venerdì 30 novembre 2012

LA CASA DEI MILLE CORPI (2003), Rob Zombie


USA, 2003
Regia: Rob Zombie
Cast: Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie, Karen Black, Rainn Wilson, Erin Daniels
Sceneggiatura: Rob Zombie


Trama (im)modesta – Anni ’70. La notte di Halloween, un gruppo di ragazzi in cerca di luoghi bizzarri da inserire in una guida sulle attrazioni da strada d’America. I giovani s’imbattono nel Museo dei Mostri e dei Malati di Mente, una specie di casa degli orrori di quart’ordine gestita dall’allucinatissimo clown Captain Spaulding che racconta loro la storia del Dottor Satana, serial killer del luogo linciato anni prima, il cui cadavere è misteriosamente scomparso. Andando alla ricerca del luogo di sepoltura dell’assassino i ragazzi finirà nelle mani della famiglia Firefly, focolare domestico di sadici bifolchi assassini.


La mia (im)modesta opinione – Iniziamo con un dato personale: ho adorato La casa dei mille corpi. Il film pare diretto apposta per me: ipercitazionismo, bizzarria virata agli estremi, barocchismi contorti; e il tutto sposato a un perverso senso del gioco, a un’ironia deviata, a una furia inedita e abbastanza tenebrosa. Parlando del lato più strettamente cinematografico, il film di Rob Zombie è diventato un classico dell’horror moderno, l’imprescindibile pietra miliare di un genere che, ormai, bazzica cattive strade. La casa dei mille corpi è un film del tutto folle, un delirio di onanismo cinematografico a cui il regista/autore si abbandona in nequizia e che si brucia tutto nell’ansia di accumulare stimoli e rimandi, senza però risultare mai troppo pesante o grezzo, tranne nei giustificatissimi exploit finali.


Come tutte le opere profondamente narcisistiche, il film di Zombie è un horror di livello eccelso: non solo stravolge con inatteso acume tutti gli stereotipi del genere (i protagonisti sono gli assassini, non le vittime, relegate qui a un ruolo che non esiterei a definire marginale) ma gonfia il cadavere di un horror ormai morto e sepolto con le nuove linfe di esorbitanze e strafori d’ogni genere. Le improbabili mises di Baby e Mama (personaggi supercult: una, Sheri Moon, vera signora dell’horror; l’altra, Karen Black, impagabile caratterista), i framezzi insensati di antichi filmini erotici, la curatissima colonna sonora, tutto contribuisce ad aumentare lo straniamento, il disturbo, il disagio. Dirò di più: è ne La casa dei mille corpi che confluiscono tutte le suggestioni del genere alla luce di un onirismo scalmanato e furioso.


La sensazione, durante la visione, è quella di stare guardando uno di quei VHS riesumati dal sepolcro d’una videoteca. Le citazioni non si contano: Hitchcock (specialmente a Psycho e a La donna che visse due volte), Fulci (i morti viventi e le grotte sotterranee sono praticamente rubate a L’Aldilà), Jodorowsky (la processione al cimitero riprende Santa Sangre),  il Non aprite quella porta di Hooper, i film di Wes Craven e s’arriva persino alle derive moderne del genere dell’orrore con i rimandi al body horror di David Cronenberg e al recentissimo J-Horror. Rob Zombie è u.n bambino goloso che impasta in bocca tutti i manicaretti su cui sa allungare le mani: e si diverte un mondo. È proprio la passione con cui il film è diretto, la sua capacità di essere violento senza essere un mattatoio alla Saw che qualificano questa pellicola a cult del genere.


Se ti è piaciuto guarda anche... – Ovviamente tutti i film sopra citati con l’aggiunta degli altri film di Zombie, ovvero il sequel La casa del diavolo (2005) e, sorvolando sulla parentesi del remake di Halloween, il promettentissimo Lords of Salem (2013). Si consigliano poi i belli ma scolastici The House of the Devil (2009) e The Innkeepers (2011) di Ti West. Fra i grandi classici citiamo Le colline hanno gli occhi (1977) di Wes Craven, Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper, L’aldilà (1981) di Lucio Fulci, l'australiano The Loved Ones (2009) di Sean Byrne e il grande Two Thousand Maniacs! (1964) di Herschell Gordon Lewis.


Scena cult – Il balletto delirante di Baby Firefly e il rogo funebre al cimitero.

Canzone cult – L’ossessionante I Wanna Be Loved By You di Helen Kane.

4 commenti:

  1. Film che ho adorato e continuo ad adorare, giusta anticamera per l'ancora più bello La casa del diavolo.
    Peccato che poi Rob si sia perso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo so, s'è perso, ma fidati che Lords of Salem garantisce un recupero a dir poco glorioso.

      Elimina
    2. Non sono un'esperta del genere e tantomeno un'appassionata, ma ho visto the lords of Salem la settimana scorsa e l'ho trovato un'immane cagata, intrisa dei luoghi comuni più triti e scontati del genere. Ma, ripeto, sarà un mio limite!

      Elimina
    3. Be' posto che il film non l'ho ancora visto, non saprei risponderti con cognizione di causa. Ma a me, già dal trailer, sembra cosa assai promettente!

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...