venerdì 5 ottobre 2012

LOCK, STOCK AND TWO SMOKING BARRELS (1998), Guy Ritchie


Regno Unito, 1998
Regia: Guy Ritchie
Cast: Nick Moran, Jason Flemyng, Dexter Fletcher, Jason Statham, Vas Blackwood, Sting, Vinnie Jones, P.H. Moriarty
Sceneggiatura: Guy Ritchie


Trama (im)modesta – Quattro piccolo criminali di borgata mettono insieme centomila sterline per partecipare a una partita di poker segreta fra alte personalità della finanza e della malavita londinese. Vittima di un baro, Eddy, il genio delle carte del gruppo, non solo perde ma si indebita con un pericoloso gangster. Per saldare il debito e trovare i soldi, i ragazzi decideranno di rapinare i vicini di casa, facoltosi spacciatori, ma rimarranno impegolati in una trama fittissima di strambi personaggi, boss psicopatici, ladruncoli di strada e buffi rapinatori.


La mia (im)modesta opinione – Film d’esordio per il talentuoso ma scostante Guy Ritchie, il bad boy del cinema inglese. Lock, Stock and Two Smoking Barrels è una pellicola giovanile, esagitata, gonfia di anfetamine e alcool. I legami principali li si vede con il primo Tarantino (quello de Le Iene e, in minor misura, Pulp Fiction) anche se la distanza è notevole: in Tarantino il tono è assai meno scanzonato e l’ironia, seppur predominante, è asservita alla solida trama noir; in questa pellicola, invece, è l’ironia a regnare, e il sopra le righe a ogni costo con picchi di stramberia che sono davvero notevoli. Ma ovviamente non incorriamo nella taccia di “weird for the sake of weird” perché, nel nostro caso, tutto lo squisitamente inglese gusto per l’eccentrico e il complicato si fonde con la sprezzatura d’una classe impeccabile, sebbene immersa nel più infimo fra i bassifondi.


Esagererò. Per complicazione, ipermovimento e ironia sagace, ma non per questo meno feroce, la storia di Lock, Stock and Two Smoking Barrels ricorda una commedia shakespeariana che abbia sbattuto la testa contro Trainspotting. Una specie di Much Ado About Nothing virato in salsa noir di fine ventesimo secolo. E la regia di Ritchie è quanto mai efficace nel partorire da sola un intero film; dico da sola, sì, perché è evidente che sono le scelte di Ritchie dal casting, alla musica fino ai costumi che fanno il film come sono essendo gli attori certo talentuosi ma ben poco espressivi. Si salva solo il raggelante P.H. Moriarty, Sting, il protagonista Nick Moran (più bello che bravo) e il meraviglioso Vas Blackwood, gangster isterico e teledipendente. Lo ammetto: ho gridato al miracolo. In una sola occasione: quando ho visto Jason Statham non tirare pugni per un film intero.


L’unica possibile pecca che si può trovare nella pellicola è, oltre alla recitazione un po’ smorta, comunque riattivata dalla scalmanatezza di Ritchie, nella durata: c’è un momento in cui del film si smette di vedere la fine. Per il resto Lock, Stock and Two Smoking Barrels è una vera chicca inglese d’altri tempi, figlia di un regista che perse quasi subito il suo slancio iniziale, con le ali tarpate dal peso di una celebrità non chiesta e, di certo, non necessaria. La stessa colonna sonora del film è poi un capolavoro a sé (un po’ come nel caso di Requiem for a Dream, Pulp Fiction o Il Signore degli Anelli) e commenta scene da pura antologia indie come il folgorante incipit che vede Jason Statham smerciare oggetti rubati parlando in rima baciata. Un film imperdibile, un Danny Boyle minore, si potrebbe dire, con tutto un nuovo senso dell’anarchia e dell’umorismo.


Se ti è piaciuto guarda anche... – Gemelli criminali di Lock, Stock and Two Smoking Barrels sono ovviamente il mitico Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino, il Lucky Number Slevin (2006) di Paul McGuigan, mio cult personale; poi abbiamo Snatch (2000) sempre di Guy Ritchie, The Town (2010) di Ben Affleck, lo stupendo Ocean’s Eleven (2001) di Steven Soderbergh, The Bank Job (2008) di Roger Donaldson e il brillante noir The Lookout (2007) di Scott Frank. Per la serie “rapinatori strampalati”, poi, c’è il grandissimo The Ladykillers (2004) di Joel e Ethan Coen.


Scena cult – La sbronza dei ragazzi di metà film (ci sono molte sbronze in questo film), il gangster Rory che guarda la partita al bar e le scene con il vigile urbano rapito dentro il furgone.

Canzone cult – Due su tutte: la maratona funky di James Brown The Payback e lo scatenato syrtaki greco Zorba.

3 commenti:

  1. Ottimo post, Rumple.
    Gran film giovanile del - d'accordissimo - incostantissimo Ritchie.
    Peccato che si sia un pò perso.

    RispondiElimina
  2. Un po' lo rimpiango anche io. Anche dopo i due Sherlock Holmes mi è parso ancora convalescente.

    RispondiElimina
  3. Ciao Offro prestiti (y)
    E-mail: sylviane.harry@hotmail.com
    Offro prestiti a organizzazioni commerciali e privati, che vanno da 5.000€ a un massimo di 10.000.000€. Offro prestiti personali, prestiti di consolidamento del debito, capitale di rischio, prestiti commerciali, prestiti agli studenti, mutui casa o “prestiti per qualsiasi motivo. Grazie contatto con me. Sono qui per portare gioia e la pace del cuore a tutti coloro che in difficoltà finanziarie e per il rispetto di tutti non esitate a contattarci per ulteriori informazioni. e-mail: sylviane.harry@hotmail.com (y)
    Grazie per la condivisione che possono essere di interesse ai tuoi amici!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...