Regno
Unito, 2012
Regia:
Simon Aboud
Cast: Craig
Roberts, Imogen Poots, Timothy Spall, Kevin McKidd, Josef Altin
Sceneggiatura: Simon Aboud
Trama (im)modesta – Sam Smith è un semplice e timido
cameriere d’albergo, ma mira molto in alto per il suo futuro. Sam ha un sogno:
aprire un ristorante con il suo amico d’infanzia, Elliot, e diventare ricco e
famoso come i clienti che serve all’albergo. Un pomeriggio, Sam viene
incaricato dal suo superiore di recarsi in un’esclusiva gioielleria per far
stringere l’orologio di un importante cliente. Arrivato alla gioielleria, Sam
indugia, folgorato dalla bellezza della commessa Mary. Ma proprio allora
irrompono nella gioielleria due rapinatori mascherati che prendono in ostaggio
Sam, Mary e il proprietario Charlie; la polizia accorre e i due malviventi
s’asserragliano dentro. Sarà proprio quest’occasione che permetterà a Sam di
vincere le sue parole e garantirsi il futuro.
La mia (im)modesta opinione – Quando un film lo fanno gli
inglesi si vede. Solo loro sono capaci di creare storie a lieto fine che non
sembrino facilmente buoniste. Questo Comes a Bright Day è un debutto
registico/autoriale se non folgorante, almeno assai promettente. Una
commedia/thriller romantico-drammatica che evita ogni gravità grazie a un
piglio deciso ma leggero, che sceglie di evitare la tensione vera e propria e
mette in primo piano la complessità di un protagonista, caratterizzato alla
perfezione anche dal giovane e bravissimo Craig Roberts, che comunque non
adombra tutti gli altri eccellenti comprimari.
Veri highlights della pellicola sono infatti un meraviglioso
Timothy Spall e Kevin McKidd, rapinatore psicotico e balbuziente che ascolta
musica classica, s’innamora degli ostaggi, snocciola preghiere e ha carenze
d’affetto. Radiosa è poi Imogen Potts, vera ragazza della porta accanto: un
personaggio, il suo, tanto realistico che potrebbe benissimo essere la bella e
triste commessa del negozio dietro l’angolo. Controparte comica del bandito di
McKidd è poi il personaggio di Josef Altin (già visto in Misfits e Game of
Thrones) che fornisce l’elemento risolutivo della trama, tutta basata sul tema
della bellezza ora nascosta e ritrovata, disponibile solo per coloro capaci di
afferrarla e prendersene cura.
Il risultato è un film originale ma mai troppo sopra le
righe, una visione piacevole ma non a buon mercato. Aboud ha un senso raffinato
della regia, per quanto ancora vagamente acerbo. Certo, la passata carriera di
direttore creativo e fotografo l’hanno parecchio aiutato nella realizzazione
della pellicola – realizzazione che tradisce una eccellente dimestichezza con
le tecniche cinematografiche. Comes a Bright Day è, in sostanza, una perfetta
pellicola autoriale estiva, divertente e, a suo modo, profonda e creativa. Non
perdetelo!
Se ti è piaciuto guarda anche... – Gli heist movies sono fra
i miei film preferiti: non c’è direzione che un buon cervello registico non
possa fargli intraprendere. Uno dei primi della classe è certamente l’Inside
Man (2006) di Spike Lee, insieme al sulfureo Le Iene (1992) di Quentin
Tarantino. Più recentemente è stato assai bello il The Town (2010) di Ben
Affleck e anche il meno considerato Sguardo nel vuoto (2007) di Scott Frank.
Non dimentichiamo poi il grande classico del genere: ossia Rapina a mano armata
(1956) di Stanley Kubrick e il bellissimo Quel pomeriggio di un giorno da cani
(1975) di Sidney Lumet, senza escludere il negletto Mad City (1997) di
Costa-Gravas.
Scena cult – La triste storia del bracciale di rubini e la
“scena conviviale” dove tutti i protagonisti si confrontano.
Canzone cult – La My Hero dei Foo Fighters e l’aria Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly di Puccini.
ce l'ho lì lì da vedere.
RispondiEliminapresto vedrò di rimediare...
Filmetto delizioso. Ma darei la precedenza a cose di ben altro spessore.
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