venerdì 13 dicembre 2013

CHARLIE COUNTRYMAN (2013), Fredrik Bond


USA, 2013
Regia: Fredrik Bond
Cast: Shia LaBeouf, Evan Rachel Wood, Mads Mikkelsen, Rupert Grint, Melissa Leo
Sceneggiatura: Matt Drake


Trama (im)modesta – Dopo aver perso la madre, Charlie fa un viaggio a Bucarest dove, per un curioso groviglio del caso, conosce Gabi, bella e triste musicista il cui padre è morto a bordo dello stesso aereo che aveva portato Charlie in Romania. Ma le frequentazioni di Gabi non sono delle migliori: Charlie si ritroverà alle calcagna lo spietatissimo ex-marito di lei, un gangster dal grilletto facile che traffica eroina attraverso l’Europa dell’Est.


La mia (im)modesta opinioneThe Necessary Death of Charlie Countryman (abbreviato ora al solo nome del protagonista per la distribuzione internazionale) è un film d’esordio e si vede. Una pellicola che potrebbe parere firmata dalle mani di un autore giovanissimo ma la cui sapiente tecnica tradisce certo un tocco più attempato. Frederik Bond, svedese, si è fatto le ossa prima alle accademie di cinema newyorchesi per poi lanciarsi in una fortunata (e premiata) carriera di regista pubblicitario. Un tocco, quello del pubblicitario, che il film sente, se non pesantemente, almeno pervasivamente.


Visivamente, musicalmente e drammaturgicamente ogni scena del film è una meravigliosa chicca a sé stante. Questo è ovvio: Bond è specializzato in pubblicità, ossia in video di breve durata capaci di concentrare con la massima concisione ed esattezza un’idea, una sfumatura. E in questo lo svedese par bravo. Ma un film non è uno spot pubblicitario, deve avere più che unità vera e propria almeno una parvenza di coesione stilistica. Ed è qui che casca l’asino. Complice una sceneggiatura difficoltosa e disarmonica, certo degna di un autore più rodato ed esperto, il Charlie Countryman di Frederik Bond appare un film confuso fra la storia romantica e il dramma criminale, fra l’adrenalina degli inseguimenti e le visioni dell’acido lisergico.


I personaggi sono approfonditi ma appaiono piatti perché alquanto banali. Li salvano soltanto le interpretazioni del vigoroso cast capitanato da Shia LaBeouf che pare star vivendo una nuova rinascita all’interno del cinema indipendente dopo la brutta parentesi iniziata con Transformers, continuata con l’ultimo terribile Indiana Jones e, a quanto pare, conclusasi fra l’inizio di quest’anno e la fine di quello passato. Sempre perfetta è la bellezza lunare di Evan Rachel Wood, vera eroina di favola nera. Altre figure notevoli sono quelle del regale Mads Mikkelsen e di Ruper Grint, a cui purtroppo è riservata una parte assai limitata.


La colonna sonora è da visibilio, specialmente quando commenta inseguimenti al ralenti o vedute a volo d’uccello sulla Bucarest notturna. Il dilemma è sempre lo stesso in ogni caso: Charlie Countryman è un film esteticamente notevole ma poco compatto, anzi abbastanza confuso. Ciò per fortuna non ne pregiudica troppo la visibilità. Ossia, vi divertirete di più a guardare il fantasioso ma pasticciato Charlie Countryman piuttosto che l’oscuro ma denso (?) Solo Dio Perdona. Una pellicola dal piglio giovanissimo, dunque, entusiasta ed esagitata. Da vedere, non da adorare.


Se ti è piaciuto guarda anche...Project X (2012) di Nima Nourizadeh, che condivide con Charlie Countryman lo scrittore Matt Drake. Cito poi lo Spring Breakers (2012) di Harmony Korine, il già detto Solo Dio perdona (2013) di Nicolas Winding Refn, 21 & Over (2013) di  Jon Lucas e Scott Moore. Parlando poi dell’indiscutibile spirito goliardico che attraversa tutto il film non si possono non citare il trashissimo EuroTrip (2004) di Jeff Schaffer e l’inglese The Inbetweeners (2011) di Ben Palmer.


Scena cult – Il trip di acido di Charlie (Shia LaBeouf ha effettivamente assunto acido lisergico durante le riprese, per un effetto di maggiore realtà) e lo spettacolare inseguimento in metro.

Canzone cult – Iniziamo con Stars dei The xx, la psichedelica Intro degli M83 e Shot in the Back of the Head di Moby e, sempre di Moby, il remix della canzone After realizzato da Drumsound & Bassline.

4 commenti:

  1. promette piuttosto bene!
    me lo devo cercare...

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    1. Lo ripeto: non aspettarti il filmone della vita. Anche se visivamente è parecchio notevole.

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  2. Risposte
    1. Ma mi raccomando: per quanto sia l'entusiasmo niente gite improvvise fra i gangster di Bucarest!

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