USA, 2012
Regia: Ben
Affleck
Cast: Ben
Affleck, Bryan Cranston, John Goodman, Alan Arkin, Clea DuVall
Sceneggiatura: Chris Terrio
Trama (im)modesta – Teheran, 1979. È in corso la rivoluzione
islamica capeggiata dall’Ayatollah Khomeini. I militanti inferociti contro il
governo degli Stati Uniti, colpevole di aver messo al governo del paese un
crudele dittatore, irrompono nell’ambasciata americana e prendono 52 cittadini
americani in ostaggio. Sei americani, che lavorano all’ambasciata, riescono a
scappare e a rifugiati presso l’ambasciata canadese. I sei corrono il serio
rischio di essere trovati e uccisi, per cui la CIA affida all’agente Tony
Mendez, esperto di operazioni sotto copertura, il salvataggio dei rifugiati.
L’idea di Mendez ha dell’assurdo, ma pare geniale: arrivare in Iran, dunque
portar via i sei americani facendoli passare per membri di una troupe
cinematografica canadese in cerca di location per un film di fantascienza:
Argo, appunto. Il piano è follemente rischioso, eppure i sei cittadini
riusciranno a scappare dal paese.
La mia (im)modesta opinione – Argo è il thriller dell’anno,
senza dubbio alcuno, ma difficilmente diventerà il film dell’anno. Mi spiego
meglio: la pellicola di Ben Affleck è un thriller politico valido più per
effetto (un grande, grandissimo effetto) che per effettivo valore intrinseco.
Eppure già la sola costruzione della tensione, rende Argo un film più che
memorabile. Lontano dalla malinconica disperazione di Gone Baby Gone (che
ritengo superiore sotto molti aspetti), Ben Affleck crea una storia ad
altissima tensione, un thriller al cardiopalma che, senza l’ausilio di effetti
speciali o baracconate che ormai caratterizzano il genere, riesce a far saltare
il cuore in gola allo spettatore; e per di più semplicemente raccontandogli una
storia vera.
Argo è un film profondamente americano. A partire dallo
stile di regia: solidissimo, granitico quasi; privo di orpelli di alcun genere,
nascostamente epico e dunque, come tutta l’epica, anche profondamente
patriottico – un patriottismo, però, che Affleck riesce bene a dissimulare fra
le trame dello spionaggio e che si rivela solo nelle sottigliezze. Il che è un
bene, dato che un film che avesse prestato troppo facilmente il fianco a
letture in chiave filo-americana avrebbe senza alcun dubbio attirato su di sé
critiche giustificate, com'è successo con certi critici che gli hanno rimproverato di aver dipinto gli iraniani come una massa informe d'invasati e violenti. Ben Affleck dirige dunque, con mano fermissima, un film
dalla sceneggiatura granitica, che volontariamente sta lontano da affettazioni
di sorta e si dimostra più portato verso prese più salde e virili.
Valore aggiunto della pellicola è la sua verità. O meglio il
fatto che narri degli accadimenti effettivamente avvenuti. La storia stessa,
nel suo svolgimento, non presenta particolari complicazioni: l’andamento è
lineare, i passeggeri s’imbarcano sull’aereo che li porterà verso il lieto fine
senza grandissimi scuotimenti. Eppure la tensione è grande, enorme. Tutto
questo dimostra come Ben Affleck si sia rivelato un regista di prim’ordine (per
fortuna, dato che come attore è alquanto cane), grazie anche a un cast di
altissimo livello composto dagli eccellenti comprimari Bryan “Heisenberg”
Cranston (che senza dubbio definirei uno dei migliori attori della sua
generazione), il peso massimo John Goodman e il sempre gustosamente gigione
Alan Arkin.
Come già detto il film non si concede a svenevolezze e
languori, giusto qualche tocco d'umorismo per il tramite del personaggio di Alan Arkin, che ironizza sul mondo del cinema. Bandito è l’approfondimento dei personaggi, severamente censurata la
possibile lettura del film come scontro fra verità e illusione. Le uniche
emozioni presenti sono la tensione e il sollievo, null’altro è descritto se non
l’azione dura e pura. Tutto ciò, come dicevo sopra, rende Argo un film di
grandissimo effetto e sicuro valore, ma in qualche modo lo fa sembrare
inutilmente abbottonato, privo di quella profondità di temi che caratterizza i
film che entrano negli annali della storia del cinema. Ma oltre a ciò Argo è
forse uno dei migliori film hollywoodiani dell’anno e andrebbe considerato
dovere il guardarlo e apprezzarlo.
Se ti è piaciuto guarda anche... – Americani in guerra.
Partiamo con la prima classe: Flags of Out Fathers (2006) e Lettere da Iwo Jima
(2006) di Clint Eastwood, film di indiscussa grandezza e importanza; Syriana
(2005) di Stephen Gaghan e l’importante The Hurt Locker (2008) di Kathryn
Bigelow. Per vedere Ben Affleck alla regia, e sono tutti film spettacolari, ci
sono Gone Baby Gone (2007) e The Town (2010). Storie di spionaggio e
infiltrazioni? Ci sono Breach (2007) di Billy Ray, Burn After Reading (2008) di
Joel ed Ethan Coen e Munich (2005) del decadutissimo Steven Spielberg.
Scena cult – La lettura del copione del falso film,
inframezzata alla falsa fucilazione dei prigionieri.
Canzone cult – Non pervenuta.
sono d'accordo. un grande film impeccabile, a cui manca però quel non so che, forse anche un po' d'imperfezione, per renderlo davvero un capolavoro.
RispondiEliminaManca la riflessione, la profondità di temi. Il film è bello, ma superficiale.
EliminaIo spero lo stesso che qualche Oscar al Ben lo diano, giusto per incoraggiarlo su una strada che sta percorrendo benissimo!
RispondiEliminaTrovo ci siano registi più meritevoli, senza togliere nulla a Ben Affleck che è un signor regista.
EliminaBellissimo film, e devo dire che l'hai fotografato alla grande nella sua "americanità"! :)
RispondiEliminaAmo molto i film "americani" duri e puri. Ma trovo che certi autori riescano a dargli un tono di profondità in più. Comunque un grande thriller.
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