domenica 26 gennaio 2014

THE HUNGER GAMES: CATCHING FIRE (2013), Francis Lawrence


USA, 2012
Regia: Francis Lawrence
Cast: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Woody Harrelson, Donald Southerland, Philip Seymour Hoffman, Liam Hemsworth, Elizabeth Banks, Lenny Kravitz, Stanley Tucci
Sceneggiatura: Simon Beaufoy, Michael deBruyn


Trama (im)modesta – Dopo aver vinto negli ultimi Hunger Games, le cose non si sono fatte migliori per Katniss Everdeen. Il presidente Snow la odia per i moti rivoluzionari che ha istigato, il suo amore per Gale non può realizzarsi dato che la sua vita dipende unicamente dalla relazione mediatica che ha con il compagno Peeta. Su suggerimento del nuovo stratega Heavensbee, i nuovi Hunger Games includeranno tutti i vincitori delle edizioni precedenti. Katniss e Peeta dovranno tornare a combattere ma questa volta qualcosa è diverso...


La mia (im)modesta opinione – La noia. La noia. La noia. Se il primo episodio riusciva a mettere in scena una storia teen ma anche a riprendere di scorcio un tipo di società, feroce parodia della nostra in salsa teen-fantasy, il secondo film della saga, Catching Fire, ha due ore e mezzo a disposizione e, miracolosamente, riesce a non centrare nemmeno un punto. L’azione latita e quando c’è è delle più scarse e meno eccitanti. «Sarà allora un film più riflessivo?», ci si chiederà. Errore: il film nemmeno è riflessivo. Le feste grandiose di Capitol City sono salutate così, di passaggio, nessuno si spreca.


E i giochi? Questa volta non ci sono solo dilettanti: i killer più mortali di tutti i distretti si sono riuniti per... Ancora un errore. Insieme alla mancanza totale d’azione o ritmo, abbiamo pure i personaggi peggio scritti e sbrigativamente caratterizzati di sempre. I problemi morali di Katniss sono solo accennati (il salvabile lo salva la sempre immensa Jennifer Lawrence), le insicurezze di Peeta sono appiattite fino alla massa critica e il personaggio diventa il bersaglio della politica autoriale più castrante di sempre: non si parla d’altro che di proteggere Peeta, Peeta è solo come un cane, Peeta viene rapito e orrendamente torturato (sempre lontano dalle scene, sia chiaro).


Almeno si vedrà un poco di questa rivolta? Insomma. Giusto un paio di frame qui e lì, ma nulla di che. Game of Thrones è riuscito a far meglio con mezzi evidentemente inferiori e senza un budget da capogiro (140 milioni di dollari non sono certo pochi). Di chi è la colpa? In parte di Francis Lawrence che, eccettuato il mio cult personale Constantine, non è mai stato esattamente un esperto né di film d’azione né di pellicole dall’andamento contemplativo. In parte della sceneggiatura prolissa e allungata alla peggio, della scrittura dozzinale e grossolana. Insomma, boccio questo Catching Fire su tutta la linea. Peccato, il primo m’era piaciuto così tanto...


Se ti è piaciuto guarda anche... – Ovviamente il primo e migliore The Hunger Games (2012) di Gary Ross e il suo illustre precedente Battle Royale (2000) di Kinji Fukasaky. Per bruttezza e inconsistenza paragono in questa sede Catching Fire all’orripilante After Earth (2013) di M. Night Shyamalan mentre ci sono affinità tematiche con il non ottimo ma certamente più valido Elysium (2013) di  Neill Blomkamp.


Scena cult – Una soltanto, per spettacolarità: Katniss che fa saltare in aria l’arena, alla fine del film.

Canzone cult – Non mi sono nemmeno curato di cercarne una


4 commenti:

  1. a me invece ha preso anche più del primo...

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    1. Really? No, io ho passato due ore e mezza ad aspettare lo spettacolo che non arrivava...

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