMmY9jILETUeLnAlJf1X3866WdMRGPQO8zVmj-jZTl0r8W_29rHbr1rXg_uyCR4cKxCtwDURhF7Gids0BHLP1X_2fD9a_DKxQyAOI66pBJeahTLIGQQm2aqh5ZyNDErFlkOg/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIWPWLlESvMmY9jILETUeLnAlJf1X3866WdMRGPQO8zVmj-jZTl0r8W_29rHbr1rXg_uyCR4cKxCtwDURhF7Gids0BHLP1X_2fD9a_DKxQyAOI66pBJeahTLIGQQm2aqh5ZyNDErFlkOg/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Anni ’70. La ridente famiglia Perron si
trasferisce in una lussuosa villa isolata. Già dalla prima notte, iniziano ad
accadere fenomeni dei più inquietanti: le stanze sono fredde come ghiacciaie
anche se il riscaldamento pompa al massimo, uno strano odore di putrefazione
impregna la casa, il cane di casa muore misteriosamente insieme a molti uccelli
che si schiantano contro le pareti della casa, la madre Carolyn si sveglia
ricoperta di lividi misteriosi, tutti in casa hanno la disturbante sensazione
di essere perseguitati da un estraneo che li afferra con violenza, rompe
oggetti. Sempre più vicini all’orlo del baratro, i Perron si rivolgono a Ed e
Lorraine Warren, coppia di investigatori del paranormale, che indagano e
dichiarano la casa posseduta da un’entità malevola di natura demoniaca. Dovrà
eseguirsi un esorcismo. Ma lo spirito che infesta la casa non è disposto a
farsi sconfiggere così facilmente…<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiah5XbOO9XilF2YjWCw92a0OujwSQBw1h4Db7_1QE90b_KYvOfz0AiSVuyB6HJXOsznFj-Hpzn92Z_x3cP6gUgyiUQd3GXkFVUyIVlUK_ucgAia0tqdadYH5t_UDMH5D1XsmrgWhC4Jp8/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiah5XbOO9XilF2YjWCw92a0OujwSQBw1h4Db7_1QE90b_KYvOfz0AiSVuyB6HJXOsznFj-Hpzn92Z_x3cP6gUgyiUQd3GXkFVUyIVlUK_ucgAia0tqdadYH5t_UDMH5D1XsmrgWhC4Jp8/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Ho apprezzato molto <i>The
Conjuring</i>. Non che mi abbia spaventato troppo o mi abbia sorpreso con scelte
particolarmente audaci, ma seguo la carriera di James Wan da un po’ e il suo
film, sebbene non all’altezza di altre chicche come <i>Saw</i> o <i>Insidious</i>, è un
horror di gran classe, guidato da una mano elegante ed esperta dei meccanismi
del genere e che nemmeno si priva di una certa verve inventiva (stuzzicanti e
saporose le trovate del nascondino, della bambola Annabelle e della sua
maledizione) senza però precipitare in clamorosi scivoloni.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6KjkibskOUbw9YMrnK6WpzslvDBp_i-pVmJRiInKeaeHIr1LRGHxTr_J8wh3XhWNT2tkNttqEGgl_9ZuJQwtd6RFCm4fxOG6nBg_DbiLbER_aRq-EJ__DrW2QmREgsCMaaOSAdPrveLE/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6KjkibskOUbw9YMrnK6WpzslvDBp_i-pVmJRiInKeaeHIr1LRGHxTr_J8wh3XhWNT2tkNttqEGgl_9ZuJQwtd6RFCm4fxOG6nBg_DbiLbER_aRq-EJ__DrW2QmREgsCMaaOSAdPrveLE/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’atmosfera anni ’70 è azzeccatissima e l’accoppiata
Farmiga/Wilson funziona ottimamente. Ed e Lorraine Warren sono una coppia
forte, affiatata. Vera Farmiga offre un’interpretazione misurata ma convinta e
convincente, poco più debole risulta Patrick Wilson mentre highlight della
pellicola è Lily Taylor: vediamo tutti gli stadi discendenti della sua
possessione, la sua versione demoniaca è convincente e forte. Mediocre il resto
del cast, senza particolari infamia o lode.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6mkQk-zDYAZrGwdAO6pGTuOFrxrIG3rwMjSqzInPk3Lpeu2tthd_RDnxC383CW_RhJS0jHHewzibJxflIXotIy-UKWBFkKQzipyk_auE8uQc7yE-LYl9gpZsuYM15mFsyhE6prqbe9d4/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6mkQk-zDYAZrGwdAO6pGTuOFrxrIG3rwMjSqzInPk3Lpeu2tthd_RDnxC383CW_RhJS0jHHewzibJxflIXotIy-UKWBFkKQzipyk_auE8uQc7yE-LYl9gpZsuYM15mFsyhE6prqbe9d4/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Indovinate pure scenografia e fotografia. <i>The Conjuring</i> non
è un horror rivoluzionario o particolarmente al di sopra della media ma è
onesto, raffinato nel suo non esagerare con dettagli macabri o violenti
scegliendo piuttosto di costruire pian piano la tensione tramite
l’accrescimento progressivo dell’attività di spettri. Il miglior horror della
stagione? Ci penserei due volte prima di affibbiargli il titolo, ma è certo uno
dei più notevoli.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTBx-WEQ_zShfGfPHKnlpWX3LRAvSdn6NsK39elAhFFsi9kQtLnOBAVUUVf5xHeLhO44ZNrpA4TfTxe-uXj3YPYy6EBQKmMnbvNMsTCvBUAySgzV1BGbI8J5dOQfjGDjNVI_rCYHnFzyc/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTBx-WEQ_zShfGfPHKnlpWX3LRAvSdn6NsK39elAhFFsi9kQtLnOBAVUUVf5xHeLhO44ZNrpA4TfTxe-uXj3YPYy6EBQKmMnbvNMsTCvBUAySgzV1BGbI8J5dOQfjGDjNVI_rCYHnFzyc/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Naturalmente la perla
retrò <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2012/10/the-haunting-1963-robert-wise.html">Gli Invasati </a></i>(1963) di Robert Wise e il sottovalutatissimo <i>The Amityville
Horror</i> (2005) di Andrew Douglas. Sempre di James Wan abbiamo il notevole
<i>Insidious</i> (2010). Non si dimentichi il grande classico <i>Poltergeist - Demoniache
presenze </i>(1982) di Tobe Hooper e il più moderno <i>1408</i> (2007) di Mikael Håfström
insieme al valido <i>Il mai nato</i> (2009) di David S. Goyer. Cito poi<i> Il Custode</i>
(2005) sempre di Tobe Hooper e il classico moderno <i>The Others</i> (2001) di Alejandro
Amenábar.<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0md20XiKPlvFlsRGh27_lCi0qlvfVbw1u3Kly59rUtH0s_hhFuiIkbk4ezv3gA_3T4dhjUrUheRIXA48qPz9zgIJXmpT05gl_6dW7JGspn2ALl6dcUtdDjHNzmoCQR1v9PqWyYwmheKI/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0md20XiKPlvFlsRGh27_lCi0qlvfVbw1u3Kly59rUtH0s_hhFuiIkbk4ezv3gA_3T4dhjUrUheRIXA48qPz9zgIJXmpT05gl_6dW7JGspn2ALl6dcUtdDjHNzmoCQR1v9PqWyYwmheKI/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult </b>– L’esorcismo, il nascondino nel buio, i fenomeni
poltergeist.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/qmSkwjZkQ3c?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-1404722796194778932013-10-30T08:42:00.006-07:002013-10-30T08:42:54.654-07:00FATAL INSTINCT (1993), Carl Reiner<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8RkCx3FeOJ_12UtPBLsGCv9He0FJ9woyr1RuBOwcAy8xI66TFIDI6dE6ARsWElJ667hkkbPHyfcsoUGhQ46ffhFbugblfiWULf4MwVvTUpBGvQ48u4sqyD4MxDjqg2LKkbFoYNFrNcI4/s1600/fatal_instinct.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8RkCx3FeOJ_12UtPBLsGCv9He0FJ9woyr1RuBOwcAy8xI66TFIDI6dE6ARsWElJ667hkkbPHyfcsoUGhQ46ffhFbugblfiWULf4MwVvTUpBGvQ48u4sqyD4MxDjqg2LKkbFoYNFrNcI4/s400/fatal_instinct.jpg" width="253" /></a></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 1993<o:p></o:p></span></div>
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<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Carl
Reiner<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Armand Assante, Sherilyn Fenn, Sean Young, Kate Nelligan, Christopher McDonald<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: David O’Malley<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzKJskIE7DxVsOgVDXBnzKBbMZG-DFBTJVBMStjgAvdNVcIgrTDVK46JXEzVrvZIvdFGBKjkshk8vnpdFbssYTfmlMs8NWC8dyzOyfBe4_fHue1Vssqdj54-sdDxA5orSXOZHPn-rV35M/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzKJskIE7DxVsOgVDXBnzKBbMZG-DFBTJVBMStjgAvdNVcIgrTDVK46JXEzVrvZIvdFGBKjkshk8vnpdFbssYTfmlMs8NWC8dyzOyfBe4_fHue1Vssqdj54-sdDxA5orSXOZHPn-rV35M/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Ned Ravine non è solo un poliziotto che
arresta criminali ma anche l’avvocato che li difende in tribunale. Chiuso fra
le sbarre e la barra, invischiato dalla seduzione della misteriosa bionda Lola
Cain, Ned ha sempre meno tempo per la moglie, Lana. Certo sua moglie non è
stata con le mani in mano: s’è fatta un amante e progetta di ucciderlo per
riscattare la sua polizza sulla vita. A complicare le cose, arrivano in città
anche l’ex-marito dell’assistente di Ned, Laura, che era stato lasciato e aveva
giurato vendetta e il feroce criminale Max Shady, desideroso di rivincita verso
Ned Ravine, che l’aveva incarcerato anni prima...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXzMU-KLg2nqGbmAxGC0sBtLxcUhyI1ouW_AyMQ1HnSZomc1DJb3RtPJk32bvCmL-CQGmPaYHSxI_WMnGwIy2M0oP7PRQtN1vtYpMbBS7xk-0llYvegjTfCH5Y22EBf8NfMg-2shA9Dgc/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXzMU-KLg2nqGbmAxGC0sBtLxcUhyI1ouW_AyMQ1HnSZomc1DJb3RtPJk32bvCmL-CQGmPaYHSxI_WMnGwIy2M0oP7PRQtN1vtYpMbBS7xk-0llYvegjTfCH5Y22EBf8NfMg-2shA9Dgc/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione </b>– <i>Fatal Instinct </i>è un film
strano. Personalmente, lo vidi agli inizi della mia carriera di aspirante
cinefilo e divenne subito un mio cult istantaneo. L’ho riguardato dopo tanti
anni per sincerarmi che fosse davvero un film bello come m’era parso ai tempi
dell’infanzia beata. Lo è e insieme non lo è. Mi spiego meglio: <i>Fatal Instinct</i>
è uno spoof dei noir classici e dei neo-noir anni ’80 che mitraglia sullo
spettatore una scarica di rimandi e/o citazioni più o meno colte che fanno
sorridere, piuttosto che spanciare dal ridere.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’umorismo del film, a distanza di anni, l’ho trovato più
sottile, per quanto involontario. Tutti gli errori del film (una regia e una
recitazione troppo “serie” per una parodia, la mancanza assoluta di originalità
della storia che riunisce tutti i luoghi comuni del noir classico) finiscono
stranamente per armonizzarsi alle stralunatezze comiche e il risultato è un
noir che pare la somma del suo genere. Ma se per un film drammatico questo
stile ormai cristallizzato e superficialmente convenzionale sarebbe stato una
condanna, in <i>Fatal Instinct</i> la demenzialità del mondo in cui è ambientata la
storia dà piuttosto un tocco di onirico alla pellicola di Reiner, vero
pseudo-noir insieme retrò e burchielliano (ho amato il reparto artistico per il
look sixties della pellicola).<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
La spiegazione del piano per uccidere Ned, il “sesso pazzo”
con Lola Cain, la surreale scena del processo con annessa una “ricreazione” in
cui avvocati, sospetti e guardie giocano come bambini. Non c’è una singola
scena che insieme non sia coronata da una comicità sciroccata e infantile, in
chiara contraddizione con la serietà con cui i personaggi si comportano. Un
bizzarro caso di “così stupido che pare intelligente”, vero camp d’autore, con
quei tocchi stranianti (non oso dire metacinematografici, seppure involontari)
come la telecamera che urta contro un albero e si spacca, i personaggi che
possono leggere i sottotitoli e l’accompagnamento sonoro del sassofonista
Clarence Clemons, che appare nei panni di se stesso.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Forte anche di un cast di quasi-fuoriclasse, limitatamente
al periodo di passaggio fra ’80 e ’90, Fatal Instinct si fa ricordare per le
incredibilmente sexy Sean Young, bionda di ghiaccio, e la sirena lynchiana
Sherilyn Fenn, già vista in <i>Twin Peaks</i>, innocente e radiosa. Armand Assante è
perfetto per l’ambivalenza comica e drammatica del suo personaggio con i modi
affascinanti e l’espressione stolida, totalmente lontano dalla fisicità
scalmanata del Fran Drebin de <i>La pallottola spuntata</i>. Una piccola perla, questo
<i>Fatal Instinct</i>, un giochetto intellettuale innocuo ma sapido.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzht59SQdxlBKrP0h83cNZMldPbUCXT4S0MsPEQWRPL8BEkdt7zqYI5eCXsA1QTDBkA9jcTcax64vYg8MTR3aIOG69BGHPvrZ4IYmlOvoG7rV2Vm1HWoXvln77kHJANP_-BYZP0LpCv8/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlzht59SQdxlBKrP0h83cNZMldPbUCXT4S0MsPEQWRPL8BEkdt7zqYI5eCXsA1QTDBkA9jcTcax64vYg8MTR3aIOG69BGHPvrZ4IYmlOvoG7rV2Vm1HWoXvln77kHJANP_-BYZP0LpCv8/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Rimando ai film citati
dal film stesso: <i>La fiamma del peccato</i> (1944) di Billy Wilder, <i>Chinatown</i> (1974)
di Roman Polanski, <i>Cape Fear</i> (1991) di Martin Scorsese, <i>Dick Tracy</i> (1990) di
Warren Beatty. Non dimentichiamo poi il grande <i>I diabolici</i> (1955) di Henri-Georges
Clouzot, <i>A letto con il nemico </i>(1991) di Joseph Ruben e <i>Il postino bussa sempre
due volte</i> (1946) di Tay Garnett. Nel campo nella parodia del noir, poi,
spettacolare è <i>Una pallottola spuntata </i>(1998) di David Zucker.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdsFsuLf2KPWvJ4PED3I_9EoaFLPGqcuGrW17do7yH7XD7Nh06dS2YIc2Tm5VchCrIl7SQTSaBBPiPWEtz_b5Joav2oQVvBjnl5KeEgiQg0u0n2hpxo2KcR0-3uI-TKdJeMD5YCatKh00/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdsFsuLf2KPWvJ4PED3I_9EoaFLPGqcuGrW17do7yH7XD7Nh06dS2YIc2Tm5VchCrIl7SQTSaBBPiPWEtz_b5Joav2oQVvBjnl5KeEgiQg0u0n2hpxo2KcR0-3uI-TKdJeMD5YCatKh00/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Quella de Le Hot Club. Sean Young è bella oltre
ogni limite, la comicità sciroccata.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – L’intera colonna sonora di Clarence Clemons.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/_mBx7Pdg3gY/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/_mBx7Pdg3gY&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="http://youtube.googleapis.com/v/_mBx7Pdg3gY&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-16287314263995561552013-10-18T11:00:00.000-07:002013-10-18T11:00:16.011-07:00BANSHEE, Stagione 1 (2013), Jonathan Tropper, David Schickler<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsZU5G31BOKaI4B32j4PkePoonyQCNzzS0aC3QSRDonlDmNwCRzLbcD9eBbUYbZYOk5mBDwHKvSe7GNN0ZyYU7-D_et2kU8Ohqf0TK6dmQ9csEUPZ5IXLZnHt46W6tsER8b0lm2Zlxoi8/s1600/Banshee_promotional_poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsZU5G31BOKaI4B32j4PkePoonyQCNzzS0aC3QSRDonlDmNwCRzLbcD9eBbUYbZYOk5mBDwHKvSe7GNN0ZyYU7-D_et2kU8Ohqf0TK6dmQ9csEUPZ5IXLZnHt46W6tsER8b0lm2Zlxoi8/s400/Banshee_promotional_poster.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Greg
Yaitanes, SJ Clarkson, OC Madsen, Dean White, Miguel Sapochnik<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Antony
Starr, Ivana Miličević, Ulrich Thomsen, Frankie Faison, Hoon Lee, Lili Simmons,
Ben Cross, Ryann Shane<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Sceneggiatura</b>: Jonathan Tropper, David Schickler<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzyXaoZ5H4riXvLRUWWT67orp8lEfJODwuRU7zD0Go6kSD5fZQTObE95rMP_P_J3f-N0z-9gZq7YfNNLZniT2Vp0mrW0fv_T1efpMvGVsDJVNhiYF55RiRFyH_7jzukCJaB6581sI4Cak/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzyXaoZ5H4riXvLRUWWT67orp8lEfJODwuRU7zD0Go6kSD5fZQTObE95rMP_P_J3f-N0z-9gZq7YfNNLZniT2Vp0mrW0fv_T1efpMvGVsDJVNhiYF55RiRFyH_7jzukCJaB6581sI4Cak/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta </b>– A volte inizia tutto con l’incontro, in
un bar di provincia, di opportunità e fortuna. Se un galeotto appena uscito di
prigione dopo quindici anni di gattabuia, alla ricerca di dieci milioni di
dollari in diamanti, finisce in mezzo alla rissa che porta alla morte del nuovo
sceriffo di Banshee, Pennsylvania – sceriffo che è appena arrivato in città,
che nessuno ha ancora mai visto, eccetto forse per un connivente barista... che
potrebbe succedere? Che potrebbe succedere se il galeotto decidesse di prendere
in prestito l’identità del nuovo sceriffo, di portare in città i suoi
eterodossi metodi da strada, facendo arrabbiare non poche persone: il capo
della malavita locale, un mafioso ucraino, una ex-complice e amante che,
nascosta sotto nuova identità, non vuole saperne di tornare alla vecchia
vita...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaC0ZJeQ9EVInitZCO-tF3PI6RtXTT_uBz1t4RVPIDbEvEDF0vbavnfsY00dC_qjNroA5O3eEUagUph51TeJMHDD-9mmRewnFe89lxsmqATji7Mm8MIHgg1usXzoMsGz816FTXlAlo2lQ/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaC0ZJeQ9EVInitZCO-tF3PI6RtXTT_uBz1t4RVPIDbEvEDF0vbavnfsY00dC_qjNroA5O3eEUagUph51TeJMHDD-9mmRewnFe89lxsmqATji7Mm8MIHgg1usXzoMsGz816FTXlAlo2lQ/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – <i>Banshee</i> è una figata. La
sceneggiatura fa acqua? Ahinoi, sì, ma non è nemmeno il colabrodo che molti amano
credere che sia. Le prime stagioni, si sa, tolte qualche eccezioni eccellenti
(vedi <i>Breaking Bad</i> o <i>Mad Men</i>) sono sempre un giro di prova, la serie deve
carburare, capire come avanzare da sola, farsi comprendere dai suoi autori.
