Francia,
USA, 2013
Regia:
Louis Leterrier
Cast: Jesse
Eisenberg, Woody Harrelson, Isla Fisher, Dave Franco, Mark Ruffalo, Mélanie
Laurent, Morgan Freeman, Michael Caine
Sceneggiatura:
Ed Solomon, Boaz Yakin, Edward Rincourt
Trama
(im)modesta – Daniel Atlas, illusionista. Merritt McKinney, mentalista. Henley
Reeves, escapista. Jack Wilder, prestigiatore. Quattro perfetti
sconosciuti (o quasi: Henley Rivers è infatti la ex-assistente di Daniel)
ricevono quattro diverse carte dei tarocchi. Riunitisi, tutti loro ricevono una
misteriosa rivelazione. E rieccoli, un anno dopo, trasformati in assolute
celebrità calcare i palchi di Las Vegas e, come ultimo numero, ripulire del
tutto il caveau di una banca francese nel giro di pochi minuti per poi
distribuire più di tre milioni di euro al pubblico presente. Iniziano le
indagini internazionali, ma contro di loro non ci sono prove. Un altro show e
ancora un altro colpo da maestro: questa volta ai danni di un assicuratore col
vizio della speculazione. Di nuovo i soldi sono restituiti a vittime di maneggi
finanziari e truffe multimilionarie. Interpol ed FBI non aspetteranno un nuovo
colpo, l’indagine si fa serratissima. Ma cosa nasconde davvero il team di maghi
che si fa chiamare I quattro cavalieri? Qual è il suo segreto?
La mia (im)modesta opinione – Leterrier non è esattamente il
più grande autore cinematografico vivente, e questo si sapeva già.
Intrattenitore esperto, senza dubbio, ha confezionato uno dei film d’azione che
personalmente preferisco, ossia il polpettone Transporter: Extreme. Oddio,
nemmeno lo si potrebbe definire un campione di buon gusto. Ne è la prova lo
Scontro fra Titani, un film certo spettacolare ma anche alquanto becero in più
punti di quanti non ci piaccia ammettere. Now You See Me, adesso. Come
definirlo? Entusiasmante, sì certo. Ben costruito? Fino a un certo punto. A
ogni altra ipotesi preferirei bollarlo come il perfetto film d’azione estivo
(anche se, ahinoi, l’estate ancora una volta è passata) pieno di freschezza,
brio inventivo e spigliatezza ma troppo coi piedi in aria per incontrare i
nostri gusti in sede più impegnativa.
Quello che tutt’al più si può notare è l’appartenenza della
pellicola di Leterrier al modernissimo filone del “cinema della crisi”. Ne fa
sicuramente parte insieme al Magic Mike di Steven Soderbergh, o a Margin Call,
o ancora Cosmopolis del maestro Cronenberg. La crisi economica è qui quasi il
motore della trama, la protagonista invisibile. Su di essa gli autori
imbastiscono un complicato (forse troppo complicato, persino per gli autori
stessi) gioco di specchi, fughe, fumo negli occhi che affonda le radici nel
passato, dove ognuno potrebbe essere colpevole e insieme tutti innocenti. La
storia, come ho già detto, ha piglio, emoziona, coinvolge. Il senso dello
spettacolo è fortissimo. Paiono invece troppo forzate le spiegazioni degli
impossibili numeri dei maghi protagonisti, troppo fumettose e questo è
decisamente un male.
Il problema è proprio questo. Perché il film è così indeciso
fra meraviglia e scetticismo? Perché spiega (male) dei contorti giochi di
prestigio se poi è il primo a chiedere allo spettatore di sospendere così
paurosamente la propria incredulità? Comprendo il trucco della banca e quello
della fuga di Jack Wilder (entrambi abbastanza campati per aria, come se
fossero usciti da un Bond venuto male) ma come si spiegano il volo nelle bolle
di sapone, le manette che passano da una mano all’altra, le futuristiche e
infantili tecnologie di cui i nostri protagonisti paiono avere possesso?
