Regno Unito, 2009
Regia:
Scott Mann
Cast:
Robert Carlyle, Kelly Hu, Ving Rhames, Liam Cunningham, Ian Somerhalder
Sceneggiatura:
Gary Young, Jonathan Frank, Nick Rowntree
Trama (im)modesta – Trenta killer professionisti fra i più
pericolosi del mondo. Ventiquattro ore per scannarsi a vicenda in qualunque
modo possibile e immaginabile (si va dalle granate al kung-fu). Al vincitore
andranno denaro e celebrità, per i restanti ventinove perdenti ci sarà la morte.
Ognuno dei killer avrà impiantato addosso un localizzatore che esploderà in
ventiquattro ore. Tutto andrebbe bene se uno dei localizzatori non fosse finito
per sbaglio nel corpo di un prete alcolista che si ritroverà ad avere a che
fare con una banda di assassini implacabili e più o meno psicopatici.
La mia (im)modesta opinione – Le pallottole volano, in
questo film, il piombo è rovente, la lotta spietata. L’idea che riesce a
trasmettere The Tournament è quella di un film d’azione che non si può fermare,
un dinamismo esplosivo e irruente che non può essere controllato. Ora, il film
è limitato dai clichés del genere che, in una pellicola come questa,
semplicemente non possono essere evitati ma l’azione è tanto iperattiva e
travolgente e la tensione così ben gestita da farci apprezzare questa
divertente banda di assassini, che però pecca a volte di prendersi un po' troppo sul serio.
Il film non è infatti sopra le righe come un Kill Bill o un Shoot ‘Em Up
né è adrenalinico (letteralmente!) come un Crank
o un The Transporter ma la sua
irruenza e quel suo essere spaccone e incredibilmente tamarro spingono con
forza i meccanismi della storia e provvedono a fornirci non solo momenti di azione
originali e divertentissimi (il combattimento sull’autobus a due piani con
inseguimento annesso è spettacolare!) ma anche protagonisti tutto sommato
divertenti come lo scatenatissimo e cafone Miles Slade di Ian Somerhalder,
attore che personalmente ho sempre trovato odioso, ma che riesce a fare lo
schizzato con una gigioneria rara negli attori così giovani.
Il resto dei protagonisti è abbastanza scontato. La killer Lai Lai
Zhen di Kelly Hu è la classica bambolina ammazzatutti e impressiona fino a un
certo punto. Il migliore è Robert Carlyle, attore sempre over the top, che
fornisce un originale contrappunto realistico al mondo fumettaro e stilizzato
dei killer professionisti. Incredibili sono le scene d’azione con il
virtuoso Sebastian Foucan che, fra le altre cose, provvide con le sue acrobazie
a rendere indimenticabile l’incipit di quel gran film che fu Casino Royale. Era infatti lui Mollaka,
il terrorista mercenario che si arrampicava come una scimmia e veniva infine
ucciso da Bond. E infine Liam Cunnigham che gli appassionati di Game of Thrones conosceranno meglio col nome di Ser
Davos Seaworth, il comandante della flotta di re Stannis.
La regia però è abbastanza banalotta, un po’ troppo
videoclippara, ma grazie a una sceneggiatura agile e scattante e, a suo modo,
originale, la scontatezza del film è in parzialmente perdonata. Il risultato,
dunque, è un film gustoso, divertente, altamente disimpegnato e ad alto tasso
di intrattenimento, perfetto per una serata dedicata allo scazzo completo. Gli
spettatori più attenti, è vero, riscontreranno imperdonabili errori (una continuity pressoché assente, personaggi
tutto sommato scontati e poco esaltanti e sottotrame francamente idiote) ma per
un’ora e mezzo di intrattenimento leggero fino allo spasimo, non c’è errore che
non possa essere perdonato (con un pizzico di condiscendenza, beninteso).
Se ti è piaciuto guarda anche... – Quanto ad azione
scatenata e violentissima i film di qualità abbondano. Iniziamo con il grande
classico Kill Bill (2003) di Quentin
Tarantino e il suo funambolico, esagerato Capitolo
5: Resa dei Conti alla Casa delle Foglie Blu, proseguiamo con il
sapidissimo Shoot ‘Em Up (2007) di
Michael Davis e le sue sequenze di combattimento che sfidano le leggi della
fisica e finiamo con i classici di Jason Statham, ovvero Crank (2006) di Mark Neveldine e Brian Taylor e la trilogia di The Transporter (2002, 2005 e 2008) di
Louis Leterrier per i primi due e Olivier Megaton per l’ultimo. Altri film con
notevolissime scene d’azione sono X2
(2003) di Bryan Singer, a mio parere il miglior film di supereroi mai
realizzato, e Terminator 2 (1991) di
James Cameron.
Scena cult – Il combattimento Kelly Hu/Ian Somerhalder in un parcheggio e poi dentro un supermercato. Scena che è un vero gioiello di caustico umorismo macabro e comicità inavvertita.
Canzone cult – Non pervenuta. La colonna sonora del film è,
a onor del vero, francamente imbarazzante. si salva solo il grande classico Everytime we say goodbye.
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