<i>Banshee</i> è proprio così: eccessiva, funambolica, rutilante. Zoppica di tanto in
tanto, sì, a volte di certo non sfoggia particolare buon gusto, ma diverte.
Diverte eccome.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZPgaZfj59WYDaod4hQLXkP2htN08f6_T_kepWsSkicxDM3sLva11ctVE3QiiFXOn9cUIMsdVxnKPQOe0ytmFUE7E-pm8cMl4QozpyAX66e_P_6pEUPvtVUq4CPirBK80lpAwNpuR04Gs/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZPgaZfj59WYDaod4hQLXkP2htN08f6_T_kepWsSkicxDM3sLva11ctVE3QiiFXOn9cUIMsdVxnKPQOe0ytmFUE7E-pm8cMl4QozpyAX66e_P_6pEUPvtVUq4CPirBK80lpAwNpuR04Gs/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Se con <i>Breaking Bad</i> avevamo una mistura di pulp e drama con
preponderanza del lato drammatico, con <i>Banshee </i>vediamo un ribaltamento di
equilibri: più pulp che dramma, ma la serie comincia presto a scavare dentro ai
personaggi, prima ingenuamente poi sempre con maggiore precisione. Non
dimentica nemmeno il suo lato più sapido ed entusiasmante, anzi è uno show onnivoro:
ci sono la mafia ucraina, la mafia Amish, gli indiani, i furti milionari, un
hacker transgender (!!!), un ex-pugile galeotto, una mamma di provincia che è
un’assassina/ladra sotto copertura...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqOnGx-rrJMDIBL33dorI2TyYFTJishrMckREPpU6gquhiqLyWlI_dyHBrIgKBDqk2rol9BE0XKzgsmvNOSqlssvXQUoeqtv8AYjZFboHVVexYI-a-t1CR5xnonryt5KBnJQxUs75GXU/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqOnGx-rrJMDIBL33dorI2TyYFTJishrMckREPpU6gquhiqLyWlI_dyHBrIgKBDqk2rol9BE0XKzgsmvNOSqlssvXQUoeqtv8AYjZFboHVVexYI-a-t1CR5xnonryt5KBnJQxUs75GXU/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’esagerazione è la cifra stilistica, ma proprio sul versante
dello stile abbiamo davanti un realismo di disarmante minimalità. La serie si
gioca tutta sul concitatissimo montaggio e sul maggiore uso di effetti speciali
analogici a dispetto dei digitali. I risultati? Scazzottate epiche,
violentissime. Scene di tortura assolutamente non sopra le righe (ma in un
contesto che lo è), battute epiche come se fossero noccioline (su tutte la
meravigliosa «<i>Meet the new boss</i>») e personaggi <i>greater than life</i>.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtkhsFa0XFFVMvR69CVmrIPTpy0wYMmm1gAUrlLl-YDelj-AZwgKRG4nhvzdLPE8IoL7oDkJYXm2MJc0j5-h6DAIX4JtbzJ92EBNnqgl2eHpRB2LUoCuzxYuURvu54axJFq7VfW2I7Myo/s1600/Cattura6.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtkhsFa0XFFVMvR69CVmrIPTpy0wYMmm1gAUrlLl-YDelj-AZwgKRG4nhvzdLPE8IoL7oDkJYXm2MJc0j5-h6DAIX4JtbzJ92EBNnqgl2eHpRB2LUoCuzxYuURvu54axJFq7VfW2I7Myo/s400/Cattura6.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Andiamo dallo sceriffo Hood, l’uomo che non deve chiedere
mai, il macho perfetto, alla sfaccettatissima Carrie/Anastasia: singolare
fusione di madre coraggio e spietata killer esteuropea. Le macchiette sono
rigorosamente indimenticabili: svettano il transgender d’azione Job con la sua
lingua velenosa, il capo mafia Kai Proctor insieme al suo inquietante
assistente Burton, la amish zoccola Rebecca e il terrificante Albino, presente
solo per una parte minuscola ma che nessuno potrà mai dimenticare.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpusDmjMmOxGY3Vbx2RuR51GL6Kt4ba936J9BKMRdS8cqW1hwdi_NW5QtjTLTmng1q6aJ5kzbFLh75PQCgEXBBYFbVJLD0vmWdIqX1r6cxbqSKhS4hvE5XBNMBGFvUWdhcmMRUIVQPa7o/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpusDmjMmOxGY3Vbx2RuR51GL6Kt4ba936J9BKMRdS8cqW1hwdi_NW5QtjTLTmng1q6aJ5kzbFLh75PQCgEXBBYFbVJLD0vmWdIqX1r6cxbqSKhS4hvE5XBNMBGFvUWdhcmMRUIVQPa7o/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Fra gang di motociclisti violenti, pugili stupratori,
ex-compagni di galera con l’hobby del ricatto e torbidi intrighi politici, lo
sceriffo Hood colpisce tutti con la sua capacità di prendere a legnate gli
uomini, portarsi a letto le donne e risolvere ogni faccenda alla maniera dei
veri uomini. <i>Banshee</i> è una delle serie più interessanti dell’anno passato,
intrattenimento televisivo puro e disimpegnato che non prescinde
dall’approfondimento psicologico dei personaggi. Se siete amanti del
testosterone, questa è la serie che fa per voi.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxaSZut8cq_siqCvg0oJl4qhAllr4ZhQJ2Ado22H59IoHIDdDEt1CcbzhiJ4__uIwxS8gv37IHuUemfwSoZTc-aaR4HOWwgva_Ki4WWdzB_bGGVAEKigy6ZeIj1cDeYDqdFwZKGhwlxI8/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxaSZut8cq_siqCvg0oJl4qhAllr4ZhQJ2Ado22H59IoHIDdDEt1CcbzhiJ4__uIwxS8gv37IHuUemfwSoZTc-aaR4HOWwgva_Ki4WWdzB_bGGVAEKigy6ZeIj1cDeYDqdFwZKGhwlxI8/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – L’appena conclusasi
<i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&cad=rja&ved=0CFkQFjAE&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F10%2Fbreaking-bad-stagione-1-2008-vince_2.html&ei=jXZhUsL5K8TL4ATIxoCoBA&usg=AFQjCNH_lrwJWSDrAvaa7xOimM_1BKL52w&sig2=20Clab066YoJknGyEbNRgw&bvm=bv.54934254,d.bGE">Breaking Bad</a></i> (2008-2013) di Vince Gilligan, vertice e pietra miliare
dell’intrattenimento televisivo di tutti i tempi, è il fratello maggiore e più
figo di <i>Banshee</i>. Per i moderni western abbiamo poi il capolavoro <i>Deadwood</i>
(2004-2006) di David Milch, <i>Hell on Wheels</i> (2011-…) di Joe e Tony Gayton,
insieme alla solidissima <i>Sons of Anarchy </i>(2008-...) di Kurt Sutter. Se vi
sentite desiderosi di andare sul classico, non potreste mai perdervi il sommo
trash <i>Walker, Texas Ranger</i> (1993-2001) di Leslie Greif e Paul Haggis.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaUvmG38n8g646tZzTLvdWtM7BzD4HMVG0cK7cres3lcWK1r6FFUnTGYdQDDUXvJtiGZFJ6-8y2u-QG-yJSXeqTl2sqSwaubxPHebCwdNQKyosN9naDkoS0Bu898VYsMUapZFeNy6e8J0/s1600/Cattura14.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaUvmG38n8g646tZzTLvdWtM7BzD4HMVG0cK7cres3lcWK1r6FFUnTGYdQDDUXvJtiGZFJ6-8y2u-QG-yJSXeqTl2sqSwaubxPHebCwdNQKyosN9naDkoS0Bu898VYsMUapZFeNy6e8J0/s400/Cattura14.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Le scazzottate: <a href="http://www.youtube.com/watch?v=jqRPaucl8r4">Hood/Sanchez</a>, <a href="http://www.youtube.com/watch?v=buuC2IHqgCk">Hood/Albino</a>,
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=IPdeq1rB1jA">Carrie/Olek</a>. La <a href="http://www.youtube.com/watch?v=_qkhkFLQmbY">sparatoria</a> finale. Le battute del transgender Job.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Svariate. La maliosa <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=3_JBKc__UIc">Madonna</a></i> di Jude
Christodal, le aggressivissime <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=OwLn4Jkdi8c">So So Fresh</a></i> di Nico Vega e <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=HgeQwBQGxH4">We Got To Meet Death One Day</a></i> di Luella and the Sun. Cito più di sfuggita <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=kpPCHvA2FwI">Fifth of Whiskey</a></i> di Verse &
Bishop e l’<a href="http://www.youtube.com/watch?v=VGWEiNNGR3Y">opening theme</a> firmato dai Methodic Doubt.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/3bopBAOSCpE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-59427589166937470672013-10-10T09:40:00.000-07:002013-10-10T09:40:03.379-07:00LA CASA (2013), Fede Alvarez<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZQ0cqzBHf07eqrRa7-iisfy_Zklf3UP8h_3W1psG0c4kSP4FYJAnTIwb11Fd4lYcveXQEtzAaisIaNYJYHkdSPtPE1R4mgPJLNmWIoj__jrW8Ic6Iem7PCRqqoeozi4qWdX4NxFRCPd0/s1600/LaCasa_locandina_italiana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZQ0cqzBHf07eqrRa7-iisfy_Zklf3UP8h_3W1psG0c4kSP4FYJAnTIwb11Fd4lYcveXQEtzAaisIaNYJYHkdSPtPE1R4mgPJLNmWIoj__jrW8Ic6Iem7PCRqqoeozi4qWdX4NxFRCPd0/s400/LaCasa_locandina_italiana.jpg" width="280" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
USA, 2013<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Fede Alvarez<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Cast</b>: Shiloh Fernandez, Jane Levy, Jessica Lucas, Lou Taylor
Pucci<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Fede Alvarez, Rodo Sayagues, Diablo Cody<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Yd0ly_RrxtfYuqsZ4hDQXip1oD9ndj0t0FdpDoGOoeMs4MEQVmCNQEia88b8Hvov-wW6SFteENC1ciTg6I8R5WeHhxo4UdcbwrK2wl-8Zz7XXP1wmhFt5eV4RCTeGN_ujEbgSnGoQNg/s1600/Cattura19.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-Yd0ly_RrxtfYuqsZ4hDQXip1oD9ndj0t0FdpDoGOoeMs4MEQVmCNQEia88b8Hvov-wW6SFteENC1ciTg6I8R5WeHhxo4UdcbwrK2wl-8Zz7XXP1wmhFt5eV4RCTeGN_ujEbgSnGoQNg/s400/Cattura19.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Il giovane David e la sua fidanzata
Natalie si uniscono all’infermiera Olivia e all’amico David per aiutare Mia,
sorella di David, a iniziare la sua disintossicazione dall’eroina. Essendo già
falliti numerosi altri tentativi, il gruppo decide di passare qualche giorno
nella capanna di famiglia, dispersa fra i boschi. Sentendo uno strano odore di
putrefazione, i ragazzi scoprono l’esistenza di una botola che conduce in una
cantina dove ritrovano un antico manoscritto insieme a numerosi cadaveri di
animali e tracce di quello che pare essere stato un rogo. Leggendo per sbaglio
il libro ad alta voce, un’oscura presenza verrà risvegliata che possiederà
ognuno dei ragazzi conducendoli al massacro totale. Chi riuscirà a sfuggire
alla maledizione?<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFCe2dYNDEli1zcRRC2Mn_PwAoYcM5KuRWGeVYVxEjViUCVwIwbA4m8fhQ2Hsa3URQFwfOHSKqz3VItMkS5cbDdAoSabDWmyWQexIcnjZ00FNZ4Isa2D_-andhwPwWBPjOwarBcydTAmE/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFCe2dYNDEli1zcRRC2Mn_PwAoYcM5KuRWGeVYVxEjViUCVwIwbA4m8fhQ2Hsa3URQFwfOHSKqz3VItMkS5cbDdAoSabDWmyWQexIcnjZ00FNZ4Isa2D_-andhwPwWBPjOwarBcydTAmE/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Il palio della scommessa era
alto: rifare uno dei sommi classici del cinema horror, diretto da uno dei sommi
registi del genere e iniziatore di una saga delle più celebri e blasonate. La
scommessa è formalmente vinta, sebbene i risultati non siano dei più
indimenticabili. Fede Alvarez è pratico e deciso, colpisce duro e non chiede
scusa a nessuno. Nega ironia e citazionismo, snobba la decostruzione dello
stereotipo horror operata dal geniale <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&cad=rja&ved=0CEsQFjAD&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F09%2Fthe-cabin-in-woods-2011-drew-goddard.html&ei=v9dWUu76BaLd4QSG_ICgCw&usg=AFQjCNHzXwS469kL6axOVQfnQEICRwqIhg&sig2=phL2voESe8ehonKmX3XfPg&bvm=bv.53760139,d.bGE">Quella casa nel bosco</a></i> e firma un horror
demoniaco duro e puro, viscerale e terribile.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnAnJPbC-hG2W-DDZz-gvSE6FSSwOhPhPgP1M4JBArxN56nBT3-nWe43oGh7NS4z8pGgpUT0HBK5qiG4AiPc0zlu0OqpiFuXEbvhAhqv13fAMOcuxSvZ7FUQ324qCu9qJzJm9MBoS1Wt0/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnAnJPbC-hG2W-DDZz-gvSE6FSSwOhPhPgP1M4JBArxN56nBT3-nWe43oGh7NS4z8pGgpUT0HBK5qiG4AiPc0zlu0OqpiFuXEbvhAhqv13fAMOcuxSvZ7FUQ324qCu9qJzJm9MBoS1Wt0/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film fa paura? No. Non che l’originale ne facesse. <i>La
Casa</i> di Raimi, infatti, preferiva declinare l’orrore in grottesco
divertissement, punzonare lo spettatore con la ferocia dell’umorismo e dare
agli stilemi dell’orrifico un sapore di gag comica, al limitare dell’assurdo.
