USA, 2008
Regia: Marianna Palka
Cast: Marianna Palka, Jason Ritter, Eric Edelstein, Mark
Webber, Martin Starr
Sceneggiatura: Marianna Palka
Trama (im)modesta – Lui, sfacciato, senzatetto, sorridente. Lei,
corpulenta, burbera, pressoché muta. Si incontrano alla videoteca dove lui
lavora come commesso, mentre lei affitta film erotici soft-core. Lui è
affascinato da lei (i personaggi non hanno nome), la segue a casa, riesce a
incontrarla. Fra i due si instaura uno strano rapporto fatto di compagnie
silenziose, litigiose rimbeccate, confessioni sussurrate a fior di labbra. Una
relazione quantomai bizzarra, senza alcun dubbio, eppure dotata di una sua
fievole, stranissima luce.
La mia (im)modesta opinione – Di solito sono contrario alle
commedie romantiche indie dolceamare. Tendono a essere tutte deprimenti copie
del vansantiano Mala Noche: desolate chitarre solitarie, bianco a nero scabro e
rasposo (che fa tanto film intellettuale e nouvelle vague), dialoghi minimali,
personaggi inetti, esaltazione del patetico. Insomma quadri di sconfortante
sciatteria. Con questo spirito mi sono approcciato a questo Good Dick. Un film,
in fin dei conti, buono che però non
riesce a scrollarsi di dosso quel senso di misera lamentosità e soffoca tutte
le possibili spinte allegre sotto un uniforme mantello di monotona e ostinata
amarezza e malinconia.
Il personaggio della Palka è, senza ombra di dubbio, il
motore immobile di tutta la pellicola, il centro della sua architettura. Non
sappiamo il perché dei suoi comportamenti, della sua apparente sessuofobia
(elaborata guardando all’infinito film erotici dove non si vede la
penetrazione), della sua ostinazione irosa. Un personaggio chiuso, involuto,
volutamente ermetico, a cui fa da pendant il carattere spumeggiante e dolce del
personaggio di Jason Ritter: affettuoso, espansivo, fanfarone ma capace di
sentimenti profondi e soprattutto sinceri. È nel rapporto bizzarro di questi
due caratteri che il film trova il proprio carburante, un’alchimia gestita alla
perfezione, crepitante eppure stranamente quieta e delicata.
Insomma, il classico, quieto film da Sundance Festival. Un
validissimo esordio alla regia e alla sceneggiatura. Sentiremo di certo parlare
ancora di questa Marianna Palka, di sicuro non una grande virtuosa à-la-Dolan
ma senza ombra di dubbio una abile artigiana. Good Dick è, in definitiva, un
film carino, guardabile, con più lode che infamia ma che non costituisce un
capitolo fondamentale dell’indie-flick. Scritto con grande abilità, diretto con
una mano né esperta né sicura ma certamente molto capace, recitato alla grande,
fotografato e musicato con perizia è la visione estiva disimpegnata che tutti,
prima o poi, ci ritroviamo davanti.
Se ti è piaciuto guarda anche... – Prendendo Good Dick e
mescolandolo a una forte dose di allegria di vivere e inventività si generano
quasi spontaneamente (500) Giorni Insieme (2009) di Marc Webb e Happy-go-Lucky
(2008) di Mike Leigh. Mescolando il sarcasmo e la giovinezza ci troviamo
davanti a Juno (2007) di Jason Reitman, 50 volte il primo bacio (2004) di Peter
Segal e Oggi sposi… niente sesso (2003) di Shawn Levy, con la compiantissima
Brittany Murphy.
Scena cult – Tutte quelle in cui recita Marianna Palka. Il
suo personaggio è troppo vero per essere meraviglioso. E viceversa.
Canzone cult – Non pervenuta.
me lo segno tra i possibili indie-flick da recuperare..
RispondiEliminaRecupera, recupera. Ma ricordati: visione disimpegnata! :D
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