mercoledì 23 maggio 2012

DARK SHADOWS (2012), Tim Burton


USA, 2012
Regia: Tim Burton
Cast: Johnny Depp, Eva Green, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Jackie Earle Haley, Chloë Grace Moretz
Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith


Trama (im)modesta – 1760, Barnabas Collins (Depp) è un giovane aristocratico inglese trapiantato in America dove ha stabilito la propria attività commerciale e costruito la propria casa. Una strega, Angelique (Green), si innamora di lui e, per averlo, uccide prima i suoi genitori e poi la sua promessa sposa. Infine, frustrata nel suo amore, trasforma Barnabas in un vampiro e lo chiude in una bara. Barnabas rimane rinchiuso nella sua prigione per due secoli. Quando verrà disseppellito per caso da alcuni operai, saranno gli anni ’70 e Barnabas non solo dovrà ambientarsi nel nuovo secolo ma anche cercare di aiutare i suoi discendenti a riportare in auge la famiglia Collins, nel frattempo ridotta in miseria dalle trame di Angelique.


La mia (im)modesta opinione – Non amo semplificare. La semplificazione è offensiva per tutti: lo scrittore, il lettore e l’argomento trattato. Ma nel caso di Dark Shadows una semplificazione serve. Dark Shadows fa schifo. Ecco, l’ho scritto. È brutto, ma tanto, tanto brutto. Ho visto altri film brutti ma ognuno di loro si poteva giustificare in un modo o nell’altro. Sarà che a forza di film da festival indipendente mi sono disabituato al sapore del tipico, plasticoso prodotto hollywoodiano ma non ci posso fare nulla. Tim Burton era un signor regista ma, temo, ha terminato qui la sua carriera. Non voglio essere un disfattista, ma se un regista di qualità inanella due film brutti di fila, è proprio finito. È successo ad Allen, è successo in parte a Tarantino (vedremo come sarà il suo Django Unchained) ed è successo pure a Burton. Non che non lo si sapesse: dopo quella sevizia cinematografica di Alice in Wonderland non mi aspettavo certo un capolavoro.


Ma, per evitare di cadere nella trappola della semplificazione, analizziamo con calma tutti i punti in cui si intoppa la pellicola di Burton. Il primo e più evidente: lo script. È risaputo, non si può fare un buon film con una sceneggiatura approssimativa, manchevole, imbarazzante e fumettara. Dark Shadows cerca di snocciolare goffe facezie qui, affetta i toni della favola nera lì e si dispera nel tentativo di diventare un film sopra le righe ma proprio non ci riesce. Colpa dello script. Troppo fantasioso nello svolgimento, inverosimile nella narrazione, discontinuo e impacciato nello humor, inetto nella distribuzione delle parti. Sfido chiunque abbia visto questo film ad affermare che il finale fosse plausibile o quantomeno accettabile. È impossibile, anche giustificando Burton con la scusa della giocosità e facendo passare la pellicola per un ironica e surreale messa in scena.


Secondo punto a sfavore del film: Johnny Depp. Era simpatico e divertente all’inzio ma ora con questi maledetti ruoli da stramboide ha proprio stufato. È l’attore più impallidito della stagione cinematografica recente (e non è solo effetto del make-up): ne abbiamo abbastanza delle smorfiette, della battutine, delle camminate e delle pose da freak. La sua insistenza su un ruolo non solo esaspera il malcapitato pubblico ma gli fa anche perdere soprattutto credibilità come attore. Magari è anche vero che sono i produttori a dargli questi ruoli ma è ancora più vero che un attore del calibro di Depp, tanto popolare e richiesto, può anche permettersi di decidere il corso della propria carriera. Ai posteri l’ardua sentenza.


Terzo punto a sfavore (e poi comincio coi pregi, promesso): la regia di Tim Burton. Il buon Tim invecchia male, malissimo. Prima i suoi film erano commoventi e spaventose favole nere, modulavano alla perfezione i registri del grottesco, del macabro, del divertente e dell’orrifico e fondevano (se mi si concede l’arditezza di un paragone letterario) le atmosfere di un Edgar Poe con la malinconica visionarietà di Andersen. I film di Burton erano sì foschi e lunari ma si sentiva dovunque quel nucleo di disperazione infantile, di pavor nocturnus e di malinconia deviata. Adesso il suo stile sembra essersi svuotato di qualsivoglia contenuto poetico e artistico ed è diventata cruda e cava retorica, un barocco di cartapesta che irrita, invece di esaltare. Dov’è andato il Tim Burton del sombre splendour di Batman Returns, Ed Wood, Sleepy Hollow o La fabbrica di cioccolato? Continuo a chiedermelo.