Una verve giocosa che ancora il regista cinquantatreenne pare non aver perso.
Alvarez però non si sente in vena di giocare, no. Il suo <i>La Casa</i> è un film
dannatamente serio, solenne in certi punti come l’attacco che cita <i>Shining</i>, ma
che non si nega per nulla una sorta di acido divertimento, specialmente nel
finale con l’epica battuta «<i>Feast on this, motherf***er!</i>»<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjay77NeuWkT-vNNLsZJ772Cst8bAUhkXaAVN3q6YRRHVtWR46rZZGIJPvkiYUcRb4glb1HXCGZc1jBSEnqxAtHFHMjHyFw68FNd_V0BbZi2prjLQva84Rl8AeQqBOowYQsAxtMxgjSxaY/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjay77NeuWkT-vNNLsZJ772Cst8bAUhkXaAVN3q6YRRHVtWR46rZZGIJPvkiYUcRb4glb1HXCGZc1jBSEnqxAtHFHMjHyFw68FNd_V0BbZi2prjLQva84Rl8AeQqBOowYQsAxtMxgjSxaY/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Ciò che stupisce davvero, nella pellicola dell’uruguaiano
trentacinquenne, è l’assoluta brutalità della narrazione, l’intensa fisicità
degli orrori messi in scena. L’elemento splatter/orrifico non è violenza
estetizzata ma una spietatezza paradossalmente realistica, o comunque in cui è
totalmente assente ogni spinta idealizzante. Quella messa in scena da <i>La Casa</i> è
un’agonia totalmente carnale, che si attacca al nostro midollo grazie anche
alla preferenza del regista per effetti speciali analogici e non digitali.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlitkpRc32U0kNBgftIhXM7mUf7LpVLtDrkrvLNbxMcOd-B95aYrKACeZkDaYUC1zjXXYpnfaEp14F_Njpl76J6E_8Ot_1njSZtrbXAzj6j3d7bPAEyv-skKirIr2xSmgQhTkftiUuec/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLlitkpRc32U0kNBgftIhXM7mUf7LpVLtDrkrvLNbxMcOd-B95aYrKACeZkDaYUC1zjXXYpnfaEp14F_Njpl76J6E_8Ot_1njSZtrbXAzj6j3d7bPAEyv-skKirIr2xSmgQhTkftiUuec/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Nonostante la quasi pedissequa aderenza al modello
originario, Alvarez confeziona un film che potrebbe essere considerato l’apice
del genere splatter – intendendo come apice il perfetto equilibrio fra violenza
fine a se stessa e risorse formali che riesce a impressionare scioccando ma non
costringe lo spettatore a contorcersi sulla poltrona, come succede invece in
film di più incerto gusto (ma indubbio fascino) come la saga di <i>The Human
Centipede</i>, quella degli ultimi insostenibili episodi di <i>Saw</i> o di certi film asiatici come <i>Visitor Q</i> o
<i>Suicide Club</i>, colpevoli di vere e proprie soperchierie visive nei confronti del
malcapitato spettatore, costretto a vedere denti frantumati a colpi di
martello, scuoiamenti, girandole di suicidi. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZpWh6-FSWWrDZARMnJAm4tyl4KI2URbhZzzDoJY2YuxWlu58cUBEQTXpCtuWTxBrdFit61nF0SQKqjkJ2orDr6ylgJGIdkIrOT45oboZmprd3jWUOgAOUwYEpMS18lu4O5sx033PsQX8/s1600/Cattura17.PNG" imageanchor="1"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZpWh6-FSWWrDZARMnJAm4tyl4KI2URbhZzzDoJY2YuxWlu58cUBEQTXpCtuWTxBrdFit61nF0SQKqjkJ2orDr6ylgJGIdkIrOT45oboZmprd3jWUOgAOUwYEpMS18lu4O5sx033PsQX8/s400/Cattura17.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
L’approfondimento dei personaggi è cosa secondaria,
specialmente per il regista, e, per una volta, nemmeno a noi interessa che ci
siano figure praticamente mute (contando sul fatto che i protagonisti del film
sono in tutto cinque) o che la divisione per tipologie umane sia meccanica e
impersonale. I personaggi sono carne da macello, a far da protagonista ne <i>La
Casa</i> è l’anima stessa della sofferenza e dell’atroce supplizio, in un climax
grafico che avvolge totalmente fino al catartico finale, giocato senza pietà o
tenerezza sotto il raggelante battere di una pioggia di sangue.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj91etA2BDxIrGwrt2bAtL-8rj_JXmR1Q3bNAAraHxT4BdtAWXoC9IL0tkc3zAA7-sDhMupUtE8BpZ9sGP-NbvrSOK6EfnJQJpZ7gITo-GFbpPA_tbYW9zHJA7LrADXEXL85yPHpZMJbZw/s1600/Cattura16.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj91etA2BDxIrGwrt2bAtL-8rj_JXmR1Q3bNAAraHxT4BdtAWXoC9IL0tkc3zAA7-sDhMupUtE8BpZ9sGP-NbvrSOK6EfnJQJpZ7gITo-GFbpPA_tbYW9zHJA7LrADXEXL85yPHpZMJbZw/s400/Cattura16.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ovviamente la saga
originale: <i>La Casa</i> (1981), <i>La Casa 2</i> (1987) e <i>L’armata delle tenebre</i> (1993) di
Sam Raimi. Rimanendo sul classico abbiamo <i>La notte dei diavoli </i>(1972) di
Giorgio Ferroni e <i>I tre volti della paura</i> (1963) del grande Mario Bava. Per
esperienze splatter di perfetto equilibrio, cito il sommo <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDYQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F10%2Fthe-loved-ones-2009-sean-byrne.html&ei=INdWUtCTCqja4AS8oICICw&usg=AFQjCNEO2TlRScknD4fCFOvtciRnbOnCEg&sig2=TTGk3a3nDEbeziRZWKR4GQ&bvm=bv.53760139,d.bGE">The Loved Ones </a></i>(2009)
di Sean Byrne, il cult francese <i>À l'intérieur </i>(2007) di Alexandre Bustillo e
Julien Maury insieme ai moderni classici <i>Hostel</i> (2005) di Eli Roth e il primo <i>Saw</i> (2004)
di James Wan. Mentre è immancabile il richamo alla <i>folie à deux</i> di <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2012/11/antichrist-2009-lars-von-trier.html">Antichrist </a></i>(2009) di Lars von Trier. Concludo con la lunga saga di <i>Hellraiser</i>, iniziata da <i>Hellraiser</i>
(1987) di Clive Barker.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUPD9jZiMW2PqAaTr5mvWzQtpX-rbVxUjLNjPhFUhzqyYFeSJZWvjN6O9Z3cYi376wXyWPU6SDiY7qffXyHnqXZvjuMx_wdcch0tAufoheKymbpqufBC73n3S748E8lx9-dlgnxv-QaJM/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUPD9jZiMW2PqAaTr5mvWzQtpX-rbVxUjLNjPhFUhzqyYFeSJZWvjN6O9Z3cYi376wXyWPU6SDiY7qffXyHnqXZvjuMx_wdcch0tAufoheKymbpqufBC73n3S748E8lx9-dlgnxv-QaJM/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Per fantasia e inquietantezza, la scena della
doccia batte tutte le altre, a parte, forse, per il finale sotto la pioggia di
sangue.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/9iWnRupexf8?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-3736607225757883132013-09-29T06:55:00.002-07:002013-09-29T07:05:48.303-07:00WHAT RICHARD DID (2012), Lenny Abrahamson<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYd-q0EwIVrzrLGPiG2A68hbkTRdee5S7gkHhaOsCmRY_FyQGQgthkl_WTLAYvInwNA5UUT4hDPPpFjRdZ8NW5mZdzsalQpi1i-Je-I4PSFt4dhXU_Skh0txf5zHpxF31-gnymGB3suWo/s1600/whatrichardidlarge.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYd-q0EwIVrzrLGPiG2A68hbkTRdee5S7gkHhaOsCmRY_FyQGQgthkl_WTLAYvInwNA5UUT4hDPPpFjRdZ8NW5mZdzsalQpi1i-Je-I4PSFt4dhXU_Skh0txf5zHpxF31-gnymGB3suWo/s400/whatrichardidlarge.jpg" width="293" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">Irlanda,
2012<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: Lenny
Abrahamson<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Jack
Reynor, Roisin Murphy, Lars Mikkelsen, Sam Keeley, Gavin Drea<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Malcolm Campbell<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLCsJkPHYRw0Ll6NaDAB0rBq0cCj8IKCTk0eTp7qno-noJUuHJwt7G6GmV4Y3BF_viFQe92JM8OHqrFjnyic2UUAnWq867YFuZ78k1so7D0tNQL6gJwCJVeVFfwQ2-Jgjq781u854q_ao/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLCsJkPHYRw0Ll6NaDAB0rBq0cCj8IKCTk0eTp7qno-noJUuHJwt7G6GmV4Y3BF_viFQe92JM8OHqrFjnyic2UUAnWq867YFuZ78k1so7D0tNQL6gJwCJVeVFfwQ2-Jgjq781u854q_ao/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Richard ha tutto: è il bonazzo della sua
scuola, una brillante carriera universitaria l’attende, ha forse trovato
l’amore, ha la fortuna di una famiglia amorevole... Tutto, insomma, pare andare
per il meglio, in quella magica estate irlandese di feste e complici abbracci.
L’ultima particella di libertà, prima che il futuro cominci a gettare sul
presente l’ombra grande della vita adulta, con le sue responsabilità e i suoi
drammi. Non ci si potrebbe mai aspettare che tutto sia rovinato. Da una zuffa
fra amici, poi... Eppure, la mattina dopo, un ragazzo viene trovato cadavere.
Viene trovato cadavere dopo che tutti l’avevano visto alzarsi, dopo averlo
pestato a sangue...<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_YtKpUiv6qCDkCsyc0IFHB4yrMdFOTFKdrMsPwVuR-5Wqb-C8uPyXqO-kYHXQdotGITcUgrCECec8Of00KRwUlX15mbbMLtoWq-U9VQyoclTSYU1ty_NhU6wtMyTVFurcGuOId9FcO0k/s1600/Cattura2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_YtKpUiv6qCDkCsyc0IFHB4yrMdFOTFKdrMsPwVuR-5Wqb-C8uPyXqO-kYHXQdotGITcUgrCECec8Of00KRwUlX15mbbMLtoWq-U9VQyoclTSYU1ty_NhU6wtMyTVFurcGuOId9FcO0k/s400/Cattura2.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Un <i>Delitto e Castigo</i>
tascabile, questo m’è parso il film di Lenny Abrahamson, autore che non
conoscevo ma i cui film dovrò recuperare. Senza una minima traccia di facili
moralismi o banalissime escursioni nei meandri della colpa, senza nessun gusto
macabro per la casistica truculenta, la pellicola racconta la storia di un
ragazzo come moltissimi altri, anzi, di un bravo ragazzo (genere quanto mai
raro, di questi tempi) che entra nella più grande crisi della sua vita e
semplicemente non sa cosa fare.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE74QqsHXFD5D_CLtWNLEruhOqGNYCF3m36otNnFVUdND14fBToTOPRVJnIunC7WdIqwUxhrEvzdV1nRyY4KdmIsANauwBuST3tMK9Zi-NFwa_HDgCGp2OosYYwXSz6whzPXzZ13v1AcE/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE74QqsHXFD5D_CLtWNLEruhOqGNYCF3m36otNnFVUdND14fBToTOPRVJnIunC7WdIqwUxhrEvzdV1nRyY4KdmIsANauwBuST3tMK9Zi-NFwa_HDgCGp2OosYYwXSz6whzPXzZ13v1AcE/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film, da questo punto di vista, è umanissimo. Di
un’umanità scottante, quasi dolorosa, verissima. La naturalezza con cui la
malinconia dei diciott’anni è dipinta alla perfezione con sopraffini toni
smorzati, silenzi, l’eloquenza dei gesti. L’universo della colpa è accennato e,
insieme, perfettamente delineato, fino alle conseguenze più inevitabili che,
per fortuna, non discendono mai nel grandguignolesco. Le stesse allusioni a
droga, alcol e sesso (e se ne vedono a bizzeffe) sono disinfettate d’erotismo,
scarnificate, hanno una valenza documentaria.<o:p></o:p></div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV0cWomatXsIE622GApkLeBdP3qH3goYbWmfn0oY2syeLBJp7Nv47sVh4WzvF3iSWncJ3IgelPM-TnPf0l0jhxB_WaCwRCaKIQjL46ISQcOTDGcFjeIIjsgf5Pfk8vpPMpa_r-dkYWMuY/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV0cWomatXsIE622GApkLeBdP3qH3goYbWmfn0oY2syeLBJp7Nv47sVh4WzvF3iSWncJ3IgelPM-TnPf0l0jhxB_WaCwRCaKIQjL46ISQcOTDGcFjeIIjsgf5Pfk8vpPMpa_r-dkYWMuY/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Jack Reynor è un attore straordinario. Richard Karlsen è un
personaggio che pare vivo, approfondito quasi come un personaggio di libro.