Proprio sul versante dei trucchi il film convince poco, incluso il (supposto)
colpo di scena definitivo, che comunque lascia aperte le porte ad un sequel che
è già in lavorazione.
Evidenziate queste pecche, allora, dove starà il pregio del film?
Ma nell’intrattenimento di cui Leterrier è grande esperto, ovviamente.
Inseguimenti mozzafiato ai limiti dell’irrazionale, fughe precipitose, visività
emozionante. La storia poi, come se non bastasse, si appoggia allo zoccolo duro
di un cast di primissima scelta. Due giganti del cinema (Freeman e Caine), gli
irresistibili Woody Harrelson e Jesse Eisenberg, la ninfetta tarantiniana
Mélanie Laurent. Non parlo né di Mark Ruffalo, imbalsamato come non mai, né di
Isla Fisher e Dave Franco, alquanto incolori. Eppure il film regala grandi
emozioni e stupori, è divertente, saporosissimo. Da brividi la pioggia di soldi
sul pubblico festante, lo stratagemma dello specchio (ma solo sul punto visivo,
per il resto vale zero, sebbene sia molto suggestivo), le manipolazioni
ipnotiche del personaggio di Harrelson, le rocambolesche evasioni del gruppo.
Un film escapista, dunque, che vuole farci dimenticare,
sebbene maldestramente, problemi e seccature e proporre un’azione facile,
momenti esaltanti, risate. Film gratuito? Non del tutto. Il potenziale abbonda
eccome, ma forse se non ci si chiama Christopher Nolan i film sui prestigiatori
sarebbe meglio evitarli. Serve parecchio sale in zucca per tenere tutti i fili
di una trama così contorta: gli sceneggiatori ci riescono solo per tre quarti e
per giunta giocano anche sporco. Ma, come ho detto, Now you see me è il
perfetto film estivo e la visione che merita è disimpegnata, drogata dalla
meraviglia, certamente un po’ acritica ed è proprio questo che non so
perdonargli. Non il film dell’anno, allora, ma solo il film di una sera e mi
dispiace. Avevo grandi aspettative.
Se ti è piaciuto guarda anche... – Maghi e magia. Ovviamente
c’è il capolavoro The Prestige (2006) del grande Christopher Nolan e il The
Illusionist (2006) di Neil Burger. Abbiamo poi la diversione comica con Scoop
(2006) di Woody Allen e quella sentimentale con Houdini – L’ultimo mago (2007)
di Gillian Armstrong senza dimenticare la virata in salsa horror Lord of
Illusions (1995) di Clive Barker. Quanto a film pieni di spettacolari rapine,
il campione della scuderia è senz’altro Ocean’s Eleven (2001) di Steven
Soderbergh insieme a 21 (2008) di Robert Luketic e il baraccone Mr. & Mrs.
Smith (2005) di Doug Liman.
Scena cult – La pioggia di soldi sul pubblico, il volo di
Isla Fisher nella bolla di sapone, la scena dello specchio, l’inseguimento sul
ponte di New York.
Canzone cult - Non
pervenuta.
Del buon intrattenimento, concordo sul tuo ragionamento del "cinema della crisi".
RispondiEliminaIo comunque mi aspettavo la figata della vita. Peccato.
EliminaIo mi aspettavo ancora di meno di quello che é, é stata una sorpresa per me ;)
EliminaAnche a me piace tanto la tua riflessione sul cinema della crisi. Non ci avevo fatto caso. "Now you see me" per me rimane una boiata estiva, gradevole per passare una serata ma niente di più (peccato).
RispondiEliminaIl tasso di "boiata" è un po' troppo alto, però peccato davvero.
Eliminaperfetto film estivo sì.
RispondiEliminanon tutto gira al meglio, ma io comunque mi considero più soddisfatto che deluso
Anche io, dopotutto. Ma la sensazione è troppo plasticosa per me. Per fortuna i protagonisti sono simpatici e strappa qualche risata.
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