Concludiamo con i pochi pregi del film: per prima cosa ci sono le due stelle Eva Green e Michelle Pfeiffer. Due sirene bellissime, una trentenne e una cinquantenne che fanno sfigurare le giovani comprimarie: Chloë Grace Moretz, che avrebbe fatto meglio a fermarsi a Kick-Ass, e Bella Heathcote, una sciapa verginella raccattata chissà dove. Belle sono anche le ambientazioni da romanzo gotico e, per chicca finale, c’è un cameo (sprecato) del cantante Alice Cooper e quello ancor più sprecato del grande Christopher Lee. Oltre a questi esangui fiorellini, Dark Shadows è un frustrante deserto cinematografico. Fate un favore a voi stessi: non perdete tempo o denaro a guardarlo.


Se ti è piaciuto guarda anche... – Per prima cosa, dopo tale scempio, è necessario riesumare il Tim Burton che merita amore e adorazione. Dunque suggerisco una corposa maratona di quattro tappe: le stesse che ho citato poco sopra. Batman Returns (1992), Ed Wood (1994), Sleepy Hollow (1999), La fabbrica di cioccolato (2005). Questi sono i pezzi principali, i miei favoriti di sempre. Si possono recuperare poi anche La sposa cadavere (2005), Sweeney Todd (2007) e Mars Attacks! (1996). Dopo un’overdose di Burton, consiglio qualche vera favola nera, dunque Il labirinto del fauno (2006) di Guillermo del Toro e un film badass con argomento vampiri e qui non c’è nulla di più ricreativo e sano della trilogia di Blade (1998 -2002 - 2004)  che vede alla regia prima Stephen Norrington, poi Guillermo del Toro e infine David S. Goyer.


Scena cult – Non parliamone, vi prego.

Canzone cult – Molte canzoni nel film, ma sono costretto a dichiarare la canzone cult come “Non pervenuta”.

8 commenti:

  1. Effettivamente hai avuto la mano pesante. ;)
    Comunque, in linea di massima, concordo in pieno.
    Ma quali identifichi come i film sbagliati di Tarantino?
    E rispetto a Burton, avrei citato Big Fish invece di La fabbrica di cioccolato, vero e proprio inizio del tracollo della coppia Tim/Johnny.

    RispondiElimina
  2. Ho avuto la mano pesante, è vero, ma è questa la reazione che mi suscita il crollo di un grande regista. Tarantino, a mio modesto parere, si è sfumato tutto in Bastardi Senza Gloria, un film che di tarantiniano aveva ben poco, anche lì lo stesso discorso di Burton: lo stile è vuoto, tutto esteriore. Big Fish è visivamente interessante ma troppo per famiglie. La fabbrica di cioccolato è l'ultimo film prima del tracollo ma ha una ironia sulfurea e crudele che mi incanta.

    RispondiElimina
  3. è il giudizio più secco che ho sentito su questo film.
    comunque tarantino non è calato, mai! :)

    RispondiElimina
  4. Lo so, la mia opinione è impopolare. Eppure ho amato più Death Proof che Bastardi Senza Gloria. E' più forte di me, una questione di stile.

    RispondiElimina
  5. Pensa che invece io ho detestato Death proof, e con Bastardi ho pensato che Tarantino fosse tornato lui.
    Punti di vista. :)

    RispondiElimina
  6. per me death proof è uno dei film più divertenti della storia.
    ovvio che a ford, del tutto privo di senso dell'umorismo, non sia piaciuto... :D
    e bastardi senza gloria è forse il film di tarantino che mi è piaciuto di meno. però è comunque un notevole capolavoro

    RispondiElimina
  7. Sono in pieno accordo con il Cannibale, temo. Nei Bastardi mancava sia la mania citazionista sia lo straniamento umoristico tipico di Tarantino. Insomma, si prendeva troppo sul serio, aveva una trama troppo lineare e metteva in scena l'azione, invece di differirla, come fa al solito Tarantino, grande chiacchierone.

    RispondiElimina
  8. deludente, vuoto, deludente. mia recensione qui:
    http://firstimpressions86.blogspot.it/2012/05/dark-shadows.html

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...