Altra highlight della storia è Lars Mikkelsen (fratello del Mads Mikkelsen di
<i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDUQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2013%2F06%2Fhannibal-stagione-1-2013-bryan-fuller.html&ei=2TBIUr2POOWM7AbMmYBg&usg=AFQjCNESexDJXvJqZCJKLKwEQ04v2_9kbQ&sig2=PvjWOtbo-tJfpgreZLyEOg&bvm=bv.53217764,d.ZGU">Hannibal</a></i>): un padre al limite, una psiche che quasi possiamo sentire. Questo il
grande pregio del film di Abrahamson: iniziare con la cronaca nera e finire con
le sfaccettature dell’animo umano. Una procedura non dissimile (nemmeno per
trama) dal capolavoro assoluto<i> Paranoid Park</i> di Gus Van Sant, solo con un tocco
estetico dal gusto più nordeuropeo.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhPQCzhfjq17FGRkkov5a4fMUFpnAlHf1auwze4dknw7ZvPG3J0lsFhF3ol_gjT8ON0dDJqvISH2yLsqxiGA5PnJpzc4EpRLL1wAJaWcVO342xRTQDiHLtRVIRluHA8nzjFCR2RduF46I/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhPQCzhfjq17FGRkkov5a4fMUFpnAlHf1auwze4dknw7ZvPG3J0lsFhF3ol_gjT8ON0dDJqvISH2yLsqxiGA5PnJpzc4EpRLL1wAJaWcVO342xRTQDiHLtRVIRluHA8nzjFCR2RduF46I/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Verismo e stilizzazione, tenerezza e ferocia, bellezza e
supplizio, gioventù e condanna. Tutti questi elementi concorrono, in <i>What
Richard Did</i>, alla creazione di uno dei drammi indipendenti più toccanti mai
visti. La complessità sottintesa dei rapporti umani, l’ambiguità dell’empatia
verso un personaggio che è ambiguo verso se stesso, le citazioni colte (non
pochi hanno ritrovato, nella consonanza di dilemma morale e sublime e disteso
paesaggio del Nord Europa, echi lontani di Bergman) fanno di questa pellicola
una nuova conquista dell’umanissimo cinema nordeuropeo.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGx5iHNDeN4GoqwbDsPpeZm0h_QSursz61slGmzDlcR_UQT4qqSpybsuCwP5IH0V4kJRNdhSAamB0eTJFfFHB4bMU1zJXTYw35opH2VDipbRU1q8mY5cEM8h1eap9Mwgc6TNSI-5lkklg/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGx5iHNDeN4GoqwbDsPpeZm0h_QSursz61slGmzDlcR_UQT4qqSpybsuCwP5IH0V4kJRNdhSAamB0eTJFfFHB4bMU1zJXTYw35opH2VDipbRU1q8mY5cEM8h1eap9Mwgc6TNSI-5lkklg/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Il problema del crescere.
Iniziamo con la perla indipendente <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDQQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F05%2Fdreng-2011-peter-gantzler.html&ei=bTBIUonJF6bE7AaVnYDQCg&usg=AFQjCNGaTdlueDRRhb5drzWH58N8ePszQQ&sig2=9Ff0gNqq4mnngtCa9DJD5g&bvm=bv.53217764,d.ZGU">Dreng</a></i> (2011) di Peter Gantzler per
proseguire con il commovente <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDIQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F07%2Fles-geants-2011-bouli-lanners.html&ei=hDBIUpAvyMPsBqf_geAJ&usg=AFQjCNH6oRx8vW9qlcepJ7QmUGDKyJQZvg&sig2=L9p1KWdRtG3TKPDguFsJXA&bvm=bv.53217764,d.ZGU">Un’estate da giganti</a> (</i>2011) di Bouli Lanners. Spostandoci
sull’altro versante dell’Oceano, abbiamo l’assoluto cult personale <i>Paranoid
Park </i>(2007) di Gus Van Sant e il sommo capolavoro<i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&ved=0CDoQFjAB&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F07%2Ftout-est-parfait-2008-yves-christian.html&ei=hDBIUpAvyMPsBqf_geAJ&usg=AFQjCNHmEGoKRxc_a4ryJ4DxM4vZ7lqslA&sig2=pKppyoIFW_mWVOzNPm0luA&bvm=bv.53217764,d.ZGU"> Tout Est Parfait </a></i>(2008) di
Yves Christian Fournier. E non dimentichiamo l’ottimo <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDUQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F06%2Fevil-2003-mikael-hafstrom.html&ei=tTBIUqK1BPKP7AaU4oGwAg&usg=AFQjCNHbNTGcVUJktlDBnSzMRtnrFhunVA&sig2=mJvt_MFNCu9koapx4tZLqg&bvm=bv.53217764,d.ZGU">Evil </a></i>(2003) di Mikael
Håfström.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPfvKrnMWE_5wN2w860vBUUlFd0Ap7bPFogZQ2H94fMm-J62Wf1AQ3QJ7y1nLRSBf2ZkANcpHhYsBxpIhmw1wlI0j9H634Cs_Tcyja1lIrTtUgSg4Hm2U_ykMjvcygfhEsA0k0LMGwez0/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPfvKrnMWE_5wN2w860vBUUlFd0Ap7bPFogZQ2H94fMm-J62Wf1AQ3QJ7y1nLRSBf2ZkANcpHhYsBxpIhmw1wlI0j9H634Cs_Tcyja1lIrTtUgSg4Hm2U_ykMjvcygfhEsA0k0LMGwez0/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena Cult </b>– Il dialogo col padre, il funerale dell’amico
ucciso.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Non pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/xXTcSCp8R6E?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-31775977752253159932013-09-19T06:09:00.000-07:002013-09-19T07:12:53.619-07:00I RAGAZZI STANNO BENE (2010), Lisa Cholodenko<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-aoulPGA1eIFqrvg1m_uQec8C_AUkfnzeaNxq8nwYT5Eu_JUCAOk0UFxOUawdi-y9bekS3xjqf9sH7zTUOoukJMf5WHk6MqFG3owLFM9IsMwfpmoIpaZ7X7Yuc00iSLpkyK9GkFcDGe8/s1600/47904.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-aoulPGA1eIFqrvg1m_uQec8C_AUkfnzeaNxq8nwYT5Eu_JUCAOk0UFxOUawdi-y9bekS3xjqf9sH7zTUOoukJMf5WHk6MqFG3owLFM9IsMwfpmoIpaZ7X7Yuc00iSLpkyK9GkFcDGe8/s400/47904.jpg" width="293" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
USA, 2010<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Lisa Cholodenko<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Cast</b>: Annette Benning, Julianne Moore, Mia Wasikowska, Josh
Hutcherson, Mark Ruffalo, Yaya De Costa<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Lisa Cholodenko, Stuart Blumberg<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgApB3SM7U_zfbHGdkzC6UudeXadqVYgyCJ4eScEyyKiCfkyx7TKadspRa4o4FeUoDgetOwgHOPm6ZjED7Lx9Ol4QPWG0K6Ou0z6U2aPWV4eRIafR-bs5ttVswg8DOUSub5Zjw6sz6ndog/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgApB3SM7U_zfbHGdkzC6UudeXadqVYgyCJ4eScEyyKiCfkyx7TKadspRa4o4FeUoDgetOwgHOPm6ZjED7Lx9Ol4QPWG0K6Ou0z6U2aPWV4eRIafR-bs5ttVswg8DOUSub5Zjw6sz6ndog/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Nic e Jules sono una coppia lesbica,
sono riuscite a creare una famiglia felice con i loro due figli avuti grazie a
un donator di seme, Joni e Laser. Dietro le pressioni del fratello minore, Joni
contatta la banca del seme per rintracciare il padre biologico suo e di suo
fratello. Lo trovano. È Paul, ristoratore, impenitente dongiovanni, subito
entusiasta di poter conoscere i due figli naturali. Sebbene reticenti, Nic e
Jules provano a includere Paul nel loro ménage familiare. Ma anche se sua
moglie e i suoi figli sono assai entusiasti della nuova presenza di Paul nella
loro vita, Nic rimane all’erta, sospettosa e diffidente. Quando poi scoprirà
della relazione che Jules e Paul hanno, l’intera unità della sua famiglia
correrà grandissimi rischi.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEf5WtNgaKoOy-69dgJfIm9mM74BTSnxRWhvenSU_4mbjYNAMPaU7eRvGQihjWzIm8bDsrNWyk_HAJcEvtif4lbFPQH_iC0JqoHvOZZCTTbAAyGzFtIGfjkBhxXgEB53xFZxC47ALzRGM/s1600/Cattura12.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEf5WtNgaKoOy-69dgJfIm9mM74BTSnxRWhvenSU_4mbjYNAMPaU7eRvGQihjWzIm8bDsrNWyk_HAJcEvtif4lbFPQH_iC0JqoHvOZZCTTbAAyGzFtIGfjkBhxXgEB53xFZxC47ALzRGM/s400/Cattura12.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione </b>– Di solito non apprezzo le
mezze misure. Né parteggio per film consolatori dove tutto finisce bene, ma, in
qualche modo, <i>I ragazzi stanno bene</i> riesce a essere a suo modo un film
impegnato e radicale. Impegnato perché affronta delle dinamiche familiari con
assoluto realismo e aderenza alle cose. Niente idealizzazioni, né in senso
buonista né in senso conflittuale. Radicale, sì, per la sua positività. La
sceneggiatura della Cholodenko e di Blumberg cesella con grandissima precisione
la decadenza e ripresa di un nucleo familiare ma lo fa alla luce
dell’ottimismo, dei valori familiari dell’amore reciproco e indissolubile,
senza per questo risultare melensa e scontata.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGTSjVY2un8YTaQT5Ddu8w8Em4wrSeq0ehNevpTTKWbjSbConuAB0tDcH7xcVbja51Gfa8BR8_omm2tcboF8vJFbFEbGNn1TS0tBB7qo70V3xH8RqjViUw-ft7AQ8kpk4pArDASo9qkZM/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGTSjVY2un8YTaQT5Ddu8w8Em4wrSeq0ehNevpTTKWbjSbConuAB0tDcH7xcVbja51Gfa8BR8_omm2tcboF8vJFbFEbGNn1TS0tBB7qo70V3xH8RqjViUw-ft7AQ8kpk4pArDASo9qkZM/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
E nemmeno potrebbe dirsi che, dal punto di vista dello
spettatore, il film finisca in un deciso trionfo. Sì, alla fine tutti stanno
bene ma il personaggio di Paul è l’unico che scompare prima del finale vero e
proprio, l’unico che alla fine della storia non ottiene nulla. Se ne va e
basta. Scompare, si potrebbe dire, come scompaiono certe persone dalla nostra
vita di ogni giorno: da un momento all’altro, dopo un rapido capitolare delle
apparenze. Non c’è nemmeno un addio che gli si dedichi. È lui il responsabile
dello squilibrio causato nella sottile chimica familiare, è lui colpevole di
aver esposto l’effettiva presenza di fratture e scomposizioni. Ma forse il
conflitto rende più forte la famiglia di Nic e Jules, aiuta a chiarire, a
risolvere.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgULAxAt78XCSaViwPcxGdUQx0LLoyRVnMu8mal-iiJD4MN1FphZ4QhyphenhypheniNEPojWB9aS6pz7MyX_gA3veAO2xhZsP3OHQN32sO2facPNs1T2H6ADkeq7nixd8w-VQuBbARZ3EGsF2Eq0QXY/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgULAxAt78XCSaViwPcxGdUQx0LLoyRVnMu8mal-iiJD4MN1FphZ4QhyphenhypheniNEPojWB9aS6pz7MyX_gA3veAO2xhZsP3OHQN32sO2facPNs1T2H6ADkeq7nixd8w-VQuBbARZ3EGsF2Eq0QXY/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film, come ho già detto, è di grande profondità. Certo,
le tematiche (o il modo di gestirle) non è affatto rivoluzionario, né chi, come
me, è poco candido d’animo si lascerà meravigliare troppo dalla piacevole
pellicola della Cholodenko. Fortuna allora che la regia eviti le zuccherosità <i>à
la </i>Frank Capra, decida di trattare una storia adulta con piglio adulto. Non è
questo infatti il film che i genitori potrebbero far vedere ai propri figli:
c’è la droga, il sesso, l’adulterio, la crisi. La storia non arretra davanti a
nulla, è onesta, genuina. Unici difetti, allora, che posso rimproverargli sono
quelli di aver messo in scena una pletora di personaggi di contorno francamente
inutili, necessari per colorire l’affresco di una vita familiare popolata anche
da amici, fidanzatini e così via.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzpNRoyzeCbb3ACVGFLiHLmfWYGFtzrG5RDYaDACr6EQ7RYHC4q33fcU5pe6esVqVZoXuERGliDzSp8mMFBoKspok3LAtq-ujmZxc3G35sWMSuN4xiEWX9t52rOnZ6IkoCO-ssfIKXc0/s1600/Cattura9.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjKzpNRoyzeCbb3ACVGFLiHLmfWYGFtzrG5RDYaDACr6EQ7RYHC4q33fcU5pe6esVqVZoXuERGliDzSp8mMFBoKspok3LAtq-ujmZxc3G35sWMSuN4xiEWX9t52rOnZ6IkoCO-ssfIKXc0/s400/Cattura9.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Gli attori sono spettacolari. Menziono subito Josh Hutcherson,
che non si distingue particolarmente, ma che considero un mio attore di culto
personale. La Wasikowska è una sorpresa: eterea, bella eppure realistica,
delicata come un gelsomino. Julianne Moore e Mark Ruffalo fanno un ottimissimo
lavoro: lei, struccata, si lascia alle spalle le bellezza da diva retrò per un
ruolo carnale e intenso; lui è perfetto per la parte del bohemién della porta
accanto. Annette Benning è semplicemente meravigliosa, anche se ai ruoli di
madre sopra le righe ci ha abituati da lungo tempo: era così in <i>Correndo con le
forbici in mano</i>, in <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDMQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2013%2F02%2Fruby-sparks-2012-jonathan-dayton-e.html&ei=xfY6UrWzCqPg4QSFnIC4Cw&usg=AFQjCNG2bpKiyJX6l9wPQAnRo84J1J7xFA&sig2=l0XX_VwGmvjPqEdCFyvqBA&bvm=bv.52288139,d.bGE">Ruby Sparks</a></i>, in <i>American Beauty</i>. Si conferma, comunque,
come una delle mie attrici favorite.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs0k99Mi27Mq327WZ3PvjRM_Y7WDLD9lI4CZ5NX-Iu-EiPG3nVoYHscv3kgRAWp0VqQVlG9EoXQroBmpbce8cCjDIl-a7jqvpujLIv3LKXjTFddeopwd8WUadmEtX2tWsBggrjEHHzIf0/s1600/Cattura14.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs0k99Mi27Mq327WZ3PvjRM_Y7WDLD9lI4CZ5NX-Iu-EiPG3nVoYHscv3kgRAWp0VqQVlG9EoXQroBmpbce8cCjDIl-a7jqvpujLIv3LKXjTFddeopwd8WUadmEtX2tWsBggrjEHHzIf0/s400/Cattura14.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film della Cholodenko, in breve, è assai valido. Una
