giovedì 5 luglio 2012

GOOD DICK (2008), Marianna Palka


USA, 2008
Regia: Marianna Palka
Cast: Marianna Palka, Jason Ritter, Eric Edelstein, Mark Webber, Martin Starr
Sceneggiatura: Marianna Palka


Trama (im)modesta – Lui, sfacciato, senzatetto, sorridente. Lei, corpulenta, burbera, pressoché muta. Si incontrano alla videoteca dove lui lavora come commesso, mentre lei affitta film erotici soft-core. Lui è affascinato da lei (i personaggi non hanno nome), la segue a casa, riesce a incontrarla. Fra i due si instaura uno strano rapporto fatto di compagnie silenziose, litigiose rimbeccate, confessioni sussurrate a fior di labbra. Una relazione quantomai bizzarra, senza alcun dubbio, eppure dotata di una sua fievole, stranissima luce.


La mia (im)modesta opinione – Di solito sono contrario alle commedie romantiche indie dolceamare. Tendono a essere tutte deprimenti copie del vansantiano Mala Noche: desolate chitarre solitarie, bianco a nero scabro e rasposo (che fa tanto film intellettuale e nouvelle vague), dialoghi minimali, personaggi inetti, esaltazione del patetico. Insomma quadri di sconfortante sciatteria. Con questo spirito mi sono approcciato a questo Good Dick. Un film, in fin dei conti, buono  che però non riesce a scrollarsi di dosso quel senso di misera lamentosità e soffoca tutte le possibili spinte allegre sotto un uniforme mantello di monotona e ostinata amarezza e malinconia.


Il personaggio della Palka è, senza ombra di dubbio, il motore immobile di tutta la pellicola, il centro della sua architettura. Non sappiamo il perché dei suoi comportamenti, della sua apparente sessuofobia (elaborata guardando all’infinito film erotici dove non si vede la penetrazione), della sua ostinazione irosa. Un personaggio chiuso, involuto, volutamente ermetico, a cui fa da pendant il carattere spumeggiante e dolce del personaggio di Jason Ritter: affettuoso, espansivo, fanfarone ma capace di sentimenti profondi e soprattutto sinceri. È nel rapporto bizzarro di questi due caratteri che il film trova il proprio carburante, un’alchimia gestita alla perfezione, crepitante eppure stranamente quieta e delicata.


Insomma, il classico, quieto film da Sundance Festival. Un validissimo esordio alla regia e alla sceneggiatura. Sentiremo di certo parlare ancora di questa Marianna Palka, di sicuro non una grande virtuosa à-la-Dolan ma senza ombra di dubbio una abile artigiana. Good Dick è, in definitiva, un film carino, guardabile, con più lode che infamia ma che non costituisce un capitolo fondamentale dell’indie-flick. Scritto con grande abilità, diretto con una mano né esperta né sicura ma certamente molto capace, recitato alla grande, fotografato e musicato con perizia è la visione estiva disimpegnata che tutti, prima o poi, ci ritroviamo davanti.


Se ti è piaciuto guarda anche... – Prendendo Good Dick e mescolandolo a una forte dose di allegria di vivere e inventività si generano quasi spontaneamente (500) Giorni Insieme (2009) di Marc Webb e Happy-go-Lucky (2008) di Mike Leigh. Mescolando il sarcasmo e la giovinezza ci troviamo davanti a Juno (2007) di Jason Reitman, 50 volte il primo bacio (2004) di Peter Segal e Oggi sposi… niente sesso (2003) di Shawn Levy, con la compiantissima Brittany Murphy.


Scena cult – Tutte quelle in cui recita Marianna Palka. Il suo personaggio è troppo vero per essere meraviglioso. E viceversa.

Canzone cult – Non pervenuta.

 

2 commenti:

  1. me lo segno tra i possibili indie-flick da recuperare..

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    1. Recupera, recupera. Ma ricordati: visione disimpegnata! :D

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