USA, 2013
Regia: Fredrik
Bond
Cast: Shia
LaBeouf, Evan Rachel Wood, Mads Mikkelsen, Rupert Grint, Melissa Leo
Sceneggiatura: Matt Drake
Trama (im)modesta – Dopo aver perso la madre, Charlie fa un
viaggio a Bucarest dove, per un curioso groviglio del caso, conosce Gabi, bella
e triste musicista il cui padre è morto a bordo dello stesso aereo che aveva
portato Charlie in Romania. Ma le frequentazioni di Gabi non sono delle
migliori: Charlie si ritroverà alle calcagna lo spietatissimo ex-marito di lei,
un gangster dal grilletto facile che traffica eroina attraverso l’Europa
dell’Est.
La mia (im)modesta opinione – The Necessary Death of Charlie
Countryman (abbreviato ora al solo nome del protagonista per la distribuzione
internazionale) è un film d’esordio e si vede. Una pellicola che potrebbe
parere firmata dalle mani di un autore giovanissimo ma la cui sapiente tecnica
tradisce certo un tocco più attempato. Frederik Bond, svedese, si è fatto le
ossa prima alle accademie di cinema newyorchesi per poi lanciarsi in una
fortunata (e premiata) carriera di regista pubblicitario. Un tocco, quello del
pubblicitario, che il film sente, se non pesantemente, almeno pervasivamente.
Visivamente, musicalmente e drammaturgicamente ogni scena
del film è una meravigliosa chicca a sé stante. Questo è ovvio: Bond è
specializzato in pubblicità, ossia in video di breve durata capaci di
concentrare con la massima concisione ed esattezza un’idea, una sfumatura. E in
questo lo svedese par bravo. Ma un film non è uno spot pubblicitario, deve
avere più che unità vera e propria almeno una parvenza di coesione stilistica.
Ed è qui che casca l’asino. Complice una sceneggiatura difficoltosa e
disarmonica, certo degna di un autore più rodato ed esperto, il Charlie
Countryman di Frederik Bond appare un film confuso fra la storia romantica e il
dramma criminale, fra l’adrenalina degli inseguimenti e le visioni dell’acido
lisergico.
I personaggi sono approfonditi ma appaiono piatti perché
alquanto banali. Li salvano soltanto le interpretazioni del vigoroso cast
capitanato da Shia LaBeouf che pare star vivendo una nuova rinascita
all’interno del cinema indipendente dopo la brutta parentesi iniziata con
Transformers, continuata con l’ultimo terribile Indiana Jones e, a quanto pare,
conclusasi fra l’inizio di quest’anno e la fine di quello passato. Sempre
perfetta è la bellezza lunare di Evan Rachel Wood, vera eroina di favola nera.
Altre figure notevoli sono quelle del regale Mads Mikkelsen e di Ruper Grint, a
cui purtroppo è riservata una parte assai limitata.
La colonna sonora è da visibilio, specialmente quando
commenta inseguimenti al ralenti o vedute a volo d’uccello sulla Bucarest
notturna. Il dilemma è sempre lo stesso in ogni caso: Charlie Countryman è un
film esteticamente notevole ma poco compatto, anzi abbastanza confuso. Ciò per
fortuna non ne pregiudica troppo la visibilità. Ossia, vi divertirete di più a
guardare il fantasioso ma pasticciato Charlie Countryman piuttosto che l’oscuro
ma denso (?) Solo Dio Perdona. Una pellicola dal piglio giovanissimo, dunque,
entusiasta ed esagitata. Da vedere, non da adorare.
Se ti è piaciuto guarda anche... – Project X (2012) di Nima
Nourizadeh, che condivide con Charlie Countryman lo scrittore Matt Drake. Cito
poi lo Spring Breakers (2012) di Harmony Korine, il già detto Solo Dio perdona
(2013) di Nicolas Winding Refn, 21 & Over (2013) di Jon Lucas e Scott Moore. Parlando poi
dell’indiscutibile spirito goliardico che attraversa tutto il film non si
possono non citare il trashissimo EuroTrip (2004) di Jeff Schaffer e l’inglese
The Inbetweeners (2011) di Ben Palmer.
Scena cult – Il trip di acido di Charlie (Shia LaBeouf ha
effettivamente assunto acido lisergico durante le riprese, per un effetto di
maggiore realtà) e lo spettacolare inseguimento in metro.
Canzone cult – Iniziamo con Stars dei The xx, la
psichedelica Intro degli M83 e Shot in the Back of the Head di Moby e, sempre
di Moby, il remix della canzone After realizzato da Drumsound & Bassline.
promette piuttosto bene!
RispondiEliminame lo devo cercare...
Lo ripeto: non aspettarti il filmone della vita. Anche se visivamente è parecchio notevole.
Eliminame lo segno!
RispondiEliminaMa mi raccomando: per quanto sia l'entusiasmo niente gite improvvise fra i gangster di Bucarest!
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