commedia che sa essere esilarante in certi punti e drammatica in altri, dove ci
affezioniamo a tutti i personaggi. Un film certamente coraggioso nel suo
dipingere un nucleo familiare che potrebbe essere considerato non convenzionale
come una famiglia perfettamente funzionante. Ed è proprio la sprezzatura con
cui il lato più “facile” del dipingere un contesto familiare gestito da due
genitori omosessuali, evitando triti drammi su integrazione e funzionamento a
fare di quella di Nic e Jules la famiglia del nuovo millennio, aperta,
tollerante, responsabile.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5L98u6vWWRjsDKsjdopQ5Z9Xitd55Xi0YMK_P2Jbv5ThFJxASjldT5uW_OYHWKKLOa4B73lf8UN2CA5vWD7y6Y_O3AzlvJ4riIlVl6g51d0ijw2hFpiE5EtSjS10ozgJRammvTqXZgg/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5L98u6vWWRjsDKsjdopQ5Z9Xitd55Xi0YMK_P2Jbv5ThFJxASjldT5uW_OYHWKKLOa4B73lf8UN2CA5vWD7y6Y_O3AzlvJ4riIlVl6g51d0ijw2hFpiE5EtSjS10ozgJRammvTqXZgg/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Commedie familiari non
convenzionali. Iniziamo dallo sfrenatissimo <i>Come ti spaccio la famiglia </i>(2013)
di Rawson Marshall Thurber, con il più impegnato <i>Juno</i> (2007) di Jason Reitman e
il leggero <i>City Island</i> (2009) di Raymond De Felitta. C’è poi il sommo <i>I
Tenenbaum</i> (2001) di Wes Anderson,<i> Little Miss Sunshine</i> (2006) di Jonathan
Dayton e Valerie Faris, <i>La mia vita a Garden State</i> (2004) di Zach Braff e lo
stupendo <i>Pleasantville</i> (1998) di Gary Ross.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibsMs0aZG5gfMuBWtrz0vowMG7VDRsIdZRMMpdT-qLHhwKcomNHBp16TkVTDL6naWVTyfJ-ECpXab-EdFXs-922__UKmxoa72IQlMIsal1satwOwX2SEjxu14xxgOrQ_A8xf9hhUtH7sM/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibsMs0aZG5gfMuBWtrz0vowMG7VDRsIdZRMMpdT-qLHhwKcomNHBp16TkVTDL6naWVTyfJ-ECpXab-EdFXs-922__UKmxoa72IQlMIsal1satwOwX2SEjxu14xxgOrQ_A8xf9hhUtH7sM/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult </b>– Il “discorso” di Annette Benning e Julianne
Moore a Josh Hutcherson. Una lezione di comicità.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Colonna sonora parecchio indie. Segnaliamo i
Tame Impala di <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=YJ3LvVHYMM8">Sundown Syndrome</a></i>, <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=1e0u11rgd9Q">Cousins</a></i> dei Vampire Weekend e <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=4F-CpE73o2M">When I Grow Up</a></i>
di Fever Ray. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/IMQ-S7Dpuco?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-2829297448207274862013-09-15T14:13:00.002-07:002013-09-15T14:16:35.326-07:00HARRY BROWN (2009), Daniel Barber<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_UaTdJOJKXJ-PpBayqoXBLh-KkvqXpnbRQe8dmKD2JvlzctCBPbPY31sri0A1-6ISHtdBxpdtxO_swI-9TTo4r8u9nrDCnHdTAjjIGjJCiNFynSL1G6M3Y-1BT9p4ZgjEtxysLVURqvo/s1600/harry_brown_poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_UaTdJOJKXJ-PpBayqoXBLh-KkvqXpnbRQe8dmKD2JvlzctCBPbPY31sri0A1-6ISHtdBxpdtxO_swI-9TTo4r8u9nrDCnHdTAjjIGjJCiNFynSL1G6M3Y-1BT9p4ZgjEtxysLVURqvo/s400/harry_brown_poster.jpg" width="275" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">Regno
Unito, 2009<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Daniel Barber<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>:
Michael Caine, Emily Mortimer, Ben Drew, David Bradley, Liam Cunningham, Iain
Glen, Jack O’Connell<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Gary Young<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZGwLFOur2hjkSP2oisrARnb_zo4sU6h7BczXPgrlozOETpQzYoOiMl1B31CqhwtVEX2j44oeDdqPWdQFmdDX5bJV2BPYsCHBSw5lXIlOnwfGINqas6jQU0DANu_R-8w-bPy_M3mzbTmU/s1600/Cattura18.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZGwLFOur2hjkSP2oisrARnb_zo4sU6h7BczXPgrlozOETpQzYoOiMl1B31CqhwtVEX2j44oeDdqPWdQFmdDX5bJV2BPYsCHBSw5lXIlOnwfGINqas6jQU0DANu_R-8w-bPy_M3mzbTmU/s400/Cattura18.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Harry Brown è un marine in pensione. Vive
in uno squallido quartiere popolare in mano alle baby gang, ha pochi amici e
una moglie in coma, in ospedale. Una notte, viene chiamato dall’ospedale: sua
moglie sta morendo. Troppo timoroso di attraversare il sottopassaggio pieno di
teppisti, fa una deviazione e arriva troppo tardi. Pochi giorni dopo Leonard,
suo amico, viene ucciso, pestato a sangue nel sottopassaggio. La situazione è
bollente, la polizia brancola nel buio. Una sera, sbandato armato di coltello
minaccia Harry, lui per errore lo uccide. Passatala franca, l’anziano decide di
armarsi di pistola e di vendicare le violenze da cui tutto il vicinato è
tormentato.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjutLk3nPWUPvR8u89z5HRltDjTndBnRHucnU8J0WABTEQeDjpEiceRsbvw0tIcxy07QpIRkoSautMY31oa-GiQz84BPXvdAuj6hwjOEWvuY7k3ebhF7YJb66i_fdCV6vwZnuyOWnvTjMA/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjutLk3nPWUPvR8u89z5HRltDjTndBnRHucnU8J0WABTEQeDjpEiceRsbvw0tIcxy07QpIRkoSautMY31oa-GiQz84BPXvdAuj6hwjOEWvuY7k3ebhF7YJb66i_fdCV6vwZnuyOWnvTjMA/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Detta così, la trama, pare
quella di un film pulp di serie B. Non lo è. <i>Harry Brown</i> è un film durissimo,
scioccante. Una pellicola di senso eminentemente civile, una fortissima
denuncia sociale mascherata da vigilante movie. Le scene che vediamo sullo
schermo dovrebbero toccare pure noi, italiani. Perché? Perché non è raro
vederle all’ora di pranzo, al telegiornale, nei filmati della polizia sulle
operazioni nei quartieri degradati del Mezzogiorno come Scampia, lo ZEN di
Palermo, il Librino catanese, Secondigliano o Rione Forcella. Scene di tremendo
realismo: mentre i poliziotti arrestano dei sospettati, intere famiglie
scendono in strada a vomitare insulti; se arrivano le forze di polizia per un
blitz, si scatena l’inferno.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMRKo5d4hYdPfHW9Fd6KGgdfkOsNCh9_uOmSGxW7iUJwYTVW7scsdEbvnAEidso8mp_5J3-FicNd_9hu0unTUhKo7uVFoZUT6rBfUIs750LkfOcO-QCc77CSE8mTAEMRgs0ypqVuq0e4/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMRKo5d4hYdPfHW9Fd6KGgdfkOsNCh9_uOmSGxW7iUJwYTVW7scsdEbvnAEidso8mp_5J3-FicNd_9hu0unTUhKo7uVFoZUT6rBfUIs750LkfOcO-QCc77CSE8mTAEMRgs0ypqVuq0e4/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
La regia è quasi veristica nel rappresentare questa realtà
di estremo degrado sociale, la triste rassegnazione degli onesti, la tragica
fine di chi lotta. Abbiamo l’intero pacchetto: le gang a conduzione familiare
installate nel quartiere, le zone inaccessibili al “pubblico”, il giro di
droga, di armi. Solo che questo non è il Sud malavitoso, non è La Zisa, non è
il Quarto Oggiaro milanese o la Corviale romana. È l’Inghilterra, anzi, è un
sobborgo londinese, i palazzi popolari di <i>Harry Brown</i> sono tutti veri, sebbene
adesso abbandonati. È proprio questa la scena in cui si muove il nostro
attempato giustiziere, una figura a metà fra il tragico e il patetico,
incarnato da un Michael Caine di sopraffina e incredibile bravura.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMPD1G4GT2TQEnz1oDCysbqT-HCgcjY9sNJfQ3M5t0hHu3U3SdmhJwWtvGwO-Q0GSe4H6TdyX-HtBLucCJ5IKz-QZhmLIhET_yDVLHY82vy9txXjF8pWh1VODVADCxgShnjZ0oGbLEJL4/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMPD1G4GT2TQEnz1oDCysbqT-HCgcjY9sNJfQ3M5t0hHu3U3SdmhJwWtvGwO-Q0GSe4H6TdyX-HtBLucCJ5IKz-QZhmLIhET_yDVLHY82vy9txXjF8pWh1VODVADCxgShnjZ0oGbLEJL4/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il film, come ho detto sopra, non è facile. Già dall’attacco
della storia ci si sente pesare addosso lo squallore architettonico, sociale e
urbano che fa da contesto alla storia. La borgata dove l’illegalità è celebrata
e che i vecchi residenti non riconoscono nemmeno più. Potrebbero quasi far
ridere questi anziani che berciano contro i ragazzacci che bighellonano per la
strada, ma quei pelandroni, quei piccoli criminali sono individui pericolosi
davvero. Gioventù di strada, che nella violenza, nell’ignoranza, nella povertà,
nel crimine ci sguazza praticamente da sempre. Riformarla è impossibile, non
sono nemmeno capaci, quei giovani, di vedere una diversa realtà, di pensare in
una logica diversa da quella pseudomafiosa a cui sono abituati fin dalla culla.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEUv8ep2WoqHHhSBztA8KCWgSII8movhz7cLGurfdiDn2vt8MWkoyLWT67A_DSI-B-SsN6APhSXDi5FtGKiHjSK8XMdnT2jeRKim4jn3MQToX6W_Vlgfm6pJRbbgdX3PjAw8c_WuoD4-c/s1600/Cattura21.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEUv8ep2WoqHHhSBztA8KCWgSII8movhz7cLGurfdiDn2vt8MWkoyLWT67A_DSI-B-SsN6APhSXDi5FtGKiHjSK8XMdnT2jeRKim4jn3MQToX6W_Vlgfm6pJRbbgdX3PjAw8c_WuoD4-c/s400/Cattura21.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Quella del thriller, con la tensione, i colpi di scena, la
violenza, la vendetta, è tutta una sovrastruttura. Ciò che <i>Harry Brown</i> fa è un
commentario sociale non solo contro lo stato di rovina in cui versano i
sobborghi delle grandi capitali dell’Occidente, ma anche verso le istituzioni
troppo imbrigliate da burocrazia e distacco, verso una stessa generazione di sbandati
e crudeli, senza rispetto o valore, pericolosi, sbagliati. Lo stesso Harry
Brown lo dice, esasperato dalla nequizia di questa gioventù: per loro non si
tratta di crudeltà, ma d’intrattenimento. Lo stesso mortifero Noel, capo della
feroce gang, sorride divertito davanti a una donna quasi strangolata a morte. Non possiamo scordare il folgorante incipit: mezzo minuto di riprese al cellulare, droga, una corsa in moto, l'omicidio accidentale di una donna innocente.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkzWjX8NqkuQNyrP7MXLQ6QSWc_H4muFBCBDB5TRWpGdpnqQQfGPdvq8kuwNld3ieyTlaEP-8f1u-VCstMZkLsu5Cal67zWFpRveuk7eoKVkGSowOlPDpCATG8fiPa6iwb1nVj0TQ6qr0/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="171" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkzWjX8NqkuQNyrP7MXLQ6QSWc_H4muFBCBDB5TRWpGdpnqQQfGPdvq8kuwNld3ieyTlaEP-8f1u-VCstMZkLsu5Cal67zWFpRveuk7eoKVkGSowOlPDpCATG8fiPa6iwb1nVj0TQ6qr0/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
Partecipa al film anche l’attore/cantante Plan B che,
insieme al duo Chase & Status, firma la colonna sonora con il brano <i>End
Credits</i>. La regia di Barber è sapientissima, pare difficile credere di aver
davanti un autore che è solo al suo secondo lungometraggio. Il cast di attori è
superbo: Michael Caine colpisce allo stomaco, con il suo passo tardo, il suo
muto soffrire. Emily Mortimer è ottima e grintosa come sempre. Abbiamo poi Liam
Cunningham e Iain Glen direttamente dal cast di<i> Game of Thrones</i>, un ottimo e
cattivissimo Ben Drew e anche una comparsata (tragica) del simpatico Joseph Gilgun di <i>Misfits</i>. Ottima orchestrazione, profondissima
sceneggiatura del solitamente più leggero Gary Young, già co-scrittore del pulp
<i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=2&cad=rja&ved=0CEAQFjAB&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F05%2Ftournament-2009-scott-mann.html&ei=iCI2Us-2F4LOhAf-voGoAw&usg=AFQjCNF7z-bR5GCJuk8n1L5j6kBCoObvrw&sig2=nr3-XCNJb0badiBMFI_sXA&bvm=bv.52164340,d.ZG4">The Tournament</a></i>. Insomma, uno dei migliori film inglesi dell’ormai lontano 2009,
da vedere assolutamente.<o:p></o:p></div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinVeaTwB0o1CxiR-89MiNsOee3s6dxaDD5aV0em_k3u-yadl9gpCLSaALl0eMXNwfqwgZBsfc7f0fcB8mIawnDXhSBU8he5mqxzrlIl_uWPp9QdyRME0KxEcnYZdgEsw01HAxU4SfhgXw/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinVeaTwB0o1CxiR-89MiNsOee3s6dxaDD5aV0em_k3u-yadl9gpCLSaALl0eMXNwfqwgZBsfc7f0fcB8mIawnDXhSBU8he5mqxzrlIl_uWPp9QdyRME0KxEcnYZdgEsw01HAxU4SfhgXw/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Naturalmente <i>Gran Torino</i>
(2008) di Clint Eastwood e <i>Il giustiziere della notte</i> (1974) di Michael Winner.
