giovedì 17 maggio 2012

THE TOURNAMENT (2009), Scott Mann


Regno Unito, 2009
Regia: Scott Mann
Cast: Robert Carlyle, Kelly Hu, Ving Rhames, Liam Cunningham, Ian Somerhalder
Sceneggiatura: Gary Young, Jonathan Frank, Nick Rowntree


Trama (im)modesta – Trenta killer professionisti fra i più pericolosi del mondo. Ventiquattro ore per scannarsi a vicenda in qualunque modo possibile e immaginabile (si va dalle granate al kung-fu). Al vincitore andranno denaro e celebrità, per i restanti ventinove perdenti ci sarà la morte. Ognuno dei killer avrà impiantato addosso un localizzatore che esploderà in ventiquattro ore. Tutto andrebbe bene se uno dei localizzatori non fosse finito per sbaglio nel corpo di un prete alcolista che si ritroverà ad avere a che fare con una banda di assassini implacabili e più o meno psicopatici.


La mia (im)modesta opinione – Le pallottole volano, in questo film, il piombo è rovente, la lotta spietata. L’idea che riesce a trasmettere The Tournament è quella di un film d’azione che non si può fermare, un dinamismo esplosivo e irruente che non può essere controllato. Ora, il film è limitato dai clichés del genere che, in una pellicola come questa, semplicemente non possono essere evitati ma l’azione è tanto iperattiva e travolgente e la tensione così ben gestita da farci apprezzare questa divertente banda di assassini, che però pecca a volte di prendersi un po' troppo sul serio.


Il film non è infatti sopra le righe come un Kill Bill o un Shoot ‘Em Up né è adrenalinico (letteralmente!) come un Crank o un The Transporter ma la sua irruenza e quel suo essere spaccone e incredibilmente tamarro spingono con forza i meccanismi della storia e provvedono a fornirci non solo momenti di azione originali e divertentissimi (il combattimento sull’autobus a due piani con inseguimento annesso è spettacolare!) ma anche protagonisti tutto sommato divertenti come lo scatenatissimo e cafone Miles Slade di Ian Somerhalder, attore che personalmente ho sempre trovato odioso, ma che riesce a fare lo schizzato con una gigioneria rara negli attori così giovani.


Il resto dei protagonisti è abbastanza scontato. La killer Lai Lai Zhen di Kelly Hu è la classica bambolina ammazzatutti e impressiona fino a un certo punto. Il migliore è Robert Carlyle, attore sempre over the top, che fornisce un originale contrappunto realistico al mondo fumettaro e stilizzato dei killer professionisti. Incredibili sono le scene d’azione con il virtuoso Sebastian Foucan che, fra le altre cose, provvide con le sue acrobazie a rendere indimenticabile l’incipit di quel gran film che fu Casino Royale. Era infatti lui Mollaka, il terrorista mercenario che si arrampicava come una scimmia e veniva infine ucciso da Bond. E infine Liam Cunnigham che gli appassionati di Game of  Thrones conosceranno meglio col nome di Ser Davos Seaworth, il comandante della flotta di re Stannis.


La regia però è abbastanza banalotta, un po’ troppo videoclippara, ma grazie a una sceneggiatura agile e scattante e, a suo modo, originale, la scontatezza del film è in parzialmente perdonata. Il risultato, dunque, è un film gustoso, divertente, altamente disimpegnato e ad alto tasso di intrattenimento, perfetto per una serata dedicata allo scazzo completo. Gli spettatori più attenti, è vero, riscontreranno imperdonabili errori (una continuity pressoché assente, personaggi tutto sommato scontati e poco esaltanti e sottotrame francamente idiote) ma per un’ora e mezzo di intrattenimento leggero fino allo spasimo, non c’è errore che non possa essere perdonato (con un pizzico di condiscendenza, beninteso).


Se ti è piaciuto guarda anche... – Quanto ad azione scatenata e violentissima i film di qualità abbondano. Iniziamo con il grande classico Kill Bill (2003) di Quentin Tarantino e il suo funambolico, esagerato Capitolo 5: Resa dei Conti alla Casa delle Foglie Blu, proseguiamo con il sapidissimo Shoot ‘Em Up (2007) di Michael Davis e le sue sequenze di combattimento che sfidano le leggi della fisica e finiamo con i classici di Jason Statham, ovvero Crank (2006) di Mark Neveldine e Brian Taylor e la trilogia di The Transporter (2002, 2005 e 2008) di Louis Leterrier per i primi due e Olivier Megaton per l’ultimo. Altri film con notevolissime scene d’azione sono X2 (2003) di Bryan Singer, a mio parere il miglior film di supereroi mai realizzato, e Terminator 2 (1991) di James Cameron.


Scena cult – Il combattimento Kelly Hu/Ian Somerhalder in un parcheggio e poi dentro un supermercato. Scena che è un vero gioiello di caustico umorismo macabro e comicità inavvertita.

Canzone cult – Non pervenuta. La colonna sonora del film è, a onor del vero, francamente imbarazzante. si salva solo il grande classico Everytime we say goodbye.

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