Poi abbiamo la perla assoluta <i>Boy Wonder</i> (2010) di Michael Morrissey, <i>Il buio
nell’anima</i> (2007) di Neil Jordan e il classico <i>Taxi Driver</i> (1976) di Martin
Scorsese. Citiamo anche <i>Ill Manors</i> (2012) di Ben Drew e la serie tv <i>Skins</i> (2007-2013) di Bryan Elsley e Jamie Brittain. Consigliamo pure <i>Confessions</i> (2010) di Tetsuya Nakashima e <i>Tyrannosaur
</i>(2011) di Paddy Considine. Per una diversione più leggera, ma sempre sul tema
“la terza età si arma” c’è lo spassoso <i>Red</i> (2010) di Robert Schwentke seguito
da <i>Red 2</i> (2013) di Dean Parisot.<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4KVwfC9tnARWE5LtFv7603IFMN94ygNhu9Xv3i7Ra5486TKqXxy6ORiWVXPfplyNZVT5iNTVS7haAVbCkQ6rv4RGaozD6HVmOOFsLNj3erDmynoanlpxtV9ZJW59OyWv-KezsJNAh-RQ/s1600/Cattura17.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4KVwfC9tnARWE5LtFv7603IFMN94ygNhu9Xv3i7Ra5486TKqXxy6ORiWVXPfplyNZVT5iNTVS7haAVbCkQ6rv4RGaozD6HVmOOFsLNj3erDmynoanlpxtV9ZJW59OyWv-KezsJNAh-RQ/s400/Cattura17.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – La scena dello spacciatore, la vendetta di
Harry sui ragazzi della gang e l’incipt in stile <i>found-footage</i><o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Naturalmente <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=YXIHXQjbtl8">End Credits</a></i> di Plan B e Chase
& Status.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/I2S3SraFmI0?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-73723507928313979872013-09-14T06:36:00.002-07:002013-09-14T06:36:53.959-07:00MASTERS OF HORROR: IMPRINT (2005), Takashi Miike<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3SGMTT9blcdUjdt-yJXe2WkdGKcA10omFdPFEEo6qfYu7YSluhHe5GWBybNfhbenWxX7GiBgMDxmN8jiUC6JrKkBk6rLma1pgBox83_JVsP5hzF7NrtTiGtCVIvdOJUS_GwU-uySE6RU/s1600/imprint.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3SGMTT9blcdUjdt-yJXe2WkdGKcA10omFdPFEEo6qfYu7YSluhHe5GWBybNfhbenWxX7GiBgMDxmN8jiUC6JrKkBk6rLma1pgBox83_JVsP5hzF7NrtTiGtCVIvdOJUS_GwU-uySE6RU/s400/imprint.jpg" width="282" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
USA, Giappone, 2005<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Regia</b>: Takashi Miike<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Cast</b>: Billy Drago, Youki Kudoh, Michié, Shinichi Tanaka,
Seriyu Ichino, Toshie Negishi<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Daisuke Tengan<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidcXJJvYJWAgotdawN0V9QpoovW-UVzKSHbbjO1LIU_eU2IS-GyD-i_0iq2cXqNegMharbyuPYuFDR8thxobzCcuqBdyTFir87LfzZ6waGT8AczAH1H1Dxyt4xjgMUsTq1zIPf0EmxUyo/s1600/Cattura16.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidcXJJvYJWAgotdawN0V9QpoovW-UVzKSHbbjO1LIU_eU2IS-GyD-i_0iq2cXqNegMharbyuPYuFDR8thxobzCcuqBdyTFir87LfzZ6waGT8AczAH1H1Dxyt4xjgMUsTq1zIPf0EmxUyo/s400/Cattura16.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Christopher è un americano che, sul
finire del diciannovesimo secolo, si reca in Giappone per trovare e portare via
con se Komomo, prostituta di cui, durante un primo viaggio, s’era innamorato.
Le sue ricerche lo portano su un’isola-bordello dove non trova Komomo ma su cui
è costretto a passare la notte. Lì riceve la compagnia di una misteriosa
prostituta sfigurata che gli rivela di come la sua amata sia stata torturata a
morte, accusata ingiustamente d’aver rubato un preziosissimo anello. Ma
Christopher non è convinto dal racconto della donna e le chiede con più
insistenza la verità, la donna allora comincia a raccontare un'altra versione
della storia, più terribile della prima che porterà Christopher alla follia.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1CEOfrl7B2qmUzAwgO9F8JvIF_iIP5ff5JyW_ztD2GnqsP9mCl8aYkqBIdzIxUV_tuJ3fLiAqzwIvjzaWYrQq52h1v5zBjrmbp50xmVrzqt9z8pTbGHoq4EraNvG4L6gfUzyuk8jzKdA/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1CEOfrl7B2qmUzAwgO9F8JvIF_iIP5ff5JyW_ztD2GnqsP9mCl8aYkqBIdzIxUV_tuJ3fLiAqzwIvjzaWYrQq52h1v5zBjrmbp50xmVrzqt9z8pTbGHoq4EraNvG4L6gfUzyuk8jzKdA/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Il mediometraggio horror più
malato di sempre. E non lo penso solo io, ma anche le reti televisive americane
che hanno deciso di non trasmetterlo per via della sfilza di atrocità che la pellicola conteneva. E non sono robe da poco: ferocissime
torture, incesti, feti abortiti, mostri bicefali, scatenatissimo body horror,
cervelli in aria e via così. Certo, bisognava aspettarselo: Takashi Miike non è
certo conosciuto per delicatezza e buon gusto. Non dimentichiamoci che parliamo
del regista di<i> Ichi The Killer</i>, <i>Visitor Q</i>, <i>Three... Extremes</i> e di <i>Audition</i>. Di
certo tutti film non adatti agli stomaci deboli.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwKahzYLlhEMmEPO1uTBgQNNrGFMQYLa2GdnlFweRdOJC7ccgI_gXL8E4m8z-cN3SKzffnOi2GaZ6qharhfm6Iu4SiFex_GukavmLDQgN3dNG20Z_76_HwT2jZSnEHPDPbjKLVkRD0VYY/s1600/Cattura4.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwKahzYLlhEMmEPO1uTBgQNNrGFMQYLa2GdnlFweRdOJC7ccgI_gXL8E4m8z-cN3SKzffnOi2GaZ6qharhfm6Iu4SiFex_GukavmLDQgN3dNG20Z_76_HwT2jZSnEHPDPbjKLVkRD0VYY/s400/Cattura4.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il sospetto qui, però, è che Miike travalichi con troppo
compiacimento i limiti del buon gusto. Ovvio, l’horror asiatico ama sdoganare i
tabù che in Occidente sono considerati intoccabili; quasi si sforza di calcare
i toni per spingere al raccapriccio il pubblico. Ma proprio in <i>Imprint</i> (in
italiano, <i>Sulle tracce del terrore</i>) la concentrazione di cose abominevoli pare
eccessiva, quasi forzata. Chiaramente qui è il mio senso di ripulsa a parlare.
Quello che il film fa è mettere in scena il Male, un Male così assoluto che
diventa quasi sinonimo di una predestinazione, d’inevadibile spirale che
trascina ognuno verso l’assurda follia.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaB1g60DBB1az_2p6FcY4ZXbAX_ZUiKfARW4b01CjVuIwXVoY066eqFVeawq32btvtWnYHVV_Fwj5RNeqc3MDKyA2qiuK5hN1nuELRJrR-moE0iwEGJxPc-_sZSmagLQhyDLHls0JHK7w/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaB1g60DBB1az_2p6FcY4ZXbAX_ZUiKfARW4b01CjVuIwXVoY066eqFVeawq32btvtWnYHVV_Fwj5RNeqc3MDKyA2qiuK5hN1nuELRJrR-moE0iwEGJxPc-_sZSmagLQhyDLHls0JHK7w/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Graficamente, il film è insostenibile. I cinque minuti della
scena di tortura sono una delle cose più lancinanti che abbia mai visto sullo
schermo. Peggio ancora l’intera pletora di aborti, feti deformi e sanguinanti,
stupri pedofili e omicidi con spargimenti di sangue. Una storia che
personalmente ho trovato troppo malsana, quasi stomachevole. Ma nemmeno sono
rimasto insensibile a quella strana poetica di favola nera che Miike adotta
come registro narrativo, una sorta di <i>Alice nel paese delle meraviglie</i> dove, in
fondo alla buca del coniglio, ci sia un aberrante carosello d’orrori. E sebbene
il talento di Miike sia indiscutibile, la sensazione che qualcuno abbia
volutamente esagerato rimane.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlMJWlEBv63gm9qGG0gdnzN8p_r6sAv7m96v4ba-i7sP4ht-mhQp_apGrG-qQsbo-v83juE-TRsUQasqmRgS3GzzOxOOnUOUHpVtfAq8hJ4cco_UPFAQidavgAQb5e842L_iJP91H0lPA/s1600/Cattura20.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlMJWlEBv63gm9qGG0gdnzN8p_r6sAv7m96v4ba-i7sP4ht-mhQp_apGrG-qQsbo-v83juE-TRsUQasqmRgS3GzzOxOOnUOUHpVtfAq8hJ4cco_UPFAQidavgAQb5e842L_iJP91H0lPA/s400/Cattura20.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Le interpretazioni del cast, specialmente quella di Billy
Drago (mio attore di culto, sebbene vagamente incapace), vanno per alti e
bassi. I membri giapponesi sono assai bravi, specialmente l’allucinatissima Youki
Kudoh. Altri vanno peggio con il culmine di un protagonista, proprio Billy
Drago, assolutamente fuori parte. Poco importa. Lo strano fascino del film
cattura tutti, le urla del supplizio con gli aghi cancellano ogni visibile
difetto. L’apparato coloristico è semplice ma stupendo e quasi non si nota
l’esiguo budget a cui il film è costretto ad attingere. Una perla dell’horror,
dunque, ma solo per chi è capace di digerirla a dovere (e io non credo di
esserne stato capace). Stomaci forti, buona visione!<o:p></o:p></div>
</div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_k79FZHkAeBSMmQbSHchU_j3yMHnI486u4fT2yy8dqq9b4mcC9ALIFg5wkZqlU_n1LqQDMAE9xtQ_QZPmCKBVjaKx3BEj-2CY6hVVYg1O2FBUn-qEoOylmGpViD1hagoCeUQxbjaToOM/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_k79FZHkAeBSMmQbSHchU_j3yMHnI486u4fT2yy8dqq9b4mcC9ALIFg5wkZqlU_n1LqQDMAE9xtQ_QZPmCKBVjaKx3BEj-2CY6hVVYg1O2FBUn-qEoOylmGpViD1hagoCeUQxbjaToOM/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – Assolutamente <i><a href="https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&ved=0CDYQFjAA&url=http%3A%2F%2Foverexposedcultmovies.blogspot.com%2F2012%2F11%2Faudition-1999-takashi-miike.html&ei=eWU0Ut6vGOKD4ATA14CYDw&usg=AFQjCNGIubm8tS81Ahr74dNyduYisG9Kkg&sig2=QE9nczJvgY8b7aaeiL_8qA&bvm=bv.52164340,d.bGE">Audition</a></i>
(1999) e <i>Visitor Q</i> (2001) di Takashi Miike, capolavoro del maestro. Volendo ritrovare lo stringente metodo dialettico, la chiara ispirazione del film è <i>Rashomon</i> (1950) di Akira Kurosawa. Per le
derive body horror consigliamo il raro <i>Basket Case</i> (1982) di Frank Henenlotter
e il disturbante <i>Society</i> (1989) di Brian Yuzna, insieme a <i>Brood</i> (1979) e
<i>Videodrome</i> (1983) di David Cronenberg. Teatralità e perturbante sono al centro
del classico horror <i>Suspiria</i> (1977) di Dario Argento, mentre il devastante
horror <i>Dumplings</i> (2004) di Fruit Chan adotta registri del tutto diversi ma non
dissimili da <i>Imprint</i>. Concludo la rassegna horror ccon il malatissimo <i>Schramm</i> (1994) di Jörg
Buttgereit. <o:p></o:p></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ-tCWWb03EQxiqLLxnUEV8hQ-9qHEDa2Q3I-rLtHi4sbQ1rR6rd6jkj466d8GLs2hMexEc5ymTkO6oIyiKp6YMvbJvo3XYtOlOYrcx4pcPGMT1T6PCm6GCEwNBqbsj4VzTsabOjPowDE/s1600/Cattura21.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ-tCWWb03EQxiqLLxnUEV8hQ-9qHEDa2Q3I-rLtHi4sbQ1rR6rd6jkj466d8GLs2hMexEc5ymTkO6oIyiKp6YMvbJvo3XYtOlOYrcx4pcPGMT1T6PCm6GCEwNBqbsj4VzTsabOjPowDE/s400/Cattura21.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
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<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Diciamo la tortura con gli aghi, scena madre
del film. Non che sia la parte più disturbante…<o:p></o:p></div>
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<div class="MsoNormal">
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult </b>– A esclusione delle urla strazianti, nulla.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/5OyR5xyLuuw?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-84921841744287775612013-09-13T05:40:00.000-07:002013-09-13T05:40:16.714-07:00PASSION (2012), Brian De Palma<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcAnfh4Z1pGOLE8KWC1te-8E6_lA9Sp4KaUOpDXIwfyMVzjYDxeQ5mUZ90Jam1kJ3yQnuFrwl4xVx9tyiAU-iWKHMHhEGmplJGSjKSZnOAH6YdNkCCznpSD0tjEAjpbTz4IIcfACYCQs8/s1600/Passion_Movie_Poster_Large.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcAnfh4Z1pGOLE8KWC1te-8E6_lA9Sp4KaUOpDXIwfyMVzjYDxeQ5mUZ90Jam1kJ3yQnuFrwl4xVx9tyiAU-iWKHMHhEGmplJGSjKSZnOAH6YdNkCCznpSD0tjEAjpbTz4IIcfACYCQs8/s400/Passion_Movie_Poster_Large.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
USA, Francia, Germania, 2012<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Brian De Palma<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Noomi
Rapace, Rachel McAdams, Karoline Herfurth, Paul Anderson, Rainer Bock, Benjamin
Sadler<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Brian De Palma, Natalie Carter<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1eKikLyia0GhiJlcaV074YGZP8vtA01qCV9Xitf_L2LzQ7oUg14GOqoPOzDI5CjHSs5xXNNoA8BHWpAJeY9pRv0Et4ujycrpxjctNt-OkMRvZmV9Fmts3A1g_MzFcH1CItYxOqz6oi1Y/s1600/Cattura11.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1eKikLyia0GhiJlcaV074YGZP8vtA01qCV9Xitf_L2LzQ7oUg14GOqoPOzDI5CjHSs5xXNNoA8BHWpAJeY9pRv0Et4ujycrpxjctNt-OkMRvZmV9Fmts3A1g_MzFcH1CItYxOqz6oi1Y/s400/Cattura11.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta</b> – Isabelle lavora a Berlino per
un’importantissima agenzia pubblicitaria, la sua superiore, Christine, le è
prima amica, poi comincia ad approfittarsi del suo lavoro e, infine, quando
Isabelle proverà a ribellarsi, la tormenta con il mobbing più estremo. Al che
Isabelle decide di vendicarsi mettendo in scena l’omicidio perfetto. Ma non ha
certo considerato che altri possano essere sulle sue tracce come lei è su
quelle di Christine…<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione </b>– Miracoli del cinema. De Palma,
dopo una fase di imprecisata latenza, torna ai fasti dei suoi grandi, spietati
film degli anni d’oro. Questo suo <i>Passion</i> è un capolavoro alla De Palma come lo
erano <i>Omicidio a Luci Rosse</i>, <i>Vestito per Uccidere</i>, <i>Obsession</i> e <i>Le due sorelle</i>.
Il film non è originale, certo: è il remake del francese <i>Crime d’Amour</i> diretto
da Alain Corneau. Dico remake e dovrei dire libera ispirazione. Già, perché il
film di De Palma prende la scolastica sceneggiatura e regia del film di Corneau
e, poco intaccando il più basilare impianto narrativo, lo rivoluziona da capo a
piedi, ne emenda ogni errore, lo approfondisce con tematiche non da poco come
gli spionaggi della tecnologia, l’inarrestabilità della colpa e del delitto, le
dinamiche del potere e degli affetti.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Insomma, dove il film di Corneau si presentava come nuda e
cruda narrazione di fatti, impersonale resoconto di una partita a scacchi, De
Palma approfondisce e arricchisce, l'insipienza stilistica del primo film viene ricambiata in puro manierismo visivo dal secondo. Tutto il cinismo che la storia trasmette è
fatto lucido ed elegante da una regia estetizzante e lucidissima. I personaggi,
tanto abbozzati nell’originale, qui sono notevolmente ispessiti: adesso
Christine si sdilinquisce in storie strappalacrime dei suoi trami infantili, ha
un debole per il sadomaso iperpatinato, costringe l’amante a indossare una
maschera con le sue fattezze durante l’amplesso. Anche Isabelle è approfondita,
non più signora di freddezza ma sorta di Macbeth in gonnella, che si spinge,
suo malgrado, sempre più a fondo nei meandri di nequizia e omicidio.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il lato stilistico, poi, è sublime. Tutti gli espedienti
dell’espressionismo noir (inquadrature sbieche, luce accecante che filtra dalle
tapparelle zebrando le scene di tenebra) si riversano su una fotografia dove
predominano il bianco raggelante e il blu. Sempre sulla pista dello
straniamento si muovono moltissime scene, fra cui la miracolosa sequenza in
split-screen dell’omicidio affiancata al balletto classico. Affascinante è poi
la tematica del doppio, con i tratti psicologici che si proiettano e
moltiplicano in mille direzioni. Così il personaggio dell’assistente Dani replica
le derive psicologiche di Isabelle che invece proietta sullo spettro di
Christine il proprio senso di colpa.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Né non potrebbe notarsi di come man mano che Isabelle
proceda nella sua discesa verso la follia omicida, il film s’immanierisca, i
colori e scene diventino progressivamente più teatrali e bizzarri, le
situazioni più oniriche. Importante e complicato sarebbe il tema sviluppato
della differenza fra occhio e telecamera che il film mette in scena. Gli occhi
fisici, tramite delle passioni (in questo caso, quelle efferate), e quelli
elettronici, che sconfessano ogni menzogna. Due tipi diversi di narratori:
l’occhio organico è quello che mente, il subconscio che fa sembrare tutto un
sogno, quello che accosta idealmente l’assassinio alle vezzosità muliebri del
balletto, quello che traspare (unica cosa) dalla maschera che Christine fa
indossare agli altri; l’occhio tecnologico invece è quello razionale, che
partecipa a intrighi e sberleffi, quello che spia in silenzio ed è l’unico
testimone possibile di una verità altrimenti contraffatta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il lato artistico che già abbiamo elogiato è magnificato
ulteriormente dalla splendida colonna sonora dell’italiano Pino Donaggio, dal
sapore vagamente retrò. Insomma, Passion è la prova non solo del talento visivo
di un autore il cui stile aveva accusato qualche abbassamento da qualche tempo
a questa parte, ma anche della capacità dell’arte cinematografica di creare, a
partire dalla medesima storia, due film assolutamente diversi e quasi opposti:
dove Corneau ostenta aridità di stile, De Palma gonfia ogni frame con infiniti
gorgheggi visivi; se la musica del primo era un complemento quasi scomodo, qui
diventa complessa protagonista invisibile; se i temi erano bellamente ignorati
da uno, ora sono incredibilmente approfonditi dall’altro.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgzzJ3EPW1sPNX_V9HTRPn44BDUJTjCmJWvRql6GKjaidLyAm0v12zP0of_aSBGy6bZ4hyphenhyphensmnNQezv4mVX7ez9VegmhNvlKTzp1-hvq2aZXKdY4Hlr4XBxZoR7Lpi8K0Hq32p0uaXJYRs/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgzzJ3EPW1sPNX_V9HTRPn44BDUJTjCmJWvRql6GKjaidLyAm0v12zP0of_aSBGy6bZ4hyphenhyphensmnNQezv4mVX7ez9VegmhNvlKTzp1-hvq2aZXKdY4Hlr4XBxZoR7Lpi8K0Hq32p0uaXJYRs/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Ovviamente l’originale
<i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2013/09/crime-damour-2010-alain-corneau.html">Crime d’Amour</a></i> (2010) di Alain Corneau, accompagnato dai capolavori del noir di
De Palma: <i>Omicidio a Luci Rosse </i>(1984) e <i>Vestito per Uccidere </i>(1980). Consigliamo
poi <i>The Truth About Emanuel</i> (2013) di Francesca Gregorini, il trash d’epoca
<i>Basic Instinct</i> (1992) di Paul Verhoeven e il gran lavorone <i>Eyes Wide Shut
</i>(1999) di Stanley Kubrick. C’è poi l’ottimo <i>Mulholland Drive </i>(2001) di David
Lynch, il più torbido e disimpegnato <i>Sex Crimes</i> (1998) di John McNaughton e,
per concludere, la gemma francese <i>Nathalie</i> (2003) di Anne Fontaine.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyCYbE-mI5YlW9nj0q7pO46v401S9IvNZfjPtKwZDHciNLd-iVLJZfxfmQxPLKlrq-xOfYOWEIpnN8WvDwpBRcCHqlGdB2NdZUWTAUXU8XUbfUByX3bBjT7SQcASdC9GkGgGt_yhbBAyk/s1600/Cattura5.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyCYbE-mI5YlW9nj0q7pO46v401S9IvNZfjPtKwZDHciNLd-iVLJZfxfmQxPLKlrq-xOfYOWEIpnN8WvDwpBRcCHqlGdB2NdZUWTAUXU8XUbfUByX3bBjT7SQcASdC9GkGgGt_yhbBAyk/s400/Cattura5.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – Il finale da palpitazioni cardiache, fra
sangue, visioni e rivelazioni, la scena del balletto/omicidio in split screen.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Il civettuolo<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"> <i><a href="http://www.youtube.com/watch?v=5Kqf0uFBvlA">Prélude à L'après-Midi d'un Faune</a></i> di Claude Debussy.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/kveNw8uD2kY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-92148199644763628392013-09-11T06:00:00.000-07:002013-09-11T06:00:49.388-07:00STAR TREK: INTO DARKNESS (2013), J.J. Abrams<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhonG4t0QFVs9OECalKYnJTMlZYtmsERbr68yXdNwrmbKTimfAvsz4fJa5wiCUn9fgjnUPh2gMt8HZ2D1tX5X4u79Z7bJGaYc3J9obb1blq0ksjBnRdPBEIJPMv273urn9MBkkfQAOkLCE/s1600/star_trek_into_darkness_poster_enterprise.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhonG4t0QFVs9OECalKYnJTMlZYtmsERbr68yXdNwrmbKTimfAvsz4fJa5wiCUn9fgjnUPh2gMt8HZ2D1tX5X4u79Z7bJGaYc3J9obb1blq0ksjBnRdPBEIJPMv273urn9MBkkfQAOkLCE/s400/star_trek_into_darkness_poster_enterprise.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>: J.J.
Abrams<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Chris
Pine, Zachary Quinto, Benedict Cumberbatch, Zoe Saldana, Karl Urban, John Cho, Anton
Yelchin, Peter Weller<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Sceneggiatura</b>: Roberto Orci, Alex Kurtzman, Damon Lindelof<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQa6LTUQLKfOMeWRS7VxOOIE7X8SOnUn4GgY8OOKd5n1uHDVLI8lWXE57XAejfEhvipJmL9ckw7Snu01Re1A5ZL3zjWEfFcbuT_ic0iOW1BlZNuuVe_a88A2O9-kx8gZCu6ZNUMWx0TOc/s1600/Cattura7.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQa6LTUQLKfOMeWRS7VxOOIE7X8SOnUn4GgY8OOKd5n1uHDVLI8lWXE57XAejfEhvipJmL9ckw7Snu01Re1A5ZL3zjWEfFcbuT_ic0iOW1BlZNuuVe_a88A2O9-kx8gZCu6ZNUMWx0TOc/s400/Cattura7.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Trama (im)modesta </b>– Dopo una rocambolesca missione salvata
per il rotto della cuffia, con annesse gravissime infrazioni alle regole della
Flotta, il capitano Kirk viene degradato e l’Enterprise gli viene tolta. Ma
nuovi problemi si affacciano all’orizzonte: un capitano della Flotta, tale John
Harrison, terrorizza la città con attentati terroristici, uccide a San
Francisco gli alti ranghi della Flotta e poi si teletrasporta su Kronos,
pianeta disabitato nella pericolosa area dell’Impero Klingon, già sul piede di
guerra con gli esseri umani. Kirk viene subito richiamato in servizio e
riassegnato all’Enterprise con il compito di recuperare Harrison senza destare
la minima attenzione. Ma dopo numerosi pericoli scampati e dopo l’arresto di
Harrison, l’intera ciurma dell’Enterprise imparerà a temere anche dai più
insospettabili.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzLtWSs55PUe4DTeayRfZQtlXD9xknn8-5PHsE5dXGCd6JzRZSjRfLy2WLLzA6bbH42dxoIXwCkAX79CnhNT30ho01xINPLJikKcPGAICH-8e0jJuTsFJ3IkphIGdqrA6GACOI2dMSj_E/s1600/Cattura8.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzLtWSs55PUe4DTeayRfZQtlXD9xknn8-5PHsE5dXGCd6JzRZSjRfLy2WLLzA6bbH42dxoIXwCkAX79CnhNT30ho01xINPLJikKcPGAICH-8e0jJuTsFJ3IkphIGdqrA6GACOI2dMSj_E/s400/Cattura8.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Okay, il primo <i>Star Trek</i> era
una violenta figata, che ha segnato insieme la rinascita del genere space opera
(precocemente sepolto dal subisso degli <i>Star Wars</i>) e lo svecchiamento di un
franchise che, dopo un mirabile percorso, prendeva già la curva discendente
della propria parabola. Inoltre la giustificazione fantascientifica del film
con la storia delle linee temporali alterate era una oggettiva genialata. Questo
nuovo capitolo della saga alza ulteriormente il livello di spettacolarità e
intrattenimento ma accusa, a livello di svolgimento, i primi segni di una certa
stanchezza che non riesce a farlo diventare il film fottutamente (scusate il
francesismo) epico che io mi sarei aspettato, fermo il fatto che stiamo
parlando di una delle megaproduzioni più spettacolari mai fatte.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX4Oj-65sFylPTtwIGvc4h5u5eIAQVADEzwsHpC_pY3nZ1ROtBX1jOc0jt_UPJGwCPvFM3A7T-ehLy86Ym1tHUSP2YGcXYyfD4s384k0rKFQqMDzKuldOW9VJFvlgPUDErQ28ljv1vpmM/s1600/Cattura13.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX4Oj-65sFylPTtwIGvc4h5u5eIAQVADEzwsHpC_pY3nZ1ROtBX1jOc0jt_UPJGwCPvFM3A7T-ehLy86Ym1tHUSP2YGcXYyfD4s384k0rKFQqMDzKuldOW9VJFvlgPUDErQ28ljv1vpmM/s400/Cattura13.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Metà della storia la tiene sulle spalle Benedict
Cumberbatch. Uno che non è esattamente Channing Tatum ma è comunque
paurosamente figo. Un cattivo, il suo John Harrison/Khan, a cui manca tanto
così dall’essere diventato una leggenda assoluta al pari del Joker di Ledger.
Cumberbatch si diverte da matti a far la parte del superuomo nerovestito,
longilineo e spietato. La sua è una parte assai teatrale, un ruolo che avrebbe
potuto essere faraonico se non ci fosse stato il problema del minutaggio, che
ha costretto a strizzare il suo supercattivo in mezzo a un cast corale di cui
in effetti poco ci interessava. Zoe Saldana è alquanto insignificante per
quanto brava, lo stesso si dica per Simon Pegg che prova a gigioneggiare alla
meglio e (so che inorridirete) per Spock, che si cerca di caratterizzare
alquanto goffamente senza, per altro, riuscirvi, nonostante la validissima
interpretazione di Zachary Quinto.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3-rLTMvR5RnrzSAHiklqeh8FpB_FB56V616EleZwjr8UvWd2Nw0fjbnUsYwqJ4Ko1fFJt3gG5JsXT8_EPVmKVD6ctRjo_f1DYWYZyl3ACQzU8_JVswJyXdGiWA2oe3nNbr9Xklub4XcY/s1600/Cattura10.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3-rLTMvR5RnrzSAHiklqeh8FpB_FB56V616EleZwjr8UvWd2Nw0fjbnUsYwqJ4Ko1fFJt3gG5JsXT8_EPVmKVD6ctRjo_f1DYWYZyl3ACQzU8_JVswJyXdGiWA2oe3nNbr9Xklub4XcY/s400/Cattura10.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Del resto possiamo anche non parlare. Certo, il film sarebbe
stato il triplo più figo se Kirk fosse morto alla fine (come tutto, in effetti,
dava a credere) e avessero evitato di mettere il personaggio di Carol Marcus il
cui unico contributo al film è quello di apparire in <i>déshabillé</i> per un
fugacissimo momento. J.J. Abrams è parecchio coinvolto, invece, e la sua regia
è risulta mobile e vorticosa, capace di far svolgere la trama senza perdite di
tempo e garantendo allo spettatore i necessari minuti di pausa e svago per
godersi lo spettacolo senza inseguire inutilmente le mille evoluzioni della
storia. E certe scene sono francamente emozionanti: Spock nel vulcano, la nave
interstellare che precipita su San Francisco, l’ansiogena apparizione di John
Harrison/Khan, il prologo al cardiopalma, tutte le scene con Benedict
Cumberbatch che causa devastazione e morte (ho già detto che metà della
pellicola regge sulla sua <i>awesomeness</i>?)<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<i>Star Trek – Into Darkness </i>è, in definitiva, uno dei migliori
blockbuster della stagione passata. Pericolosamente vicino alla leggenda e
insieme troppo maledettamente lontano per chiare esigenze commerciali (Kirk
deve sopravvivere, le belle ragazze in gonna corta devono esserci, Spock deve
essere caratterizzato per forza) e una sola punta di cattivo gusto:
l’apparizione (ancora?) di Leonard Nimoy, un santo più che un attore per la
pazienza che porta a recitare a ottantadue anni suonati ancora Spock e a essere
ricordato solo per un singolo franchise terminato anni e anni fa. Dunque: da
guardare assolutamente per due ore di rapimento interstellare e avventure
mozzafiato, ma a queste sensazioni non si aggiungerà l’esaltazione cinefila che
invece il primo film di ci dava (sebbene in discreta misura) e questo secondo
avrebbe potuto fare schizzare alle vette più eccelse. <o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheg8tcv3WxO5tCBIWX5Ub7IKtjTFLPJ_2xdQJIu36wj1GWSnspzXhFfzn8I8pdAYeHOElkjZ4hntIimC6I41TVwx_x5UOuqNuQwwGZuM3nFCFJnbtUPp-rIFoA9dNtFvTMarM4jIRnEYs/s1600/Cattura15.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheg8tcv3WxO5tCBIWX5Ub7IKtjTFLPJ_2xdQJIu36wj1GWSnspzXhFfzn8I8pdAYeHOElkjZ4hntIimC6I41TVwx_x5UOuqNuQwwGZuM3nFCFJnbtUPp-rIFoA9dNtFvTMarM4jIRnEYs/s400/Cattura15.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche... </b>– Il grande sci-fi.
Ovviamente il primo <i>Star Trek</i> (2009) di J.J. Abrams e il vintage <i>Star Trek II –
L’ira di Khan</i> (1982) di Nicholas Meyer. Poi, per una rapida rassegna dei miei
preferiti, abbiamo <i>2001: Odissea nello Spazio</i> (1968) di Stanley Kubrick che è
il miglior film di fantascienza mai fatto in assoluto; sorvolo sulla saga di
<i>Star Wars</i>, troppo celeberrima per aver bisogno di menzione, e mi butto su
<i>Sunshine</i> (2007) di Danny Boyle per la sua idea di un cosmo infinito e ostile;
seguito con <i>Solaris</i> (1971) di Andrei Tarkovskij, d’inaspettato scavo e
complessità. Cito <i>Serenity</i> (2005) di Joss Whedon, per la sua freschezza,
insieme allo spietato <i>Starship Troopers</i> (1997) di Paul Veerhoven per quel mix
di commentario sociale e spettacolosa follia assolutamente scadente. Non
dimentichiamoci poi del tamarro ma stranamente conturbante<i> Il quinto elemento</i>
(1997) di Luc Besson.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – L’apparizione a Londra di John Harrison, il
crollo della nave Vengeance su San Francisco, Spock che si prepara alla morte
nel cuore del vulcano.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> – Grande colonna sonora ma nessuna traccia
degna di gran nota.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='560' height='315' src='https://www.youtube.com/embed/hIIVMK6c1LE?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2145253395082334429.post-8049743990286555142013-09-10T06:40:00.000-07:002013-09-10T06:40:33.664-07:00NOW YOU SEE ME (2013), Louis Leterrier<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFtzZPtl8l3q4qje_qepoLVCKRTU_xtpbXVKI3zApkzNeKXlE1Ems5kRpJwk-rGs7qgmAOZjC3WePzZ6P5SCuWg9sdB4z5CwtHxe3YCtgxVsywFSp8OI2ficiDYdfyvhOwQJkIOwULLjg/s1600/Now-You-See-Me-Poster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFtzZPtl8l3q4qje_qepoLVCKRTU_xtpbXVKI3zApkzNeKXlE1Ems5kRpJwk-rGs7qgmAOZjC3WePzZ6P5SCuWg9sdB4z5CwtHxe3YCtgxVsywFSp8OI2ficiDYdfyvhOwQJkIOwULLjg/s400/Now-You-See-Me-Poster.jpg" width="278" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US">Francia,
USA, 2013<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Regia</b>:
Louis Leterrier<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Cast</b>: Jesse
Eisenberg, Woody Harrelson, Isla Fisher, Dave Franco, Mark Ruffalo, Mélanie
Laurent, Morgan Freeman, Michael Caine<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Sceneggiatura</b>:
Ed Solomon, Boaz Yakin, Edward Rincourt<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3U4acYeHhf7PpVhpfiMRFQiB0EeaFL9Xdt7tn4-A0-POfROc3A162amS2L_DWJXHqSVFbObUAbXSTVXmJHzpJPoAzvwZKFg6Vm-Q5EemnK9KTsr_sHWYULLeeD81hLnZ8cLVDHE0B8qw/s1600/Cattura21.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3U4acYeHhf7PpVhpfiMRFQiB0EeaFL9Xdt7tn4-A0-POfROc3A162amS2L_DWJXHqSVFbObUAbXSTVXmJHzpJPoAzvwZKFg6Vm-Q5EemnK9KTsr_sHWYULLeeD81hLnZ8cLVDHE0B8qw/s400/Cattura21.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US"><b>Trama
(im)modesta </b>– Daniel Atlas, illusionista. Merritt McKinney, mentalista. Henley
Reeves, escapista. Jack Wilder, prestigiatore. </span>Quattro perfetti
sconosciuti (o quasi: Henley Rivers è infatti la ex-assistente di Daniel)
ricevono quattro diverse carte dei tarocchi. Riunitisi, tutti loro ricevono una
misteriosa rivelazione. E rieccoli, un anno dopo, trasformati in assolute
celebrità calcare i palchi di Las Vegas e, come ultimo numero, ripulire del
tutto il caveau di una banca francese nel giro di pochi minuti per poi
distribuire più di tre milioni di euro al pubblico presente. Iniziano le
indagini internazionali, ma contro di loro non ci sono prove. Un altro show e
ancora un altro colpo da maestro: questa volta ai danni di un assicuratore col
vizio della speculazione. Di nuovo i soldi sono restituiti a vittime di maneggi
finanziari e truffe multimilionarie. Interpol ed FBI non aspetteranno un nuovo
colpo, l’indagine si fa serratissima. Ma cosa nasconde davvero il team di maghi
che si fa chiamare I quattro cavalieri? Qual è il suo segreto?<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiURJUgniDS_K0NOg9CI0FD98yBtCVDQ2jPVL3Q8Zy9rcrDsG3wKAiMxyY9ialrL0Friz6Xr8Ubl3SFKlrlDBfSh3Mx85_4R3ieUh4-iJO41sO5crXzsrKbzeNg6AJmgWBTLKJKTgHX2CA/s1600/Cattura.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiURJUgniDS_K0NOg9CI0FD98yBtCVDQ2jPVL3Q8Zy9rcrDsG3wKAiMxyY9ialrL0Friz6Xr8Ubl3SFKlrlDBfSh3Mx85_4R3ieUh4-iJO41sO5crXzsrKbzeNg6AJmgWBTLKJKTgHX2CA/s400/Cattura.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>La mia (im)modesta opinione</b> – Leterrier non è esattamente il
più grande autore cinematografico vivente, e questo si sapeva già.
Intrattenitore esperto, senza dubbio, ha confezionato uno dei film d’azione che
personalmente preferisco, ossia il polpettone <i>Transporter: Extreme</i>. Oddio,
nemmeno lo si potrebbe definire un campione di buon gusto. Ne è la prova lo
Scontro fra Titani, un film certo spettacolare ma anche alquanto becero in più
punti di quanti non ci piaccia ammettere. <i>Now You See Me</i>, adesso. Come
definirlo? Entusiasmante, sì certo. Ben costruito? Fino a un certo punto. A
ogni altra ipotesi preferirei bollarlo come il perfetto film d’azione estivo
(anche se, ahinoi, l’estate ancora una volta è passata) pieno di freschezza,
brio inventivo e spigliatezza ma troppo coi piedi in aria per incontrare i
nostri gusti in sede più impegnativa.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6KYx4JRbvxk5IkGedlMGCZH85DSW6God8D_PdoZ1Xx_qXQG4bFTo1Dda8LH89ZYOCSosALn4JkLC0mROrvfsJ0l_eBjYbQuMKs4wvMtaZAistHfwo3wQkkWfcwmkJcf7rDksDx91xW4g/s1600/Cattura26.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6KYx4JRbvxk5IkGedlMGCZH85DSW6God8D_PdoZ1Xx_qXQG4bFTo1Dda8LH89ZYOCSosALn4JkLC0mROrvfsJ0l_eBjYbQuMKs4wvMtaZAistHfwo3wQkkWfcwmkJcf7rDksDx91xW4g/s400/Cattura26.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Quello che tutt’al più si può notare è l’appartenenza della
pellicola di Leterrier al modernissimo filone del “cinema della crisi”. Ne fa
sicuramente parte insieme al <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2012/10/magic-mike-2012-steven-soderbergh.html">Magic Mike</a></i> di Steven Soderbergh, o a <i><a href="http://overexposedcultmovies.blogspot.it/2012/12/margin-call-2011-jc-chandor.html">Margin Call</a></i>,
o ancora <i>Cosmopolis</i> del maestro Cronenberg. La crisi economica è qui quasi il
motore della trama, la protagonista invisibile. Su di essa gli autori
imbastiscono un complicato (forse troppo complicato, persino per gli autori
stessi) gioco di specchi, fughe, fumo negli occhi che affonda le radici nel
passato, dove ognuno potrebbe essere colpevole e insieme tutti innocenti. La
storia, come ho già detto, ha piglio, emoziona, coinvolge. Il senso dello
spettacolo è fortissimo. Paiono invece troppo forzate le spiegazioni degli
impossibili numeri dei maghi protagonisti, troppo fumettose e questo è
decisamente un male.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkhh70MygS3Dg_EHSkKnKW8no2_bDRUn6CgVKLACGFa_7DjFNJ81mOdFGGJQGNMR68V0Dtdgad7d15Klg0lt27CQPgCSW0XbO93NOEGUSCcpxw-HK6vw8ZybDAdihxKUAcXNvGnjo3GI/s1600/Cattura18.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCkhh70MygS3Dg_EHSkKnKW8no2_bDRUn6CgVKLACGFa_7DjFNJ81mOdFGGJQGNMR68V0Dtdgad7d15Klg0lt27CQPgCSW0XbO93NOEGUSCcpxw-HK6vw8ZybDAdihxKUAcXNvGnjo3GI/s400/Cattura18.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Il problema è proprio questo. Perché il film è così indeciso
fra meraviglia e scetticismo? Perché spiega (male) dei contorti giochi di
prestigio se poi è il primo a chiedere allo spettatore di sospendere così
paurosamente la propria incredulità? Comprendo il trucco della banca e quello
della fuga di Jack Wilder (entrambi abbastanza campati per aria, come se
fossero usciti da un Bond venuto male) ma come si spiegano il volo nelle bolle
di sapone, le manette che passano da una mano all’altra, le futuristiche e
infantili tecnologie di cui i nostri protagonisti paiono avere possesso?
Proprio sul versante dei trucchi il film convince poco, incluso il (supposto)
colpo di scena definitivo, che comunque lascia aperte le porte ad un sequel che
è già in lavorazione.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAPqe-ImqsoinBGbHZ1lF2epF5DBygKKQYULp2np5mtqaJ8Jc2etEgY0m_I8WHxDCyCu5aq9hWotbDs-zF6a1E0TrBKw_9HxN9Uro_RwJC2eys7zLQGRYDA_CkeC5PlF6ZN4PLsLEs28Y/s1600/Cattura3.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAPqe-ImqsoinBGbHZ1lF2epF5DBygKKQYULp2np5mtqaJ8Jc2etEgY0m_I8WHxDCyCu5aq9hWotbDs-zF6a1E0TrBKw_9HxN9Uro_RwJC2eys7zLQGRYDA_CkeC5PlF6ZN4PLsLEs28Y/s400/Cattura3.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Evidenziate queste pecche, allora, dove starà il pregio del film?
Ma nell’intrattenimento di cui Leterrier è grande esperto, ovviamente.
Inseguimenti mozzafiato ai limiti dell’irrazionale, fughe precipitose, visività
emozionante. La storia poi, come se non bastasse, si appoggia allo zoccolo duro
di un cast di primissima scelta. Due giganti del cinema (Freeman e Caine), gli
irresistibili Woody Harrelson e Jesse Eisenberg, la ninfetta tarantiniana
Mélanie Laurent. Non parlo né di Mark Ruffalo, imbalsamato come non mai, né di
Isla Fisher e Dave Franco, alquanto incolori. Eppure il film regala grandi
emozioni e stupori, è divertente, saporosissimo. Da brividi la pioggia di soldi
sul pubblico festante, lo stratagemma dello specchio (ma solo sul punto visivo,
per il resto vale zero, sebbene sia molto suggestivo), le manipolazioni
ipnotiche del personaggio di Harrelson, le rocambolesche evasioni del gruppo.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuGEgLcTX-a8PtHy1-aHCc-I-ZT21zu6PDiGjKlKoaU9t7nNYFiEbsudlqgqTUWsQb38mqMy0c9-bh375BMSAJf7nkJUf3TFD53yokjGi00ICt_PsPyX_9fF70Slo1LeoDGSgDvoyIeg8/s1600/Cattura23.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuGEgLcTX-a8PtHy1-aHCc-I-ZT21zu6PDiGjKlKoaU9t7nNYFiEbsudlqgqTUWsQb38mqMy0c9-bh375BMSAJf7nkJUf3TFD53yokjGi00ICt_PsPyX_9fF70Slo1LeoDGSgDvoyIeg8/s400/Cattura23.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Un film escapista, dunque, che vuole farci dimenticare,
sebbene maldestramente, problemi e seccature e proporre un’azione facile,
momenti esaltanti, risate. Film gratuito? Non del tutto. Il potenziale abbonda
eccome, ma forse se non ci si chiama Christopher Nolan i film sui prestigiatori
sarebbe meglio evitarli. Serve parecchio sale in zucca per tenere tutti i fili
di una trama così contorta: gli sceneggiatori ci riescono solo per tre quarti e
per giunta giocano anche sporco. Ma, come ho detto, <i>Now you see me</i> è il
perfetto film estivo e la visione che merita è disimpegnata, drogata dalla
meraviglia, certamente un po’ acritica ed è proprio questo che non so
perdonargli. Non il film dell’anno, allora, ma solo il film di una sera e mi
dispiace. Avevo grandi aspettative.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQjWByVFNyg2oCFIU8o9y4rjnSxRU2F8MBr3kAHfbyYcwxwWtzbeHAVjoD25_CD_jPTkkLRmJWmcwQ0pkLK3fSZd7o7c__i5MnGoSFjeP749QdNbrQ50g96cXvm-Dba-NoX-nXor1EpUE/s1600/Cattura19.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQjWByVFNyg2oCFIU8o9y4rjnSxRU2F8MBr3kAHfbyYcwxwWtzbeHAVjoD25_CD_jPTkkLRmJWmcwQ0pkLK3fSZd7o7c__i5MnGoSFjeP749QdNbrQ50g96cXvm-Dba-NoX-nXor1EpUE/s400/Cattura19.PNG" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Se ti è piaciuto guarda anche...</b> – Maghi e magia. Ovviamente
c’è il capolavoro <i>The Prestige</i> (2006) del grande Christopher Nolan e il <i>The
Illusionist</i> (2006) di Neil Burger. Abbiamo poi la diversione comica con <i>Scoop</i>
(2006) di Woody Allen e quella sentimentale con <i>Houdini – L’ultimo mago</i> (2007)
di Gillian Armstrong senza dimenticare la virata in salsa horror <i>Lord of
Illusions</i> (1995) di Clive Barker. Quanto a film pieni di spettacolari rapine,
il campione della scuderia è senz’altro <i>Ocean’s Eleven</i> (2001) di Steven
Soderbergh insieme a <i>21</i> (2008) di Robert Luketic e il baraccone <i>Mr. & Mrs.
Smith</i> (2005) di Doug Liman.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfcoeCpvrZU7z3W6Kqgf4PTWtiPwyn-y5I7LIbgMwm8_Myc0JwX_N9HrAkzgjZxgriBfKoNtjW9UrZg-PY3G-izgYxO-rvFigS2rgcwvzhvHZTw0ANtjzws9TCnlH0rrPOgrc7z8O32t8/s1600/Cattura28.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfcoeCpvrZU7z3W6Kqgf4PTWtiPwyn-y5I7LIbgMwm8_Myc0JwX_N9HrAkzgjZxgriBfKoNtjW9UrZg-PY3G-izgYxO-rvFigS2rgcwvzhvHZTw0ANtjzws9TCnlH0rrPOgrc7z8O32t8/s400/Cattura28.PNG" width="400" /></a></div>
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<br /></div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Scena cult</b> – La pioggia di soldi sul pubblico, il volo di
Isla Fisher nella bolla di sapone, la scena dello specchio, l’inseguimento sul
ponte di New York.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
<b>Canzone cult</b> - Non
pervenuta.<o:p></o:p></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/jA_rwUgj4xM/0.jpg" height="315" width="560"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/jA_rwUgj4xM&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="560" height="315" src="http://youtube.googleapis.com/v/jA_rwUgj4xM&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Rumplestils Kinhttp://www.blogger.com/profile/03534531587731563437noreply@blogger.com7